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La crescita e lo sviluppo del giovane calciatore: Analisi biomeccanica dei ruoli e dei km percorsi nelle varie categorie a livello professionistico

Importanza dell'allenamento con sovraccarichi come forma di crescita

[...] È presente in letteratura un'attenta valutazione dell'appoggio del piede durante la corsa, sia a velocità elevate che a velocità ridotta.

Si evince come sia fondamentale un appoggio su l'avampiede, che permetta il corretto immagazzinamento di energia reattivo-elastica, indispensabile per una successiva spinta corretta, in fase propulsiva.

La fase di spinta della corsa coinvolge una serie di muscoli degli arti inferiori.
Deve crearsi un equilibrio di forze che permetta una corretta dinamica atta a ridurre al minimo il costo metabolico dell'azione stessa.

Oltre alla corretta rigidità contrattile dei muscoli, è necessaria anche una corretta attività tendinea. Subentra infatti, la necessità di un equilibrio tra i due sistemi che obbliga il soggetto ad una richiesta coordinativa da non sottovalutare.

Si avrà una stimolazione coordinativa intramuscolare ed intermuscolare, necessaria per modulare, nel modo corretto, il rapporto tra ampiezza e frequenza della corsa
(Velocità ciclica = L x R, L= lunghezza R= frequenza degli appoggi).

In questo modo avremo l'equilibrio tra il sistema tendineo e muscolare e ad una V (velocità) richiesta dalla situazione di gioco, saremo in grado di ottimizzare il nostro gesto, riducendo al minimo il costo metabolico, sfruttando al massimo il concetto di stiffness.

Oltre che in senso energetico, la corsa scorretta modifica la distribuzione del carico a livello muscolare, perché non si avrà più la condizione di equilibrio già citata, ma un sovraccarico su alcuni distretti muscolari, che a tensioni elevate possono portare ad infortunio.
Per questo motivo questo parametro di valutazione assumerà un valore di 10 punti, doppio rispetto ai precedenti.

Nell'analisi video si cercherà di riconoscere per prima cosa il tipo di appoggio del soggetto, verificando la presenza di un appoggio su tallone, avampiede senza spinta di propulsione, punta del piede e suola del piede.

Successivamente valuteremo il posizionamento del corpo nello spazio, sarà necessaria la presenza di "inclinazione anteriore" del busto all'inizio della corsa e posteriore secondariamente, perché il test presenta una fase di accelerazione iniziale e decelerazione successiva.

Evidenziata la presenza di questi due parametri possiamo riconoscere il movimento delle ginocchia e il rapporto che queste hanno con l'inclinazione del busto.
Potremmo finalmente capire se il soggetto avrà una corsa corretta o con ampiezza e frequenza non idonei.

Solitamente è evidente in soggetti che corrono in frequenza, come il corpo abbia una elevata inclinazione anteriore e come le ginocchia si elevino pochissimo, con una flessione inferiore ai 90°.

Al contrario i soggetti con buona ampiezza del passo, ma senza rapporto corretto con la frequenza, tendono a distendere il busto perpendicolarmente al terreno ed elevano le ginocchia con una flessione superiore ai 90°.

Si ricerca per il corretto rapporto ampiezza frequenza, un busto inclinato anteriormente in fase di accelerazione, con le ginocchia che salgono fino ad ottenere una flessione di circa 90°. Solo in questo modo l'atleta può riuscire, con un appoggio corretto in avampiede con spinta, ad avere una corsa corretta ed economica anche in accelerazione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La crescita e lo sviluppo del giovane calciatore: Analisi biomeccanica dei ruoli e dei km percorsi nelle varie categorie a livello professionistico

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Informazioni tesi

  Autore: Nicola Milani
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2021-22
  Università: UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze e tecnica dello sport
  Relatore: Valeria  Belluscio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 121

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