La migrazione degli italiani in Argentina: incontro tra culture e contesto
Distribuzione degli italiani in Argentina
Nel 1896 in Argentina viene effettuato il primo censimento nazionale che ci è utile per capire la distribuzione degli italiani sul territorio. Intanto si tratta del gruppo di stranieri più numeroso, che supera anche gli spagnoli. Sono concentrati prevalentemente in tre province: Buenos Aires, Santa Fe e Entre Rios. Nella sola provincia di Buenos Aires vive l'85% degli italiani, residenti in Argentina e nella sola città di Buenos Aires, sono il 59% del totale. Questa distribuzione degli italiani risulta molto diversa dal resto degli abitanti poiché, per esempio nella città di Buenos Aires risiede solo il 10% della popolazione totale. Indirettamente risulta evidente che gli italiani rappresentano il gruppo più urbanizzato, probabilmente come riflesso delle prime immigrazioni. Tornando indietro nel tempo, nel 1855 troviamo un censimento della sola città di Buenos Aires che mostra come la città portuale si sia ingrandita: gli abitanti sono 91000 e gli immigrati corrispondono al 36% del totale. Gli italiani della pre-unità sono già l'11% della popolazione.
Si tratta di un'immigrazione maschile, come abbiamo spiegato in precedenza e i numeri del censimento lo confermano: ci sono 263 uomini ogni 100 donne. Nel 1859 a Rosario la proporzione è di 369 ogni 100 donne, questo perché l'insediamento qui è più recente, di conseguenza sono avvenuti meno ricongiungimenti familiari. L'età media degli italiani recensiti in questo periodo è di 28 anni. Un aspetto particolare è che durante il primo censimento nazionale nella Pampa (Humeda) Gringa, nella provincia di Santa Fe, non vengono rilevati un numero consistente di italiani che, in un periodo successivo, li vedrà maggioritari.
A questo Devoto prova a dare una spiegazione: i primi insediamenti, soprattutto dei genovesi, sono urbani e fluviali e non c'è interesse a penetrare nell'interno anche perchè l'attenzione è principalmente rivolta al commercio dell'emigrazione più che alla realizzazione di progetti di colonizzazione. Infatti, tra i nomi dei principali colonizzatori di Santa Fe ci sono argentini, svizzeri, tedeschi, francesi ma non compaiono italiani. L'esodo più consistente avviene tra il 1901 e il 1913 in cui oltre un milione di italiani sbarca in Argentina.
Anche se gli italiani in questo periodo emigrano in numero maggiore, si riducono al 38% della popolazione totale a causa dell'emigrazione spagnola che nel 1908, per la prima volta, supera quella italiana. Inoltre la percentuale di rientri è superiore al periodo precedente, raggiunge il 49%. Nel censimento del 1914, invece è chiaro come la pampa gringa sia una pampa italiana. Il termine gringos, infatti, viene attribuito in modo dispregiativo per riferirsi ad un immigrato italiano. Un termine ancora più sprezzante per nominarli, che è stato rafforzato dalla letteratura argentina, è tanos.
Gli italiani sono il 46,1% di tutti i produttori che coltivano prevalentemente cereali e lino e tra il 28% di argentini ci sono già molti discendenti di italiani. Gli italiani sono meno presenti come allevatori (12%) contro il 63% degli argentini. Il censimento del 1914 mette in risalto cambiamenti importanti ma diversi dalle tendenze notate tra il 1869 e il 1895: diminuisce il numero degli italiani sul totale della popolazione delle province della Capitale, Buenos Aires, Santa Fe, Entre Rìos (anche se in queste province il numero assoluto di abitanti italiani aumenta notevolmente). In altre province invece le percentuali aumentano. Questo avviene, con grande intensità, a Córdoba e soprattutto a Mendoza dove nel 1914 si toccano i valori storici più alti.
Il censimento del 1960 mette in evidenza le nuove tendenze della popolazione italiana: si nota subito, soprattutto a causa del tempo trascorso e dell'interruzione dell'immigrazione, non solo l'assenza di crescita ma anche la diminuzione della popolazione, gli apporti immigratori posteriori al 1947, furono significativi, ma numericamente inferiori ai precedenti.
Per la prima volta la città di Buenos Aires perde popolazione italiana, che passa da 312.000 persone nel 1914 a 204.000 nel 1960. Invece la sua provincia raggiunge il record assoluto ed ospita 470.000 italiani, cioè la metà degli italiani abitanti nel Paese.
Le due province del litorale che avevano importanti colonie italiane come Santa Fe e Córdoba passano, la prima, da 165.000 nel 1914 a 89.000 residenti italiani, nel 1960 e la seconda da 83.000 a 53.000. Anche Entre Rìos soffre una forte diminuzione, passando cioè da 16.000 a 5.100 residenti. Così la popolazione passa da 28.000 nel 1914 a 25.000 persone nel 1960.
Il biennio 1960-61 segna simbolicamente la fine dell'emigrazione italiana in Argentina.[...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
La migrazione degli italiani in Argentina: incontro tra culture e contesto
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Cinzia Artioli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università Telematica Pegaso |
Facoltà: | Scienze Umanistiche |
Corso: | Scienze pedagogiche |
Relatore: | Alfonso Reccia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 109 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi