La pedagogia del lavoro: analisi di contesto e questioni di genere
La pedagogia di genere nel tempo
Per avviare il discorso sull'educazione al genere, è importante, innanzitutto, fare una distinzione tra "Pedagogia di genere" e "Educazione di genere". Per quanto riguarda quest'ultima, così per come è stata definita da Silvia Leonelli,
con Educazione di genere si intende l'insieme dei comportamenti, delle azioni, delle attenzioni messein atto quotidianamente, in modo più o meno intenzionale, da chi ha responsabilità educativa (genitori, insegnanti, ecc.) in merito al vissuto di genere, ai ruoli di genere e alle relazioni di genere dei giovani e giovanissimi.
Con questa definizione è reso chiaramente il senso pratico di educare al genere, con il fine non solo di fornire informazioni, contenuti, ai più giovani, ma anche affinché ci sia una maggiore concentrazione sui propri vissuti, sull'elaborazione personale e sulla decostruzione degli stereotipi di genere. Invece, per quanto riguarda la Pedagogia di genere si pone l'attenzione sulla riflessione condotta, operando, quindi, «a un livello meta», sull'educazione di genere, per cui gli agenti non sono più i genitori, gli insegnanti o chiunque metta in atto azioni dal fine educativo, ma, a condurre la riflessione sulle azioni educative, sono esperti ed esperte nei processi formativi, nonché pedagogiste e pedagogisti. Ne consegue, dunque, un possibile accostamento al piano operativo e intenzionale per quanto riguarda l'educazione di genere. Invece, con la Pedagogia di genere si è su un piano riflessivo, avente una funzione critica, indagando in che modo «si pensa e si fa» educazione di genere, e una funzione regolativa, interrogandosi rispetto le nuove teorie delle diverse discipline quali sociologia, psicologia, antropologia, ma anche promuovendo riflessioni «in grado di anticipare le nuove questioni di genere che si vanno prospettando nelle scuole, nei servizi educativi e nella collettività tutta».
Alla luce di tale distinzione, è importante comprendere in quali termini nel corso degli anni si è cominciato a parlare di genere all'interno del discorso pedagogico. Già a partire dall'Ottocento è possibile giungere a una messa in discussione di come all'epoca veniva concepito il genere femminile da parte di John Stuart Mill, filosofo tra i massimi esponenti del liberalismo e dell'utilitarismo. Mill, infatti, parte proprio dall'utilitarismo per arrivare a considerare l'emancipazione femminile nell'ottica dell'utile sociale, battendosi per la parità di diritti civili e la concessione del diritto al voto alle donne. Solo realizzando l'eguaglianza di genere è possibile favorire l'utile sociale, rimarcando il ruolo fondamentale della donna all'interno della società. Tuttavia, il filosofo ha parlato di parità di genere in un'epoca non ancora pronta a sostenere tale discorso. Infatti, la donna era subordinata all'uomo in una prospettiva servile che nella società odierna, in una buona parte dei Paesi occidentali, non è più concepibile da tempo ormai. Tant'è che il secolo successivo al periodo in cui visse Mill, il Novecento, si presenta come tempo più maturo in cui i discorsi sul genere ricoprono maggiore interesse nella società e nell'ambito pedagogico. Si precisa, innanzitutto, che il discorso sulla storia della pedagogia di genere che si intende porre in analisi non muove necessariamente dalla descrizione dei diversi fenomeni, movimenti, che ci sono stati nel corso degli anni con il femminismo e le diverse teorie sul genere. Piuttosto, si intende porre l'attenzione sulle teorizzazioni entrate nel dibattito pedagogico italiano e l'approdo concreto di tali teorizzazioni nelle aule e in tutti gli ambienti in cui è pensabile un discorso che leghi educazione e genere. È possibile, allora, individuare tre fasi, a partire dal Novecento, facendole coincidere approssimativamente al periodo degli anni Settanta, a quello degli anni Ottanta e Novanta, fino ad arrivare all'ultimo periodo, quello attuale, carico di complessità. [...]
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La pedagogia del lavoro: analisi di contesto e questioni di genere
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Informazioni tesi
Autore: | Jessica Tufo |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | Scienze dell'educazione degli adulti e della formazione continua |
Relatore: | Emiliana Mannese |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 107 |
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