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Il Servizio Civile Universale nel PNRR: un motore di inclusione e coesione sociale

Servizio civile, volontariato e terzo settore: strumenti di coesione sociale e inclusione

I principi e fini del volontariato del terzo settore non sono molto dissimili da quelli del Servizio Civile Nazionale: anche questo istituto si basa sulla solidarietà, sulla partecipazione all’utilità sociale dei servizi resi nel settore ambientale, in quello dell’assistenza, della promozione culturale, della tutela del patrimonio artistico e protezione civile, una forma per servire la propria nazione.
Questo tipo di volontariato, come evidenzia Raffaele De Cicco, si basa sull’idea che la forza di un Paese si fondi sulle risorse umane: lo Stato trova la sua potenza negli individui che lo compongono e nella loro volontà di vivere e costruire insieme, nella grandezza della loro fiducia nell’avvenire e nella coesione sociale che li unisce. La prosperità economica diventa indissociabile dalla prosperità sociale.
Vari sono i motivi che possono spingere i giovani volontari ad impegnarsi nel Servizio Civile: si tratta di cittadinanza attiva; è una occasione per crescere confrontandosi; un modo per conoscere diverse realtà, per capire e condividere; per impegnarsi per gli altri; uno strumento di pace e di integrazione; una crescita professionale; una forma di aiuto a chi vive in disagio o ha minori opportunità; un atto di amore e di solidarietà verso gli altri; un’occasione di confronto con altre culture; un piccolo passo per “liberarsi” economicamente dalla propria famiglia; un’esperienza adatta per accostarsi al mondo del lavoro; significa voler dire “non mi arrendo” e far capire “io ci sono” per la comunità.

Giacomo Martelli, presidente ACLI Toscana, considera positivamente il servizio civile intrapreso all’interno delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani ritenendolo un percorso di crescita, di acquisizione di esperienze e know how che si conclude, talvolta, con il trovare una collocazione lavorativa. Ciò dimostra come il servizio civile debba essere visto come strumento di incentivazione all’attivazione dei giovani, una politica pubblica utile soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. In proposito Martelli ricorda l’affermazione di Papa Francesco contenuta nella Evangelii Gaudum, 59: «Quando una società abbandona nella periferia una parte di sé, il sistema sociale è ingiusto alla radice». Le ACLI in proposito, al fianco e in sinergia con il Servizio Civile hanno sviluppato un progetto denominato Social Ne(e)t-Work, volto alla formazione di giovani Neet, partendo dalla rete e dall’attività associativa e sostenendo contemporaneamente, l’integrazione di coloro che sono a rischio di esclusione sociale.
Come evidenzia il presidente Federsolidarietà-Confcooperative Giuseppe Guerini, grazie all’affermazione di Don Milani secondo il quale “l’obbedienza non è più una virtù”, ha preso ispirazione una straordinaria esperienza di impegno e di responsabilità sociale che ha visto molti giovani rinunciare idealmente all’uso delle armi, restituendo però allo Stato un sovrappiù di impegno e di solidarietà che ha contribuito, in modo significativo, allo sviluppo di molte esperienze di attività sociale e culturale che ha alimentato l’evoluzione del terzo settore italiano.. Molti tra i ragazzi che hanno scelto l’obiezione di coscienza svolgendo il servizio civile alternativo, hanno poi proseguito il loro impegno sociale entrando a far parte delle prime cooperative sociali, apprendendo che l’assunzione collettiva di una responsabilità di aiuto verso le persone più fragili si poteva trasformare in un progetto di impresa. In questo senso esiste un legame molto profondo tra le cooperative sociali e il servizio civile. Entrambi sono stati, secondo Giuseppe Guerini, due potenti volani di innovazione sociale per l’Italia tra gli anni Settanta e gli anni 2000.

 
Considerato da questo punto di vista il terzo settore, oltre a essere visto come un settore in crescita che offre posti di lavoro, può essere considerato in sinergia con lo svolgimento del Servizio Civile Universale, un mezzo e uno strumento per i giovani per potersi formare e aumentare le competenze spendibili nel mondo del lavoro. Con l’approvazione della legge 106/2016 “Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale”, queste due realtà si sono incrociate proprio perché per loro natura rappresentano importanti palestre di formazione e cittadinanza attiva.
L’espressione Terzo Settore indica l'insieme delle organizzazioni della società civile che svolgono attività solidali di utilità sociale in vari ambiti quali assistenza, diritti umani, sanità, istruzione, tutela ambientale, cultura, sport. La mission principale rimane comunque l’erogazione di servizi sociali. I due mondi si incontrano perché spesso il Servizio Civile viene svolto presso enti no profit o di volontariato che possono quindi da una parte usufruire di un ulteriore capitale umano rappresentato dai giovani del servizio civile e dall’altro possono invece offrire loro un modo per accrescere le loro competenze.

Il servizio civile può essere considerato secondo due dimensioni: una interna e una esterna. Quella esterna al servizio civilista parte dal volontario e si muove verso la comunità in cui viene svolto il servizio. Questa dimensione sottolinea l’utilità sociale di servizio, di difesa della Patria ed è l’eco del percorso storico e della lotta decennale che è stata sostenuta affinché questo fosse riconosciuto con la stessa dignità e al pari del servizio armato. In questo modo si concretizza una nuova idea di Patria non più legata ai suoi confini e al territorio, ma alla comunità e ai valori fondanti che la costituiscono e che meritano di essere salvaguardati e difesi con strumenti non armati e nonviolenti. In questa prospettiva il SCU può essere considerato uno strumento di empowerment e community development. Questo tipo di iniziative hanno lo scopo di aumentare e valorizzare l’emancipazione sociale nelle comunità con processi partecipativi, che coinvolgono, in questo caso, i giovani della comunità, in reti associative più inclusive e che quindi vanno a contribuire alla crescita del valore sociale e culturale della comunità.
 
La seconda dimensione è quella interna al volontario: è un’esperienza di servizio che si muove verso il giovane e che riguarda come quest’ esperienza possa arricchirlo; il soggetto non è quindi solamente una risorsa per la comunità, ma anche il destinatario di un percorso di formazione.
In tempi di crisi il volontariato è diventato una risorsa per lo stato dal triplice profilo: di coesione sociale, per contrastare forme di frammentazione e disgregazione delle comunità; economico, per investire sullo sviluppo di capitale umano e promuovere l’occupazione dei giovani e, in ultimo, anche per compensare la diminuzione di risorse nel settore dei servizi sociali.
Liliana Leone fa riferimento a un’analisi comparata realizzata dall’Associazione di Organizzazioni di Servizio di Volontariato (AVSO) sul servizio civile volontario in cinque paesi europei: Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Francia e Italia, dove viene evidenziato come la motivazione sottesa ad alcuni principali programmi fosse quella di affrontare i crescenti tassi di disoccupazione giovanile incoraggiando l’integrazione nel mercato del lavoro, in modo particolare nel settore non profit o nei servizi sociali. Emerge che l’uso del volontariato e del Servizio civile nazionale da parte dello Stato per rispondere “anche” ai tagli delle risorse e a problemi di crescita della disoccupazione giovanile venga visto con sospetto perché snaturerebbe il senso del volontariato come pratica di crescita civica entrando in competizione con programmi antecedenti promossi da organizzazioni della società civile.
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Il Servizio Civile Universale nel PNRR: un motore di inclusione e coesione sociale

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Informazioni tesi

  Autore: Renato Abbate
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master in Amministrazione e Governo del Territorio
Anno: 2022
Docente/Relatore: Luciano Monti
Istituito da: Luiss School of Government
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 71

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recovery fund
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servizio civile universale

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