Il Nuovo Codice della Crisi e dell'Insolvenza: Indicatori e Indici di allerta
Riflessioni critiche sugli indicatori della crisi elaborati dal CNDCEC
Alcuni aspetti della riforma organica delle procedure concorsuali introdotta con il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza sono stati oggetto di critiche. Tra questi aspetti figura anche il sistema di allerta della crisi aziendale, che poggia sulla necessità di adottare assetti organizzativi adeguati e su precisi obblighi segnaletici.
Presenta luci ed ombre lo stesso metodo di campionamento usato per realizzare il modello. Infatti, il periodo di osservazione dei dati poteva essere più esteso e comprendere più anni, così da ottenere risultati non falsati dai cicli economici e situazioni congiunturali. Inoltre, può apparire contradditorio il fatto che le microimprese siano state escluse dal campione, quando possono essere soggette alle norme del CCII, al superamento delle soglie di fatturato.
Nell'ambito delle disposizioni del Codice della crisi, ritengo senz'altro positiva l'introduzione di misure premiali e di misure protettive per i debitori; con riguardo ai creditori, apprezzo invece il dovere di collaborare con gli OCRI, i nuovi organismi cui è stato affidato un ruolo molto delicato, cruciale, nel ricercare una possibile soluzione alle crisi aziendali.
In questo ultimo capitolo, mi preme fare una riflessione ulteriore sugli indicatori, a partire dal primo che avvia la procedura di allerta: il Patrimonio Netto negativo. La sottocapitalizzazione anticipa in molti casi la cessazione dell’attività di impresa, ma spesso, quando il Patrimonio Netto di una società è totalmente eroso dalle perdite, siamo già in una situazione di piena crisi, iniziata mesi prima; dunque, si tratterà più di una constatazione dello stato, che di una indicazione tempestiva. Necessariamente, vi dovrà essere sempre un approfondimento della singola situazione aziendale, potendosi anche avere in bilancio plusvalori latenti per immobilizzazioni non rivalutate oppure, al contrario, un valore patrimoniale positivo unito, ad esempio, a mancata svalutazione dei crediti commerciali irrecuperabili o a sopravvalutazioni delle rimanenze di magazzino.
Il DSCR è l'elemento che considero sostanziale nel CCII, quale valido indicatore prospettico; il fatto che, nel caso in cui non fosse calcolabile o attendibile, siano stati introdotti anche i 5 indici di bilancio differenziati per settore, non riduce la sua importanza. La scelta del doppio binario per il suo calcolo è stata certamente opportuna, dando la possibilità di optare per un criterio o per l’altro, in relazione alla complessità dei sistemi di gestione e di controllo dell'azienda, alle sue dimensioni, alla presenza o meno di scaduto. Relativamente al primo approccio, condivido l'osservazione che al numeratore sarebbe opportuno considerare soltanto la gestione finanziaria al servizio specifico dell’area degli investimenti, laddove il metodo di calcolo proposto dal CNDCEC fa riferimento a tutte le “linee di credito non utilizzate delle quali, nell’orizzonte temporale di riferimento, si renda disponibile l’utilizzo”, quindi, eventualmente, anche ad un finanziamento destinato solo a rinegoziarne altri.
La norma richiede un DSCR ad almeno 6 mesi, ma forse potrebbe anche essere a 12 mesi, per correggere eventuali distorsioni o anomalie dovute alle stagionalità.
Soprattutto, come ho accennato nei capitoli precedenti, il DSCR comporta la necessità di rivoluzionare la gestione aziendale delle PMI italiane, poiché la logica forward looking introdotta dal legislatore rappresenta un cambiamento culturale radicale. Infatti, il calcolo del cash flow operativo previsionale richiede, nell'ambito del sistema informativo interno, l’implementazione di strumenti di pianificazione finanziaria a breve termine, in grado di misurare la solvibilità aziendale. Il punto è che le imprese italiane, essenzialmente di piccole-medie dimensioni e spesso refrattarie ai cambiamenti, non apparivano pronte ad affrontare e gestire un’innovazione di questa portata, già prima dell’attuale emergenza sanitaria.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il Nuovo Codice della Crisi e dell'Insolvenza: Indicatori e Indici di allerta
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Del Medico |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università Politecnica delle Marche |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Guido Paolucci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 46 |
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