Incidenza e analisi del disagio psichico in una popolazione di richiedenti asilo e rifugiati: primi interventi terapeutico-riabilitativi nell’area del comune di Enna, Sicilia.
Le ragioni di questa attività
Nel viaggio per arrivare in Italia la popolazione africana che migra è costretta a sopportare delle barbarie e delle condizioni disumane. Il tragitto è lungo e fa paura, spesso i barconi che salpano dalla costa africana vengono intercettati dai pirati della Libia, i quali riportano indietro la gente per torturarla e chiedere riscatto ai parenti già in Italia. Spesso sui barconi non ci sono le risorse necessarie per la sussistenza di così tante persone e si patisce la fame e la sete. Spesso prima di partire bisogna passare anni a mettere da parte del denaro nei modi peggiori, che solo la disperazione può convincere un uomo o una donna a mettere in pratica. Le esperienze traumatiche sono comuni, si riporta che il 20% dei giovani ha subito un trauma. Più del 50% dei giovani rifugiati con esposizione al trauma della guerra civile e alla migrazione forzata sperimentano un'ansia elevata; fino al 30% risulta positivo al test per il disturbo post traumatico da stress (PTSD). L'esposizione al trauma durante periodi critici dello sviluppo può avere conseguenze sociali, educative e fisiche dannose.
Questo perché il corpo è sede dell’identità, costruzione della struttura della personalità, elemento di relazione con l’altro. Citando il professor Fernando Battista, nella relazione con l’altro siamo il vissuto del nostro corpo nella relazione con altri corpi. Si parla perciò di corpo percepito, corpo osservato, corpo vissuto, corpo rappresentato. Il corpo visto dagli altri, corpo sociale, costruzione culturale, corpo che cerca la sua identità all’interno di una trasformazione che in adolescenza è fonte di minaccia e allo stesso tempo legame con il mondo. Il corpo in adolescenza è alla base della costruzione di una coscienza di se perché ci accompagna nel tempo. Al di là dei mutamenti in un ambiente imprevedibile, resta l’unico mezzo per riprendere possesso di se. Se non avessimo a percezione del nostro corpo ci sentiremmo come estranei a noi stressi.
All’arrivo in Italia queste persone sono profondamente segnate e non parlano di ciò che hanno vissuto. Ciò crea le condizioni ideali per un eventuale esordio psichiatrico. Quando il trauma non viene trattato, può manifestarsi un aumento del rischio di ansia, depressione, PTSD. Aiutare una persona restia a parlare di ciò che l’ha fatta star male è difficile ma non impossibile, infatti uno dei problemi comuni documentati in seguito ad un trauma è la disconnessione tra la mente e il corpo. Il trattamento del trauma può avere come obiettivo quello di riportare gli individui nei loro corpi e renderli consapevoli di ciò che stanno sperimentando e sentendo. Nel caso di persone incapaci di parlare del proprio dolore, la visualizzazione e la metafora possono aiutare a prendere coscienza dei punti di tensione nel corpo.
La consapevolezza dell'impatto che un'esperienza traumatica può avere sul corpo è spesso limitata dalla risposta naturale del corpo al trauma, indicata come la risposta di blocco della paura. Il corpo si spegne come mezzo per proteggere l'individuo. Di conseguenza, il ricordo del trauma è spesso trattenuto sia a livello corporeo che a livello cognitivo, rendendo così difficile risolvere il trauma perché l'individuo potrebbe non essere pienamente consapevole di come il suo corpo lo ha manifestato. L'uso del movimento fisico può aiutare a sviluppare la consapevolezza di come il corpo ha risposto e immagazzinato la memoria del trauma. Una volta acquistata questa consapevolezza, si può iniziare ad attribuire un significato a ciò che sentono, a ciò che hanno vissuto, e a come accettare il loro passato come parte della loro narrazione e integrare il significato della loro esperienza nella loro vita in modo sano.
Nella cultura africana la danza, specialmente come usata nei rituali, ha un ruolo nello sviluppo spirituale e sociale della comunità. Attraverso le sue molteplici funzioni, la danza non è solo una forma di guarigione, ma rappresenta anche un simbolo della narrazione personale, comunitaria e sociale. Inoltre, la danza tradizionale africana è collegata a pratiche di guarigione rituali e spirituali, e affronta una serie di disturbi. Nella cultura africana si ha una visione olistica della persona in cui la comunità, la mente e il corpo devono essere in equilibrio e incorporati nei sistemi rituali per facilitare la guarigione. I rituali giocano un ruolo integrale nella socializzazione, nell'espressione e nella comunicazione; aiutano a costruire e mantenere un sano senso del sistema del sé; e offrono anche un'esperienza catartica alternativa non solo per gli individui ma per la comunità nel suo insieme.
In particolare, l'esposizione a stimoli traumatici è stata dirompente non solo per gli individui, ma per intere comunità e regioni. Indipendentemente dall'origine, gli effetti del trauma sono numerosi e possono portare a un deterioramento delle funzioni psichiche, a un crollo spirituale e mentale, alla rottura del proprio senso di integrità e alla produzione di disturbi interni ed esterni sotto forma di malattie mentali e fisiche. Questa reazione riparativa sembra essere un pre-requisito per elaborare gli stimoli traumatici con la speranza di ristabilire la stabilizzazione.
Data l'importanza del corpo nella diagnosi di vari sintomi e malattie attraverso i tradizionali metodi di guarigione africani, sarebbe essenziale per i rituali incorporare movimenti non solo per accedere a processi consci e inconsci, ma per offrire un veicolo diretto per affrontare e trasformare le loro cause sottostanti. Le forme di danza permettono agli individui di sperimentare il caos simbolicamente e senza pericolo. Emozioni come l'ansia, la paura, l'amore e l'aggressività possono essere incorporate nella danza e simbolizzate. Questi simboli sublimati possono poi essere più facilmente accessibili ed esplorati.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Incidenza e analisi del disagio psichico in una popolazione di richiedenti asilo e rifugiati: primi interventi terapeutico-riabilitativi nell’area del comune di Enna, Sicilia.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Anna Banchellini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Laurea in Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica |
Relatore: | Ferruccio Stanga |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 43 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi