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L'evoluzione del mercato unico digitale attraverso il Digital Services Act e il Digital Markets Act

L'intelligenza artificiale, l'ultima sfida del Mercato Unico Digitale

Una prima definizione di intelligenza artificiale (IA) è stata fornita dalla Commissione europea nella comunicazione 'L'intelligenza artificiale per l'Europa':

"Intelligenza artificiale" (IA) indica sistemi che mostrano un comportamento intelligente analizzando il proprio ambiente e compiendo azioni, con un certo grado di autonomia, per raggiungere specifici obiettivi. I sistemi basati sull'IA possono consistere solo in software che agiscono nel mondo virtuale (per esempio assistenti vocali, software per l'analisi delle immagini, motori di ricerca, sistemi di riconoscimento vocale e facciale); oppure incorporare l'IA in dispositivi hardware (per esempio in robot avanzati, auto a guida autonoma, droni o applicazioni dell'Internet delle cose)."

L'intelligenza artificiale e le tecnologie ad essa collegate giocano un ruolo chiave nello sviluppo del futuro dell'industria e della società, diventando un'area di importanza strategica per la Commissione.
In quanto tecnologia general-purpose, come il vapore o l'elettricità, l'IA può servire a rivoluzionare numerosi settori e apportare il maggior contributo nella trasformazione digitale dell'Europa.
Lo sviluppo dell'IA può contribuire anche alla soluzione di molte sfide presenti nella nostra società, quali ad esempio la cura di malattie complicate, ovvero la previsione di eventi atmosferici estremi.
Attualmente ci sono già delle differenze sostanziali nel mondo tra i vari Paesi, per quanto riguarda la prontezza nello sviluppare e adottare l'IA.
Gli Stati Uniti e la Cina, ancora una volta, si confermano i Paesi più avanzati a livello globale.
L'adozione delle IA nel mercato aziendale, all'interno dell'UE, è minore del 16% rispetto agli Stati Uniti, questa differenza è dovuta dal fatto che gli Stati Uniti nel 2018 e nel 2019 hanno investito annualmente circa 60 miliardi di euro nell'IA e nelle imprese che si occupano di big data, comparati ai circa 5 miliardi di euro spesi in Europa e ai 17 miliardi di euro in Cina.
La promozione dell'innovazione guidata dall'IA è strettamente collegata all'implementazione della European Data Strategy, visto che l'IA può svilupparsi solo se c'è un corretto accesso ai dati.
Affinché l'utilizzo dell'IA risulti una forza positiva all'interno della società europea, è necessario stabilire delle linee guida sull'etica e sulla trasparenza nel processo decisionale.
La maggior parte degli Stati membri è alle prese con queste problematiche, e c'è il rischio di ritrovarsi con delle regolamentazioni frammentate e non armonizzate.
Si delinea dunque la necessità di creare una struttura europea comune sull'etica e sulla trasparenza dell'IA, con l'obiettivo di integrare al meglio questo settore nel mercato unico, garantendo in ogni caso la fiducia nell'applicazione dell'IA.
In ogni caso i miglioramenti determinati dall'utilizzo dell'IA si devono basare su regole che salvaguardino il funzionamento del mercato, del settore pubblico, della sicurezza delle persone e che assicurino il rispetto dei loro diritti fondamentali.
Il punto centrale della strategia sull'IA della Commissione è massimizzare le risorse e coordinare gli investimenti.
Attraverso i programmi Digital Europe e Horizon Europe, la Commissione prevede di investire annualmente un miliardo di euro nell'IA, inoltre mira a mobilitare degli investimenti aggiuntivi da parte del settore privato e degli Stati membri, fino a raggiungere un volume di investimenti annuali pari a 20 miliardi, nel corso di questa decade. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'evoluzione del mercato unico digitale attraverso il Digital Services Act e il Digital Markets Act

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Informazioni tesi

  Autore: Giulio Gentilini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Edoardo Alberto Rossi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 124

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