Web 2.0, YouTube, correttori automatici. Aspetti diamesici dell'italiano online (2019)

Accanto alla scrittura vera e propria, abbiamo anche dei simboli tipici dei social network, che spesso in altri ambiti sul web non si utilizzano, o il loro utilizzo è molto limitato. Tra i principali troviamo:
a) La chiocciola @, adottata nel 1972 da Ray Tomlinson per separare negli indirizzi elettronici il nome dell’utente dal dominio; all’interno di Twitter, FB, YouTube e Instagram precede il nome dell’interlocutore selezionato fra molti partecipanti.
b) Il cancelletto # (o hashtag), in Twitter e Instagram (ma oggi anche Facebook) è usato per etichettare parole o frasi che permettono di organizzare i risultati di ricerca.

Le abbreviazioni
Oltre ai simboli, nel linguaggio utilizzato su internet degli albori (ma fino a poco tempo fa), per esigenze tecniche (spazio ridotto, pagamento a consumo…) erano presenti dei tipi di abbreviazioni che oggi sono in disuso. Molti esempi sono riportati da Pistolesi 2014 : - «abbreviature per troncamento, in cui si scrive solo la prima parte della parola (prof, mate, impo, app ecc.); - abbreviature per contrazione, che mancano di una o più lettere intermedie (cmq per comunque, sn per sono, nn per non, dgt per digiti o digitare); - segni abbreviativi con significato proprio: x usato in luogo di per che si combina con xché, xciò ecc.
In genere le consonanti sono conservate perché il loro valore informativo è più elevato rispetto a quello delle vocali. Oltre ai casi già visti, si trovavano: tt per tutti, qnd o qd per quando, dv per dove, cn per con, qst per questo e tp per troppo» (Aggiungo personalmente «cd» per «condivido» o «condiviso», utilizzato su Facebook ancora oggi). [...]