Il Pesher di Abacuc
Pesharim come genere letterario
La parola "pesher" ricorre una sola volta nella Bibbia ebraica in Eccl. 8:1: "Chi è come il saggio? e chi conosce l'interpretazione di una cosa?". Tuttavia la parola aramaica peshar appare 31 volte nella parte aramaica di Daniele, dove si riferisce all’interpretazione dei sogni di Nabucodonosor. Nei testi di Qumran essa ritorna a caratterizzare opere che usano una particolare tecnica interpretativa e che hanno affinità con l’esegesi midrashica, ovvero l’interpretazione di passaggi difficili delle Sacre Scritture secondo le valutazioni etiche e religiose dei vari maestri. In Daniele il termine peshar è spesso accompagnato a raz "mistero", parola di origine persiana che appare nove volte nella parte aramaica di Daniele. Il sogno di Nabucodonosor è un raz che non può essere compreso fino a quando il peshar non venga fornito ed entrambi sono dati dalla rivelazione divina: il raz è la prima fase della rivelazione, ma resta un mistero fino alla seconda fase, il peshar, che la completa. Entrambi, raz e pesher, sono termini comuni nei testi di Qumran. Il ruolo importante del pesher nella comunità deriva dall’importanza della Scrittura nella vita quotidiana, la consapevolezza di vivere tempi decisivi e dalla necessità di interpretare i vari segni per prevederne lo svolgimento.
Nei commentari di Qumran su vari libri biblici o su parti di essi il "modello pesher" è particolarmente evidente. La prima fase della rivelazione divina è stata conferita allo scrittore biblico, ma è rimasta un mistero (raz) fino alla seconda fase, l'interpretazione (pesher), ricevuta dalla comunità di Qumran per mezzo del Maestro di Giustizia, ispirato da Dio.
Ecco ciò che si legge nel Pesher di Abacuc (VII, 1-2): "E Dio disse ad Abacuc di scrivere ciò che sarebbe avvenuto alla generazione ultima, ma la fine dell’epoca non gliela fece conoscere". Ciò esemplifica bene due dei fini principali dei pesharim, ovvero la spiegazione del raz e la consapevolezza di essere giunti alla fine dei tempi. Alla luce di ciò si possono capire le differenze tra il midrash e il pesher: sebbene entrambi abbiano in comune la distinzione tra Scritture e spiegazione, nei midrashim essa non è mai considerata come rivelazione; i rabbini sono convinti della pluralità dei sensi del testo sacro e forniscono diverse spiegazioni per ogni passaggio. Nel pesher, invece, la spiegazione completa le Scritture deve essere univoca in quanto rivelata.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il Pesher di Abacuc
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Informazioni tesi
Autore: | Paolo Demartini |
Tipo: | Laurea vecchio ordinamento (pre riforma del 1999) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Lettere |
Corso: | Lettere classiche |
Relatore: | Bruno Chiesa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 103 |
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