Iconterms - Applicazione e conseguenze risultanti dall'inserimento delle regole commerciali internazionali nella contrattualistica

L'assicurazione danni a merci trasportate trae spirito e principi dall'assicurazione marittima che contiene la conditio sine qua non dell'esistenza del rischio da prodursi in circostanze di tempo e di spazio determinate e con ragionevole prevedibilità di danno alle merci durante il trasporto.
Il rischio è elemento essenziale e necessario del contratto di assicurazione.
Esso corrisponde alla possibilità del verificarsi di un evento futuro e incerto, atto ad arrecare pregiudizio economico di danno o di perdita.
E risarcibile da un'assicurazione che lo abbia assunto su di sé, e che a sua volta lo rende inerte distribuendolo tra gli altri suoi assicurati.
Per la sua valutazione, da cui dipenderà l'entità del premio, l'assicuratore si basa sulle dichiarazioni dell'assicurato, che dovranno perciò essere veritiere e non fallaci e che proprio attribuiscono al contratto la qualificazione di massima buona fede.
Quando il rischio non sussiste o viene successivamente a mancare, il contratto di assicurazione è nullo venendo meno la sua causa tipica, il rischio.
Per quanto riguarda invece l'entità di rischio, questi variano a seconda che le polizze siano per esempio All Risks (pieno rischio) oppure rischio base.
Sono da tenere presente le diverse tipologie di copertura, una prima sostanziale differenza è quella fra le condizioni a pieno rischio e le condizioni a rischi base, per le quali la più grande criticità è rappresentata dalla diversa distribuzione dell'onere della prova.
Nelle polizze di pieno rischio, l'assicurato ha solo da dimostrare che un danno si è verificato nell'arco temporale e nell'area coperta da assicurazione, nelle polizze a rischio base è, invece, l'assicurato che deve provare il nesso di causalità, cioè che l'evento dannoso occorsogli rientra nelle categorie di danno espressamente indicate nella polizza.
Dalla copertura assicurativa sono esclusi dei principali rischi quali dolo o colpa grave dell'assicurato o del contraente, il difetto, vizio o insufficienza dell'imballo, il cattivo stivaggio della merce, vizio proprio o qualità insite della merce, il ritardo nella consegna, il rischio di guerra e atti compiuti da scioperanti.
Il rischio nelle assicurazioni di trasporto deve esistere, ciò deve corrispondere a un evento non ancora verificatosi, ma non impossibile, perché ove fosse già certo al momento della conclusione del contratto assicurativo, lo stesso sarebbe nullo.
Secondo la pragmatica visione degli assicuratori inglesi, il rischio rappresenta qualcosa che può accadere e non che deve accadere.
Il codice di navigazione rimanda in tema di rischio all'art. 514, che definisce anche la particolare e non rara situazione della cessazione del rischio ossia la condizione che stravolge le premesse contrattuali iniziali.
Ma non è solo la mancanza o la cessazione645 del rischio a determinare un anomalia del contratto, perché anche le eventuali variazioni del rischio producono delle patologie che comportano un diverso assetto contrattuale rispetto a quello inizialmente previsto, dato dalla conseguente diminuzione o aggravamento del rischio con inutile conseguenze per le parti.
In generale va tenuto presente, che il contratto di assicurazione è un negozio della massima buona fede. [...]