Le comunità cinesi di Prato e Los Angeles: l'influenza del contesto cittadino sul loro sviluppo
Prato, Wenzhou e i suoi immigrati
La comunità cinese di Prato è assai poco variopinta. La maggior parte dei migranti presenti sul territorio proviene da un’area limitata della regione del Zhejiang. La regione è situata nel sud-est della Cina e fra le molte città da cui è formata è la città di Wenzhou a costituire il bacino principale da cui arriva il numero più consistente di immigrati cinesi a Prato. La popolazione di Wenzhou si distingue per dei tratti unici rispetto al resto della Cina e anche questo ha un ruolo importante nello spiegare le caratteristiche della comunità di Prato. Dobbiamo però anche tenere in conto che la comunità cinese ha un’origine relativamente recente nel nostro territorio e perciò la sua conformazione è destinata a cambiare rapidamente e in maniera significativa. Importanti cambiamenti iniziano già ad essere visibili con le prime generazioni di cinesi nati e cresciuti in Italia. Inoltre, in un mondo sempre più globalizzato e in continuo mutamento, i fatti non solo di politica locale e nazionale ma anche internazionale possono avere un certo peso negli sviluppi futuri della comunità cinese di Prato.
Wenzhou si trova nel sud-est del Zhejiang in una posizione particolare che ne ha influenzato enormemente lo sviluppo. La città è accerchiata in tre dei suoi lati da alte montagne mentre il quarto si apre sul mare. Storicamente questa posizione ha portato gli abitanti di Wenzhou a trovarsi in una sorta di isolamento rispetto alle città limitrofe. Tanto che è arrivata a sviluppare un dialetto tutto suo, talmente diverso dal cinese tradizionale che gli abitanti delle vicine località non sarebbero in grado di capirlo. A questi fattori si aggiunge che Wenzhou abbia più di nove milioni di cittadini in uno spazio molto limitato. La conseguenza principale della sovrappopolazione è stata una significativa migrazione verso altri luoghi della Cina o altre aree del mondo. Tali caratteristiche (montuosità del territorio, elevata densità abitativa e limitatezza delle risorse naturali) ha reso la vita dei cittadini di Wenzhou più complicata, spingendoli ad avere uno spirito imprenditoriale più intraprendente,
necessario per supplire al carente settore agricolo. Inoltre, dopo il 1949, lo stato centrale versò investimenti minimi nella città a causa della sua posizione, che era ritenuta particolarmente vulnerabile contro le forze nazionaliste in Taiwan. Nel periodo compreso tra il 1966 e il 1978 la città ebbe un tasso di crescita limitato a solo lo 0.1%. Perciò i ridotti investimenti statali e il basso tasso di crescita economica fecero sì che le difficoltà nell’avviare attività economiche crescesse e che in contemporanea si sviluppasse un’economia illegale carente di un sistema valoriale. Ciò portò sul finire degli anni ‘70 gli abitanti ad avere delle entrate nettamente più basse rispetto alla media della provincia. (Parris, 1993). Si capisce quindi bene per quali ragioni i cinesi di Wenzhou iniziarono ad emigrare e da quale contesto si stessero allontanando.
Oggi Wenzhou è una delle province più ricche della Cina, ma è evidente come in passato le motivazioni dei suoi abitanti per emigrare fossero forti. Inoltre ritengo che le peculiarità ambientali e socio-economiche della città abbiano avuto un’influenza notevole nel dar forma alla natura dei suoi cittadini e che conseguentemente questo abbia poi avuto un ruolo nel definire alcuni dei tratti caratteristici della comunità cinese di Prato (e non solo, considerato che i cinesi provenienti dallo Wenzhou risultano essere la maggioranza in tutta Europa). Proprio per via della povertà e dell’isolamento in cui i cittadini di Wenzhou erano confinati, insieme alla limitatezza degli investimenti statali, ha fatto sì che la popolazione avesse un livello di istruzione più basso rispetto ai connazionali di altre zone e che conducesse uno stile di vita molto più rurale e tradizionale. Questi caratteri infatti li possiamo rivedere nella comunità cinese di Prato (ma non solo), i cui membri sono solitamente lavoratori non qualificati, con un basso livello di istruzioni e abitudini tipiche di popolazioni rurali e “semplici”. Tuttavia, un altro carattere emerge tra i residenti cinesi di Prato conseguenza della difficoltà in cui storicamente sono cresciuti e che li ha spinti a dover rimboccarsi le maniche per andare avanti. Infatti si denotano per una spiccata dedizione al lavoro e nello spirito di sacrificio. Certo, come ho detto in precedenza, la situazione sta cambiando in fretta, soprattutto grazie alle nuove generazioni di cinesi nati e cresciuti in Italia, che frequentano le scuole italiane, parlano la nostra lingua in maniera perfetta e si distinguono per uno stile di vita ed obiettivi diversi dai propri genitori.
Rivolgendoci verso il lato economico scopriamo che, nel corso degli anni, gli abitanti di Wenzhou hanno dato vita a un modello di sviluppo economico dai tratti talmente tipici da arrivare ad essere replicato altrove ed essere identificato come “modello di Wenzhou”. Il perno centrale intorno a cui ruota questa strategia di impresa è la famiglia. (Dominici, 2015). Tale sistema di imprenditorialità familiare è infatti riscontrabile sul territorio pratese. Ed è anche questa una delle ragioni che ha portato un così largo afflusso di cinesi da Wenzhou e dallo Zehjiang a Prato e in tutta Europa. Dopo le prime migrazioni per ragioni economiche è stata la forte rete di conoscenze familiari o amicali a rappresentare un elemento trainante per la possente migrazione da quella precisa area della Cina. Infatti, la maggior parte delle attività economiche cinesi in Italia sono imprese individuali o a conduzione familiare, mentre scarseggiano le società di capitali e di persone. Si conta che al 31 dicembre 2018 le imprese cinesi nella Provincia di Prato fossero ben 6436. A Prato, a differenza di altre aree in Europa, la comunità cinese è per la maggior parte inserita nell’industria del pronto moda. La ricerca di Dei Ottati mostra che negli ultimi anni però i residenti cinesi abbiano iniziato a diversificare le proprie attività e ad inserirsi in maniera crescente in nuovi settori. Queste affermazioni trovano riscontro anche nei dati della Camera di Commercio di Prato. Se guardiamo in maniera progressiva i dati pubblicati annualmente noteremo effettivamente un incremento di attività cinesi anche in altri settori rispetto al pronto moda e alle confezioni (eclatante il caso delle attività immobiliari che sono più che duplicate, passando da 82 nel 2013 a 187 nel 2018). Tuttavia, al 31 dicembre 2018, le imprese cinesi nel settore manifatturiero di confezioni di articoli di abbigliamento rappresenta ancora il settore in cui i cinesi si rivolgono maggiormente.
La zona che nel gergo oggi a Prato viene chiamata Chinatown (l’area che si sviluppa intorno a via Pistoiese) al momento ancora non rappresenta un luogo di interesse turistico nonostante ne abbia le potenzialità. Camminando per Chinatown, è come immergersi in una realtà distaccata dal contesto circostante: dai ristoranti agli alimentari, dai negozi per matrimoni ai centri telefonia e un’infinità di altri negozi, tutti hanno le insegne in cinese e tutto rimanda agli odori e alla cultura della Cina. Una sorta di piccola città dentro la città in cui c’è tutto quello che può servire ai cittadini cinesi per non sentirsi troppo lontani da casa. Tuttavia, i suoi abitanti e l’amministrazione non sono riusciti a trasformarla in un’area che possa attrarre turisti e ad oggi rimane solamente una sorta di quartiere etnico isolato dalle altre aree della città. Perciò possiamo escludere il turismo come fonte di reddito rilevante per i cittadini cinesi a Prato. In generale, la comunità cinese di prato fonda il suo sostentamento sull’industria del pronto moda e, in maniera crescente, in una serie di altre attività economiche. Sono ancora pochissimi i cittadini cinesi inseriti nel mondo professionale. Infatti, la comunità cinese di Prato è formata principalmente da lavoratori non qualificati e poco istruiti, con un livello di conoscenza della lingua italiana ridotta al minimo. Questo è da additare anche all’incapacità dell’Italia, soprattutto prima del 2005, di attirare un certo tipo di migranti cinesi che invece sono presenti in altri paesi europei. Perciò a Prato, come in tutta Italia, la presenza di lavoratori qualificati e di studenti interessati a completare gli studi è stata estremamente scarsa in passato e continua a esserlo oggi anche se in misura minore.
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Le comunità cinesi di Prato e Los Angeles: l'influenza del contesto cittadino sul loro sviluppo
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Informazioni tesi
Autore: | Gabriele Nunziati |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Paola Parmiggiani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 46 |
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