Alle origini dell'Euroscetticismo - Opinione pubblica, partiti politici e il ruolo dei mass media
L’Euroscetticismo mediatico: il ruolo dei media nella diffusione della contestazione verso l’UE
Nei capitoli precedenti di questo lavoro è stato analizzato il fenomeno euroscettico dal punto di vista dell'opinione pubblica nella popolazione e dei partiti politici. Per riuscire ad incastrare tutte le componenti del puzzle e avere una visione d'insieme completa, però, è necessario esaminare come l'euroscetticismo si sia sviluppato anche in un altro ambiente, quello mediatico, e come a sua volta questo ambiente sia riuscito a condizionare e persuadere l'opinione pubblica, forgiando le idee della popolazione e contribuendo ad alimentare i risentimenti verso il progetto europeo. In questo capitolo, basandomi sulle analisi di De Vreese, cercherò di spiegare il ruolo dei media nella diffusione dell'euroscetticismo; verrà poi illustrato il cosiddetto “effetto Murdoch”, fenomeno di grande rilevanza nella vicenda della propagazione nel Regno Unito di ideali antieuropei – i quali hanno portato allo sviluppo della vicenda Brexit. Infine, si prenderà in considerazione la funzione svolta dalle fake news, ovvero notizie false e ingannevoli, talvolta create a tavolino, che hanno l'obiettivo di alimentare lo scetticismo e l'insicurezza dell'opinione pubblica; strategia utilizzata anche dai mezzi di comunicazione per divulgare falsità sull'Unione Europea. Le istituzioni europee e nazionali hanno cercato di arginare questa problematica creando una piattaforma online che diffonde dati, fatti e informazioni per distinguere le notizie vere da quelle false; sul sito della Commissione Europea e su quello dell'Europarlamento, inoltre, si trova un'ampia raccolta di fake news che sono state divulgate negli anni.
Per quanto riguarda l'euroscetticismo alimentato dai mass media, Hobolt e De Vries hanno affermato che “i media nazionali sono una fonte cruciale di informazione politica per i cittadini”; per questo motivo, è necessario esaminare come la copertura mediatica plasma le attitudini dei cittadini nei confronti dell'Unione Europea. Per lo studio del ruolo dei media nel processo di aumento dei sentimenti euroscettici è utile fare riferimento al lavoro di De Vreese del 2007. Lo studioso afferma che, fino a quel momento, la maggior parte delle ricerche effettuate, come quella di Gabel, hanno spiegato il declino del sostegno verso l'integrazione europea collegando questo fenomeno con caratteristiche sociodemografiche e ideologie politiche della popolazione; altri studi, come ad esempio quello di Anderson e Reichert, hanno rintracciato un legame tra l'euroscetticismo e fattori di mera utilità economica; altri ancora, tra i quali De Vreese stesso e Boomgaarden, o anche McLaren, hanno individuato nelle frange della popolazione con sentimenti nazionalistici, xenofobi e anti-immigrazione le maggiori tendenze ad opporsi all'Unione Europea. Tuttavia, secondo De Vreese, è necessario “guardare oltre alle spiegazioni tradizionali”, e considerare un ulteriore aspetto fino ad ora non preso in considerazione, ovvero il ruolo dei media e dei mezzi di comunicazione di massa. [...]
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Alle origini dell'Euroscetticismo - Opinione pubblica, partiti politici e il ruolo dei mass media
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Letizia Fiammenghi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Università degli Studi di Parma |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Emanuele Castelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 120 |
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