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Disciplina Antitrust e Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

I poteri di indagine della Commissione Europea in materia di cartelli tra imprese

Il regolamento 1/03 dedica l'intero Capitolo V ai poteri d'indagine della Commissione europea. Gli artt. 17 - 22 del regolamento forniscono un'elencazione completa delle varie tipologie di poteri in capo alla Commissione. Presi singolarmente, tali poteri sono formulati in modo da costituire inoltre una categoria sui generis di controlli verticali ascendenti, oltre che di cooperazione, svolti dagli Stati membri nei confronti della Commissione durante l'esercizio dei poteri istruttori dell'Autorità europea. Questa funzione di controllo ad opera degli Stati membri si esplica in un senso duplice dacché da un lato si riferisce al controllo dei poteri istruttori della Commissione esercitati sul proprio territorio nazionale, dall'altro, attraverso gli organi statali quali Autorità e giurisdizioni nazionali, tale controllo viene riferito all'esercizio dell'attività ispettiva della Commissione nei confronti dei singoli.

L'art. 17 reg. 1/03 apre la disciplina di cui al Capitolo V e riporta la normativa delle indagini per settore economico e per tipo di accordi, ovverosia il potere in capo alla Commissione di verificare la sussistenza di comportamenti anticoncorrenziali anche in assenza di denunce. Ai sensi dell'art. 17(1) reg.1/03 “se l'evoluzione degli scambi fra Stati membri, la rigidità dei prezzi o altre circostanze fanno presumere che la concorrenza può essere ristretta o falsata all'interno del mercato comune, la Commissione può procedere ad una sua indagine in un settore specifico dell'economia o nell'ambito di un tipo particolare di accordi in vari settori. Nel corso di tale indagine la Commissione può richiedere alle imprese o alle associazioni di imprese interessate di fornire le informazioni necessarie per l'applicazione degli articoli [101 e 102] del trattato e svolgere i necessari accertamenti”. A tal fine “la Commissione può, in particolare, chiedere alle imprese o associazioni di imprese interessate di comunicarle tutti gli accordi, decisioni e pratiche concordate”, oltre che può “pubblicare una relazione sui risultati della sua indagine (…) e invitare le parti interessate a presentare loro osservazioni”. Il comma 2 dell'art. 17 consente alla Commissione di avvalersi, oltre che dei poteri di indagine che esamineremo immantinente, anche del Comitato consultivo in funzione di supporto all'esamina della situazione.

Il successivo art. 18 reg. 1/03 conferisce alla Commissione il potere di “richiedere alle imprese e associazioni di imprese di fornire tutte le informazioni necessarie”. Tali richieste sono divise dallo stesso reg. 1/03 in tre distinti genus:
• le richieste di informazioni nei confronti delle “imprese e associazioni di imprese” tramite semplice domanda, ex. art. 18 (2) reg. 1/03;
• le richieste di informazioni nei confronti delle “imprese e associazioni di imprese” tramite decisione, ai sensi dell'art. 18 (3) reg. 1/03;
• la richiesta di informazioni ai Governi degli Stati membri e alle Autorità garanti della concorrenza degli Stati membri, ex art. 18 (6) reg. 1/03.

Un controllo sui generis ad opera degli Stati membri verso la Commissione è quello previsto dall'art. 18 (5) reg. 1/03, laddove riconosce un ruolo di cooperazione e controllo ad opera delle Autorità nazionali tanto in presenza di richiesta di informazioni tramite semplice domanda, quanto in caso di richiesta attraverso decisione della Commissione. Infatti, l'art. 18(5) prevede che “la Commissione trasmette senza indugio copia della semplice domanda o della decisione all'autorità garante della concorrenza dello Stato membro nel cui territorio è situata la sede dell'impresa o associazione di imprese e all'autorità garante della concorrenza dello Stato membro il cui territorio è interessato”. Al potere di richiesta di informazioni corrisponde un obbligo a fornire quanto chiesto che grava, ai sensi dell'art. 18(4), in capo ai proprietari delle imprese o ai loro rappresentanti e, qualora tali richieste siano rivolte nei confronti di realtà economiche prive di personalità giuridica, in capo “a coloro che, per legge o in base allo statuto, ne hanno la rappresentanza”. La presentazione delle informazioni richieste può avvenire anche tramite un avvocato appositamente designato dai soggetti cui originariamente si rivolgeva la richiesta, ferma restando la piena responsabilità di questi ultimi per le informazioni rese in maniera incompleta, inesatta o fuorviante. Come si evince dall'art. 18(2), qualora si verifichi la corrispondenza di informazioni incomplete inesatte o fuorvianti, si da luogo alle sanzioni previste dall'art. 23 reg. 1/03.

Elemento di assoluta novità rispetto al precedente regime previsto dal reg. 17/62 è quello introdotto dall'art. 19 reg. 1/03, oltre che quello di cui all'art. 21 che vedremo di seguito. L'art. 19 (1) statuisce che “Per l'assolvimento dei compiti affidatile dal presente regolamento, la Commissione può sentire ogni persona fisica o giuridica che vi acconsenta ai fini della raccolta di informazioni relative all'oggetto di un'indagine”. In tal caso non si applica la disposizione di cui al comma 2 del medesimo articolo, nella parte in cui prevede che qualora l'audizione si tenga presso i locali di un'impresa debba essere informata l'Autorità garante della concorrenza e del mercato nel cui territorio avviene l'audizione. Infatti, su richiesta dell'Autorità, all'audizione possono partecipare membri del proprio personale con un ruolo di assistenza agli agenti della Commissione. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Disciplina Antitrust e Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

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Informazioni tesi

  Autore: Giovanni Zito
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2018-19
  Università: Pontificia Università Lateranense
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Mario Antonio  Scino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 182

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