Il Disturbo dello Spettro Autistico: comunicare nell'incomunicabilità attraverso le immagini
Il Disturbo dello Spettro Autistico e la CAA
Come detto in precedenza l’autismo è un disturbo a spettro, quindi le persone che ne sono colpite hanno una grande varietà di punti di forza e di debolezza, di abilità isolate e speciali e stili di apprendimento differenti, per questo motivo non esiste un approccio standard, uguale per tutti, bisogna trovare l’intervento giusto di CAA personalizzato per quel bambino.
Nonostante la personalizzazione dell’intervento adeguato, possiamo notare come i principi base su cui si fondano gli strumenti e i dispositivi della CAA si abbinino perfettamente a quelle che sono le caratteristiche tipiche dell’autismo.
Riportiamo di seguito quelli che sono i principali punti di unione tra l’autismo e la CAA:
• Gli stimoli visivi: le persone autistiche hanno maggiori abilità nell’ambito visuo-spaziale rispetto all’ambito uditivo, per cui la CAA che si fonda sull’utilizzo di immagini e permette l’elaborazione degli stimoli visivi è ideale per le persone con DSA.
• Staticità e prevedibilità della CAA: le persone con DSA hanno difficoltà nel momento in cui affrontano o vedono dei cambiamenti; nella CAA vengono utilizzate strategie in modo che i simboli vengano raggruppati su una tavola di comunicazione statica nella quale le immagini vengono collocate in modo prevedibile.
Nel momento in cui devono essere inserite immagini o concetti nuovi, aggiungerli in una tavola di comunicazione già familiare li rende meno estranei e facilita man mano il cambiamento.
• Riduzione dell’ansia e del disagio: le persone autistiche quando devono interfacciarsi con gli altri entrano in uno stato emotivo di ansia e di disagio per la loro difficoltà di relazionarsi e di comunicare; la CAA quando diventa uno strumento familiare favorisce la possibilità di una comprensione reciproca diminuendo questi stati emotivi stressanti.
• Comportamenti problema: i comportamenti problema sono anch’essi una conseguenza delle difficoltà comunicative, che possono portare a momenti di crisi di collera e aggressione; fornire un sistema di comunicazione alternativa fin dall’inizio previene tali comportamenti o li riduce nel momento in si siano già sviluppati.
• Interesse per gli oggetti inanimati: le persone con DSA sono interessate ad oggetti inanimati più che dinamici, poiché non sono soggetti a cambiamenti; la stessa cosa avviene nei simboli utilizzati dalla CAA, per cui diventano per loro più attraenti da usare e sono un input sensoriale visivo rassicurante, essendo inoltre degli oggetti gli autistici si sentono più sicuri nel relazionarsi con essi, rispetto a metodologie che utilizzano solo il linguaggio parlato, che comporta l’elaborazione di stimoli multipli e più complessi come il linguaggio verbale, il tono della voce, il movimento del corpo.
• Sviluppo cerebrale: la tendenza dei bambini autistici è quella di isolarsi.
Lasciare che un bambino si intrattenga da solo, dedicandosi ad una serie di attività ristrette e ripetitive, creerà con il tempo delle connessioni neurologiche limitate, inoltre il bambino non potrà beneficiare di esperienze sociali o di giochi complessi.
Da alcuni studi è stato dimostrato che la ripetizione di tali esperienze piacevoli crea connessioni neurologiche nel cervello che sostengono apprendimenti più complessi, di conseguenza la limitazione di queste esperienze non permette di assorbirle e intorno ai 12 anni di età il cervello cancella le connessioni cerebrali poco utilizzate. La CAA dopo aver introdotto nei suoi strumenti degli stimoli semplici, può con il crescere delle competenze del bambino, aumentare poco a poco gli stimoli e renderli più complessi, sollecitando apprendimenti sempre più complessi e stimolando lo sviluppo cerebrale. La CAA, quindi, fornisce strumenti e dispositivi che si adattano bene a chi presenta un Disturbo dello Spettro Autistico nel quale il linguaggio verbale è scarso o assente, e risulta un vantaggio per chi ne usufruisce, sviluppando non solo esperienze positive importanti ma soprattutto un migliore senso di sé, favorendo le relazioni, l’integrazione, l’autonomia, l’autoconsapevolezza.
Questo brano è tratto dalla tesi:
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Informazioni tesi
Autore: | Viviana Venezia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Francesco Peluso |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 39 |
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