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Tradurre il primo libro dell'Odissea nel Rinascimento: qualche esempio tra Italia e Francia

Omero all’ombra di Scaligero: 1571-1600

Negli ultimi trent'anni del secolo, ci sono poche innovazioni a parte il commento di Jean de Sponde nel 1583 e, in generale, c'è uno spirito molto più critico nei confronti delle edizioni omeriche e del personaggio d'Omero stesso.

Dopo l'edizione magistrale di Estienne raramente compaiono edizioni integrali del testo sprovviste di traduzione latina o commenti, al contrario si diffondono le edizioni parziali. La traduzione bilingue dell'Iliade e dell'Odissea da parte di Obertus Giphanius (1572) presenta Omero come un esperto della strategia militare e del diritto civile, inoltre la prefazione e le note danno indicazioni importanti riguardo allo stato degli studi omerici all'inizio degli anni Settanta. La stamperia Brylinger abbandona il formato in-folio e ne sceglie uno più portatile, forse a indizio dell'allargamento della cerchia dei lettori.

L'edizione del commento delle epopee omeriche fatto da Jean de Sponde nel 1583 divide la pagina in due colonne con la traduzione latina da un lato e il testo greco dall'altro, il commento segue la parte del testo alla quale si riferisce, secondo Deloince-Louette si preoccupa principalmente delle res insignes piuttosto che delle questioni di ordine filologico. Man mano che si diffondono gli studi del greco nel mondo umanista, le traduzioni latine compaiono meno e perdono popolarità.

L'avvenimento più importante del periodo è il commento di Sponde ma è significativo che nel 1584 venga ristampato il commento di uno dei suoi predecessori, Joachim Camerarius. Alla fine del Cinquecento Omero non scompare dagli interessi della re publica litterarum ma sono rare le iniziative editoriali nuove.

Scaligero, con Poetices libri septem (1561), ritiene che Virgilio riesca meglio di Omero a presentare i dettagli descrittivi; in linea generale i commenti degli ultimi trent'anni del secolo si dividono tra quelli indirizzati a lettori preparati e quelli per meno avvertiti.

Per quanto riguarda le traduzioni francesi, nel 1571 compare la traduzione dei primi due libri dell'Odissea per mano di Jacques Peletier du Mans e tre anni dopo una nuova traduzione dell'Iliade da parte di Salel, Jamyn pubblica nel 1577 la traduzione integrale dell'Iliade e nel 1584 aggiunge i primi tre libri dell'Odissea, il gran numero di traduzioni indica il sostenimento del mercato omerico da parte delle case editrici e delle stamperie. [...]

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Informazioni tesi

  Autore: Aurora Giribuola
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Culture e letterature del mondo moderno
  Corso: Lettere
  Relatore: Silvia D'Amico
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 157

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Parole chiave

italia
francia
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