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Ricerca di MAP nella fauna selvatica (Cervus elaphus). Isolamento e genotipizzazione da campioni di campo

Aspetti zoonosici

L'Ufficio internazionale delle epizoozie (OIE) considera la paratubercolosi una malattia di grande importanza a livello mondiale, facendola rientrare tra le malattie trasmissibili dell’elenco B. Da molto tempo, a livello scientifico, si discute su un possibile ruolo zoonosico di MAP nella Malattia di Crohn (CD).
Il morbo di Crohn è una malattia cronica intestinale la cui eziopatogenesi è ancora controversa, che colpisce prevalentemente soggetti giovani tra i 15 e 25 anni (Chiodini e Rossiter, 1996). MAP è stato isolato dal tessuto intestinale di pazienti affetti dal morbo di Crohn, in una percentuale compresa tra il 50 e il 75% (Mishina, 1996), dando cosi luogo ad una ipotesi di un possibile collegamento tra queste due malattie. La flora batterica intestinale sembrerebbe comunque svolgere un ruolo nella patogenesi di tale malattia, vista la presenza di lesioni anatomo-patologiche (colite ulcerativa) in tratti intestinali colonizzati da un’elevata concentrazione batterica.

Anche se allo stato attuale delle conoscenze non si può affermare che la paratubercolosi sia una zoonosi, le conoscenze a disposizione impongono ulteriori approfondimenti e studi in merito di questo argomento, come auspicato dal Report della Comunità Europea (2000), dal titolo “Possibile link between Crohn’s disease and paratuberculosis”, in cui si conclude che: “le evidenze finora disponibili non sono sufficienti né per confermare, né per escludere che MAP sia l’agente causale almeno di una parte dei casi di CD. Sono necessarie ulteriori ricerche per risolvere questo dubbio”. Ad ogni modo, lo sviluppo degli strumenti atti a eradicare la paratubercolosi negli animali deve costituire una priorità”.

Attualmente, esistono due scuole di pensiero: la prima sostiene che MAP sia uno dei possibili agenti eziologic coinvolti nello sviluppo del morbo di Crohn, la seconda invece considera la malattia come una condizione immuno-infiammatoria scatenata da fattori esterni (Singh e Krishnamoorthy, 2011). In uno studio condotto da John Hermon-Taylor presso la St. George’s Hospital Medical School di Londra, più de 90% dei malati di morbo di Crohn è stato trovato positivo a MAP; i risultati sono stati riportati sul Journal of Clinical Microbiology. In modo inaspettato, anche nei tessuti di pazienti affetti da IBS (Sindrome del colon irritabile) era possibile identificare da MAP. Con il finanziamento dell'Istituto inglese è attualmente in corso la messa a punto di un nuovo vaccino contro MAP per il trattamento dei malati di Crohn. Il vaccino dovrà stimolare il sistema immunitario in modo che l'organismo possa combattere da solo il micobatterio; il vaccino sarà utilizzabile anche negli animali.

Un gruppo di ricercatori della Università di Sassari, appartenenti al Dipartimento di Scienze Biomediche, e di Cagliari hanno identificato una proteina di MAP altamente omologa a una proteina umana che viene riconosciuta nei pazienti affetti da sclerosi multipla in Sardegna e potrebbe causare la malattia nell’uomo. A Sassari il gruppo è coordinato dal professor Leonardo Sechi che da diversi anni si occupa del ruolo di MAP in diverse malattie infiammatorie croniche e autoimmuni: morbo di Crohn e diabete mellito di tipo 1 (Paccagnini et al., 2009; Rosu et al., 2009; Dow, 2012). La sclerosi multipla è dovuta ad una reazione infiammatoria ed autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale. È una malattia causata dalla presenza e dall’interazione di molteplici fattori sia genetici che ambientali. Questo studio si è interessato dell'aspetto ambientale ed in particolare degli antigeni di MAP che potrebbero innescare la malattia nei soggetti geneticamente predisposti. MAP è ritenuto un fattore di rischio anche per lo sviluppo del diabete di tipo 1 (Sechi et al., 2005). Si ritiene che lo sviluppo di queste malattie nell’uomo sia dovuto al fenomeno del mimetismo molecolare tra gli epitopi proteici di MAP e quelli delle proteine umane (Sechi e Dow, 2015).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Ricerca di MAP nella fauna selvatica (Cervus elaphus). Isolamento e genotipizzazione da campioni di campo

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Informazioni tesi

  Autore: Gezim Daka
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Medicina Veterinaria
  Corso: Medicina Veterinaria
  Relatore: Filippo Fratini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 112

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Parole chiave

zoologia
geni
veterinaria
map
paratubercolosi
ruminanti
animali selvatici
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