L'Italia e l'euro: quali prospettive?
I vantaggi della moneta unica
Abbiamo parlato a lungo di tutto ciò che la moneta unica ha portato in termini di condizioni economiche e politiche nel corso degli ultimi 20 anni circa. Dalla sua introduzione ad oggi son cambiate tantissime cose: molti aspetti economici e politici sono variati, così come gli aspetti di natura finanziaria. Tanti economisti e politici, come detto in precedenza, sostengono che la moneta unica non abbia portato tutti quei benefici prefissati, anzi, sostengono il contrario: la moneta unica ha portato soltanto distruzione ed effetti negativi. Visto e considerando che questa tesi è una tesi interpretativa, ossia cerco di interpretare al meglio il fenomeno dell’euro, andando a considerare entrambe le parti, devo, in questo caso, analizzare attentamene i vantaggi e svantaggi.
Ho deciso di partire dall’analisi dei vantaggi dell’euro, per poi, infine, analizzare gli svantaggi.
Perché la moneta unica è stata creata? A che pro?
Prima dell’euro, come ben sappiamo, ogni Stato membro aveva, possedeva, deteneva, la propria moneta. Secondo la Commissione europea l’euro ha portato numerosi benefici a tutta l’eurozona, come:
I. L’euro ha eliminato i rischi di fluttuazione e i costi legati al cambio delle valute;
II. L’euro ha rafforzato il mercato unico;
III. L’euro ha portato più collaborazioni tra Stati membri per una stabilità economica più efficiente rispetto al passato.
Questi, secondo la Commissione europea, i vantaggi e i benefici principali della moneta unica. Diciamo che il progetto dell’euro è sempre stato un progetto che si poneva l’obiettivo, e si pone tutt’ora, di “unificare” l’Europa per combattere le potenti economie mondiali come gli Stati Uniti e, da qualche anno, la Cina.
Inizialmente l’obiettivo dell’UE qual era? Era quello di creare un “mercato unico” per favorire gli scambi commerciali tra gli Stati. Ci è riuscita. Tuttavia con il passare degli anni si sono accorti che non bastava solo la cooperazione “commerciale” tra Stati, ma l’intera area aveva bisogno di una cooperazione più economica e monetaria, alla base dell’eurozona. Infatti l’obiettivo principale dell’eurozona era quello di creare più prosperità all’interno di tutta l’area, aumentare l’occupazione e la crescita del Pil di ogni singolo Stato membro. Come sappiamo nel 1992 ci fu il Trattato di Maastricht, ampiamente descritto nel capitolo 1. Tutti gli Stati membri decisero che l’intera Europa avrebbe avuto una moneta forte e soprattutto unica per gli anni successivi, partendo dal 1999, e poi, successivamente, dal 2002 con l’introduzione del denaro contante a sostituzione delle valute nazionali. I vantaggi dell’euro sono molteplici, abbiamo:
I. Maggiori possibilità di scelta e stabilità dei prezzi per consumatori e cittadini;
II. Una maggiore sicurezza e maggiori opportunità per imprese e mercati;
III. Maggiore stabilità economica e crescita;
IV. Mercati finanziari più integrati;
V. Una maggiore presenza dell’UE nell’economia mondiale;
VI. Un segno tangibile dell’identità europea.
Tutti i vantaggi sopra elencati sono anche molto integrati tra di loro: non sono, quindi, indipendenti, o messi lì a caso, anzi! Prendiamo l’esempio della stabilità economica e crescita. Cosa influenza la stabilità economica? Molteplici attori: influenza il Governo prima di tutto, dato che tramite la stabilità economica quest’ultimo può programmare con più precisione le scelte future; di conseguenza il Governo influenza le imprese perché maggiore è la stabilità economica, minore sarà l’incertezza all’interno dell’economia nazionale e maggiori, di conseguenza, saranno gli investimenti; tutto ciò a cosa porta? Porta sicuramente un’influenza sulle famiglie e sui cittadini tutti che ottengono, a loro volta, maggiore occupazione e sicuramente una qualità del lavoro molto più elevata.
Come visto un solo vantaggio/beneficio dell’euro influenza molteplici soggetti, che siano economici oppure semplici cittadini.
La moneta unica ha reso molto più efficiente il mercato UNICO, perché? Pensiamo ad un periodo antecedente l’introduzione dell’euro: prima dell’introduzione della moneta unica i tassi di cambio mutavano velocemente e soprattutto in maniera inaspettata quindi, di conseguenza, l’imprenditore italiano, per esempio, non si rendeva conto se acquistare e/o vendere in uno stato europeo fosse conveniente oppure no. Con l’avvento della moneta unica invece questi rischi sono stati automaticamente eliminati, portando stabilità monetaria. Inoltre con l’euro l’agente economico non solo è capace di verificare il costo di uno stesso prodotto in paesi diversi con una maggiore trasparenza sui prezzi per il consumatore, ma ciò consente anche di incentivare il risparmio e, di conseguenza, gli investimenti. Tutto ciò inoltre ha permesso di ampliare il mercato finanziario e il volume totale del commercio.
La moneta unica è sicuramente molto più forte rispetto alle singole monete nazionali presenti in precedenza e quindi è più in grado di competere con le altre monete estere come il dollaro e lo yen. La presenza di una moneta unica e forte consente di importare prodotti a prezzi molto più convenienti, e rende tutta l’eurozona molto attraente per i paesi terzi in cui fare affari, promuovendo, come detto in precedenza, gli investimenti e il commercio. Un altro importante vantaggio della moneta unica sono i risparmi dei costi di transazione. L’argomento dei costi di transazione porta a dire che le unioni monetarie convengono e sono più adatte per i paesi più piccoli. Così ha fatto ad esempio il Lussemburgo dove, sin dalla II guerra mondiale, ha legato il suo franco a quello del Belgio e del Lichtenstein e ha creato un’unione monetaria con la Svizzera. A quanto ammontano i risparmi grazie alla moneta unica? La Commissione della Comunità ha stimato un risparmio tra lo 0,4 e lo 0,5 per cento del valore aggiunto nel settore non finanziario dell’UE. Un altro importantissimo vantaggio dell’unione monetaria è che quest’ultima rende impossibili le beggar-thy-neighbour policies, ossia le politiche, così seguite in passato, di scaricare le proprie difficoltà sui paesi vicini tramite le svalutazioni. Infatti il paese che svaluta fa accrescere la sua domanda globale, mentre la riduce negli altri paesi vicini a quest’ultimo. Questo è senza dubbio un vantaggio da non sottovalutare considerando le passate politiche di questo tipo da parte di alcuni paesi.
La moneta unica, rispetto alle singole monete nazionali, è in grado di assorbire molto meglio “shock” economici di vario tipo provenienti da paesi terzi e quindi, di conseguenza, limita i danni verso il mercato del lavoro e verso la crescita stessa. Come detto prima con l’euro è stata introdotta una politica monetaria unica verso i paesi membri, il tutto stabilito dalla Banca Centrale Europea (BCE), il cui scopo principale sarebbe quello della stabilità dei prezzi, favorendo la crescita dell’economia dell’eurozona, aumentando il benessere economico ed infine anche l’occupazione. Tramite questa politica è stato eliminato il potere decisionale delle singole Banche Centrali Nazionali. Come disse Langfeldt: “Se una moneta comune europea sarà desiderabile o no, dipende dalla capacità che essa avrà di assicurare la stabilità dei prezzi”. Tutto il meccanismo della moneta unica non potrebbe funzionare in maniera efficiente senza l’aiuto delle norme previste dall’UE e dal rafforzamento di queste ultime tramite il Patto di Stabilità e Crescita, ampiamente trattato nel capitolo 1.
Aver visionato i vantaggi principali della moneta unica ha aumentato, forse, la convinzione in noi che tutto sommato l’euro ha portato, in parte, e sottolineo quest’ultima parola, benefici e vantaggi. Tuttavia come spesso succede ad ogni pro ci sono determinati contro.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'Italia e l'euro: quali prospettive?
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Informazioni tesi
Autore: | Domenico Gagliardi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Giuseppe Mauro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 94 |
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