Coltivare il benessere attraverso il pensiero psicologico positivo
Migliorare il benessere e alleviare i sintomi depressivi con la psicologia positiva
Uno degli obiettivi comuni è quello di essere felici (Diener & Diener, 1996). Negli USA solo il 20% della popolazione crede di vivere in una condizione di benessere (Keyes, 2002). Molti individui, anche se clinicamente sani, hanno la percezione di essere “bloccati” in una condizione non ottimale e cercano costantemente di migliorarla, in quanto quando ci si sente felici, si ottengono risultati migliori in tutti i campi, dalla vita sentimentale a quella professionale (Lyubomirsky, King & Diener, 2005). Sorge spontanea una domanda: Quali interventi usare al fine di aumentare la felicità?
Una risposta molto esaustiva a questo interrogativo è data dalla psicologia positiva, la quale ha come obiettivo principale la promozione del benessere soggettivo, anche in assenza di patologie, migliorando l'aspetto edonico (affettività/soddisfazione) ed eudaimonico (auto-accettazione, autonomia e scopi di vita) (Ryan & Deci, 2001).
La seguente ricerca aveva proprio come obiettivo quello di verificare se gli interventi della psicologia positiva indirizzati alla promozione del benessere riuscivano ad alleviare i sintomi depressivi. Essa è stata pubblicata nel 2009 all'interno del Journal of Clinical Psychology da Nancy, Sin e Sonia Lyubomirsky. L'indagine comprendeva diverse tecniche di psicologia positiva, come ad esempio: praticare il pensiero ottimista, scrivere una lettera di ringraziamento, vivere o rivivere esperienze di vita positiva; per un totale di 51 studi distribuiti su un campione pari a 4666 persone, e in cui i fattori tenuti in considerazione per l'efficacia del trattamento erano: età, livello di depressione, autoselezione, formato e durata della terapia.
I risultati dimostrarono che gli individui affetti da depressione avevano ottenuto maggiori benefici dalla terapia positiva rispetto al campione non clinico, soprattutto i pazienti adulti (probabilmente perché avevano una maturità maggiore) e quelli che avevano deciso di partecipare spontaneamente al lavoro, spinti magari dalla voglia di migliorare la propria condizione. Altri cambiamenti significativi si sono registrati nelle terapie individuali, seguite da quelle di gruppo e per ultime quelle di auto-aiuto. Aver preso parte a un programma di psicologia positiva aveva aiutato a far decrescere i sintomi depressivi a favore di un incremento significativo del benessere, rispetto invece al gruppo di controllo, il quale aveva seguito un programma standard o placebo. I risultati appena illustrati possono essere considerati molto soddisfacenti e dovrebbero invitare i professionisti a prendere in maggiore considerazione la terapia positiva, integrandola ai programmi standard nella cura della depressione. Le proposte conclusive dalla ricerca erano:
• impegnarsi nella promozione del benessere nella vita quotidiana anche dopo aver terminato la terapia, con lo scopo di evitare ricadute e ottimizzare i risultati ottenuti;
• tenere sempre in considerazione la cultura di appartenenza dell'individuo al fine di organizzare al meglio il programma.
Gli interventi di psicologia positiva, pertanto, possono realmente accrescere il benessere soggettivo, anche nelle condizioni depressive.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Coltivare il benessere attraverso il pensiero psicologico positivo
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Maddalena Giampaolo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Giuseppa Filippello |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 91 |
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