Una nuova prospettiva per la realtà virtuale
Ricerca e applicazioni della realtà virtuale in ambito criminologico e forense
Anche l’ambito criminologico e forense ha risentito dell’influenza delle nuove tecnologie. Negli ultimi anni sviluppi e avanzamenti nel campo tecnologico hanno trovato sempre maggior applicazione soprattutto in campo forense. La raccolta di prove scientifiche, l’analisi di una scena del crimine e lo svolgimento delle indagini sono diventate sempre più efficienti grazie all’apporto di nuovi strumenti avanzati.
Howard e colleghi (2000, pp. 46 -47) hanno evidenziato le possibili applicazioni degli ambienti virtuali a disposizione delle forze dell’ordine:
* analisi dei dati: permettono di sovrapporre le immagini ricostruite alla scena reale;
* valutazione della dichiarazione dei testimoni: è possibile ricostruire tramite VE le varie visuali dei testimoni e di conseguenza stabilire se le loro dichiarazioni corrispondono o no alla realtà;
* assistenza ai testimoni: riportare i testimoni sulla scena del crimine potrebbe aiutarli a ricordare nuovi dettagli;
* visualizzazione dei movimenti: si possono ricreare vie di fuga e di accesso in modo da stabilire i tempi di percorrenza e analizzare i movimenti dei soggetti interessati;
* briefing;
* valutazione delle ipotesi: la flessibilità dell’ambiente simulato permette di manipolarlo in modo da vagliare la plausibilità di ulteriori ipotesi alternative;
* formazione degli agenti;
* valutazione della luce: si possono adattare le luci in modo da ricreare la stessa scena in vari orari della giornata o in condizioni di luce diversa che le macchine fotografiche standard non possono ricreare, anzi attraverso il flash artificiale possono addirittura distorcerne l’illuminazione naturale;
* pianificazione della sicurezza: si possono pianificare interventi mirati di protezione delle persone;
* prevenzione del crimine: progettazione di edifici, abitazioni e ambienti a prova di crimine;
* uso in tribunale: la scena del crimine può essere riproposta in tribunale in forma virtuale per dar modo alla giuria di raggiungere un verdetto.
La realtà virtuale permette di esplorare i campi di studio criminologico da una nuova prospettiva: è possibile ricostruire una scena del crimine e poter interagire con essa; è possibile presentare elementi di prova in modo più fluido e dinamico; ricreare una versione “realistica” del fatto criminale da utilizzare in sede processuale davanti ad una giuria (Van Gelder J. L., e colleghi, 2014, p. 6).
La trattazione del capitolo seguirà l’ordine cronologico dello sviluppo di un crimine: commissione del reato, indagini, processo, carcere. Vedremo quindi quali applicazioni ha la realtà virtuale nel campo dello studio del reato e quali indicazioni può dare in ottica di prevenzione. Vedremo poi gli strumenti per studiare una scena del crimine e la sua riproposizione in un’aula di tribunale. Infine, come può essere utilizzata per migliorare il trattamento dei detenuti presso gli istituti penitenziari per favorire il reintegro lavorativo e sociale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Una nuova prospettiva per la realtà virtuale
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Informazioni tesi
Autore: | Christian Schievano |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia criminologica e forense |
Relatore: | Lorenzo Pia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 94 |
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