Efficacia e gradimento di allenamenti basati su small-sided games e sprint ripetuti nel calcio amatoriale

Il repeated-sprint training (RST) viene definito come una serie di brevi sprint, della durata compresa tra i 3 ed i 7 secondi, separati tra loro da un breve periodo di recupero (inferiore ai 60 secondi) (Buchheit & Laursen, 2013).
La capacità di effettuare una varietà di movimenti esplosivi e ad alta velocità, è stata indicata come un fattore d’impatto significativo sulla prestazione calcistica (Little & Williams, 2005) ed un valido indicatore della performance fisica espressa durante le partite dei giocatori di calcio professionisti (Rampinini, et al., 2007).

Sebbene tali azioni contribuiscano approssimativamente al solo 11% della distanza totale coperta durante un match competitivo, a livelli d’élite, è ben documentato che sono i movimenti brevi ed esplosivi che costituiscono i momenti cruciali delle partite (Bangsbo, 1994) (e.g. sprint e tiro, sprint nello spazio per ricevere un passaggio, conquistare il possesso palla) (Rampinini, et al., 2009).
Come per gli Yo-Yo tests, i test RSA possono discriminare i giocatori professionisti da quelli amatoriali (Aziz, et al., 2008) (Impellizzeri, et al., 2008) (Reilly, et al., 2000).

Al fine di allenare e stimolare la capacità dei giocatori di riprodurre azioni ad alta intensità, sono richiesti movimenti di agilità all’interno di un ambiente competitivo. Le azioni di sprint o ad alta velocità nel calcio competitivo possono essere categorizzate in azioni più specifiche quali l’accelerazione, la velocità massima, l’agilità (Little & Williams, 2005) e la “Repeated Sprint Ability” (RSA) (Girard, et al., 2011), ossia la capacità di ripetere sforzi caratterizzati da alta intensità e breve durata (Fitzsimons, et al., 1993).

La RSA è un elemento fondamentale tra le richieste fisiche, specialmente degli sport di squadra (Spencer, et al., 2005) (Girard, et al., 2011) (Ruscello, et al., 2012) (Gabbett, 2010), messo in evidenza l’invariato dato riguardante la distanza coperta durante una partita negli ultimi anni, ma l’aumentata richiesta di azioni ad alta intensità e la distanza percorsa ad alta velocità ed in sprint (Barnes, et al., 2014).
Uno specifico test (“RSA shuttle-running test”) ha sottolineato una significativa relazione tra il tempo totale necessario al completamento del test e la distanza coperta ad alta intensità (HIDC, “High intensity distance covered”) durante una partita di calcio (Rampinini, et al., 2007).

La repeated-sprint ability è una componente complessa della forma fisica, che dipende sia da fattori metabolici (e.g. la capacità ossidativa ed il recupero di fosfocreatina) che da fattori neurali (e.g. l’attivazione muscolare e le strategie di reclutamento) (Bishop, et al., 2011).

Bisogna differenziare gli esercizi di sprint intermittenti (“ISE”, intermittent-sprint exercises), caratterizzati da accelerazioni della durata massima di 10” e da un recupero compreso tra i 60 ed i 300”; dagli esercizi di sprint ripetuti (“RSE” repeated-sprint exercises), in cui il recupero è solitamente inferiore ai 60 secondi (Girard, et al., 2011) (Balsom, et al., 1992) (Duffield, et al., 2009). La sostanziale disparità consiste nel mancato calo di performance riscontrato durante gli ISE (Balsom, et al., 1992) (Bishop & Claudius, 2005), mentre durante gli RSE si rileva un marcato decremento della prestazione (Figura 6) (Bishop, et al., 2004).