La storia delle bande
Le prime bande e le bande civili
Organismi musicali più ampi e dotati di maggiori possibilità tecniche cominciarono a nascere solo a partire dal 1400.
Secondo alcuni studiosi, le prime bande sarebbero nate in Germania nella prima metà del XV secolo. Nel 1428 l’imperatore Sigismondo permise alla città di Augusta, quale privilegio speciale, esteso nel secolo seguente a molte altre città , di mantenere un corpo di trombettieri e timpanisti municipali.
Le tracce delle prime bande regolarmente costituite e organizzate, con documenti di musica scritta appositamente per loro risalgono al XV –XVI secolo.
Le bande nate militari cominciarono ad avere una doppia funzione come bande civili. I comuni più popolosi ebbero presto le loro bande civiche. Che erano in principio composte prevalentemente da trombe.
Diventarono nell’Età Comunale, XIII – XIV secolo, istituzioni officiali riconosciute e rappresentavano una delle rare occasioni di spettacolo per la classe popolare.
Col tempo sempre più corti italiane e europee cominciarono a usare complessi di strumenti a fiato e percussioni per allietare le loro feste, cerimonie, corte e qualsiasi altro tipo di celebrazione.
Si svilupparono i repertori assieme allo sviluppo della strumentazione e i musicisti cominciarono ad organizzarsi in corporazioni.
Quindi in tutta Europa erano presenti queste bande musicali organizzate e attive in qualsiasi avvenimento pubblico di importanza civile o militare.
1700
La Rivoluzione Francese fu un momento di grande cambiamento anche per quello che riguardò le sorti della banda, e della sua formazione in senso moderno. Infatti in seguito a quel periodo, cambiò totalmente il modo di concepire la musica e di usufruirne. Tutte le feste avvenivano all’aperto, perché il teatro rappresentava ed era destinato a un elite che il popolo rifiutava, e comunque era troppo piccolo per contenere un pubblico numeroso.
Questo mutò la funzione della musica, espandendo enormemente le possibilità di esecuzione, aumentò considerevolmente il pubblico che ne aveva accesso e la face diventare un elemento fondamentale e inserito nella vita pubblica.
Compositori come Gossec, Cherubini, Mehul, Lefevre, Kreutzer, Vogel, Serrette, si misero al servizio dei nuovi ideali della Rivoluzione scrivendo inni, musiche militari, canti patriottici, didattica, e si impegnarono nell’opera di
rinnovamento delle istituzioni.
Questa banda moderna fece diffondere una nuova forma di spettacolo che ha come caratteristiche principali: il fatto di essere gratuito e accessibile a tutti, e la scenografia fatta dalle piazze e dalle strade.
Questo unito al perfezionamento tecnico e al notevole sviluppo che avevano avuto numerosi strumenti a fiato in quegl’anni, in particolare il clarinetto, fece sviluppare anche il potenziale delle bande. E si può dire che la nascita della banda, intesa e strutturata come la conosciamo noi, risalga proprio a quel periodo, coincidendo con lo sviluppo di un pubblico popolare, cioè composto da membri di classi subalterne e di un numero molto più esteso di persone.
Nel 1700 la banda moderna viene arricchita notevolmente e acquista una grande capacità espressiva grazie all’inserimento dei primi clarinetti nell’organico.
A Versailles uno dei passatempi preferiti di Luigi XIV, il re sole, era la caccia, un’istituzione, che era entrata proprio nei programmi di corte. Vi presenziavano centinaia di cani, bracchieri, cavalieri e amazzoni nei loro giustacuori color cremisi, e non mancava la banda che avvertiva dell’andamento della caccia utilizzando suoni diversi a seconda della situazione. Nel 1793 si costituì la prima banda moderna in Prussia, e vent’anni dopo a Gorizia.
Grazie alla rivoluzione francese c’era stata un’ esplosione del genere che Napoleone esportò a seguito del suo esercito, in tutta Europa. Il suono degli ottoni e della grancassa risultavano perfette per ritmare i moti rivoluzionari e rappresentare la nuova laicità repubblicana.
1800
Il XIX secolo è il secolo delle bande, con l’introduzione del sassofono nell’organico classico e il netto miglioramento apportato a tutti gli strumenti in generale, ma agli ottoni in particolare con l’invenzione dei pistoni.
La banda era presente a parate, cerimonie e ricorrenze di ogni tipo. Creava un’indispensabile cornice sonora, che avvolgeva i presenti, caratterizzava l’evento e creava aggregazione.
Le bande diedero un grosso contributo di divulgazione culturale, portando le più grandi opere liriche italiana in tutti i villaggi e accessibile anche al popolo che non aveva la possibilità di ascoltarla nei teatri o nei salotti. Le opere potevano
essere trascritte, arrangiate, ma più spesso suonate “ad orecchio”.
La banda originalmente non aveva una letteratura sua, se non si contano le marce militari. Usava molte trascrizioni del repertorio classico, che tra l’altro ne permisero una grossa divulgazione anche nelle classi popolari. Alessandro Vessella (1860 – 1920) fece una grossa opera di divulgazione a Roma della musica di Wagner e di Beethoven.
Lo splendido impasto che l’organico della banda può ottenere cominciò ad interessare i compositori molto tardi. Tra i contemporanei sono molto attivi i compositori Olandesi. (…)
La WASBE (World Association for Symphonic Bands and Ensembles) che esiste da decine di anni in Usa, Olanda, Francia, Svizzera, Gran Bretanga ed Italia, fa un gran lavoro di catalogazione e valorizzazione del repertorio per banda.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La storia delle bande
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Alice Noris |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Conservatorio di Musica di Santa Cecilia di Roma |
Facoltà: | Trombone jazz |
Corso: | Musica Jazz |
Relatore: | Alessio Sebastio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 90 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi