Skip to content

Il pensiero politico di Carlo Pisacane

Pisacane e la nazionalità italiana

Parallelamente allo sviluppo delle teorie socialiste, l’interesse di Pisacane si incentrò, all’inizio degli anni ’50, sullo studio dello sviluppo dell’idea di nazione nella penisola italiana e proprio allora si convinse che la diffusione del concetto di nazionalità, insieme a quello di libertà e diritto, costituissero una “triade rivoluzionaria” che avrebbe definitivamente rotto gli equilibri su cui si era basato “l’ancien regime”, dando il via ad un cambiamento politico tale da coinvolgere la struttura istituzionale ed amministrativa della penisola.

La nazionalità era, per Pisacane, “l’essere di una nazione; l’essere della nazione italiana era da ricercarsi in Italia, precisamente nella sua storia e nel suo popolo”.
L’affermazione rivela gli elementi essenziali su cui Pisacane avrebbe fondato la teoria federalista: la riscossa del popolo e la storia della penisola.
Il suo studio sull’origine della nazione italiana era legato a quello sullo sviluppo della questione sociale: “ in Italia – scriveva – il concetto sociale appena albeggia, il politico predomina e la ragione è, per se medesima, evidente: un popolo a cui negasi una patria crede un tal fatto cagione assoluta dei suoi mali e conquistandola spera di alleviarli”.

L’interesse che gli suscitava la condizione generalmente disagiata delle masse lo pose spesso in polemica con il filone moderato repubblicano che avrebbe guidato il Risorgimento, in particolare con Mazzini, accusato di far prevalere i fattori morali della lotta su quelli economici.
Il nazionalismo di Mazzini non poneva le sue fondamenta solo nell’unità linguistico – etnico – culturale, bensì nella presa di coscienza di un popolo che lotta e costruisce concretamente ciò che teoricamente già esiste, ma che difficilmente, senza la volontà comune, si potrà mai realizzare: la Nazione.
La Nazione, dunque, come “missione a cui il popolo, quello italiano, ma non solo, è chiamato ad assolvere perché scopo di un disegno divino”.

Le sue idee lo portavano, quindi, a rifiutare ogni contatto con i socialisti francesi tanto vicini a Pisacane.
Il movimento rivoluzionario del ’48, anche se con caratteristiche diverse, riguardò l’Europa centro – occidentale, esclusa l’Inghilterra; in Francia, non esistendo un problema nazionale, la lotta tra la borghesia e il proletariato ebbe un peso decisivo che favorì l’affermazione del movimento socialista.
In Italia le masse intervennero, ma dietro l’egemonia della classe liberale: così il nazionalismo e il liberalismo, ma non la questione sociale, furono i protagonisti del conflitto.

I moderati monarchici avevano scelto di anteporre al problema economico e sociale quello dell’unità, appoggiando i progetti espansionistici di casa Savoia e limitandosi a porre sul tappeto la necessità della concessione di Statuti che avrebbero garantito sia al filone aristocratico e progressista del movimento sia a quello alto-borghese la continuità nella gestione del potere.
I repubblicani, invece, non sottovalutarono l’eventuale ricorso ad un metodo rivoluzionario che avrebbe dovuto essere lo sbocco naturale dei propositi di riscatto sociale.

Proprio Carlo Pisacane, nei Saggi, collegando la “questione nazionale” a quella sociale, analizzò il fallimento dei moti del ’48 e scrisse: “i fugaci esperimenti del ’48 hanno fatto scemare, fra gli italiani, la centralità della questione politica. Continuando a slegare la questione sociale da quella nazionale si sarebbe finito per escludere la maggioranza della popolazione (innanzitutto le masse contadine) dalla lotta per la conquista dell’indipendenza italiana e il riformismo moderato non avrebbe potuto rappresentare un rimedio efficace”.

Bisognava, quindi, distruggere “le presenti illusioni e gli antichi pregiudizi”, attraverso una guerra “accanita e mortale”.
Scriveva, inoltre, Pisacane: “Nel 1848 il pensiero della nazionalità bastò per l’insurrezione, ma non per la vittoria”: Carlo Alberto divenne la vittima della guerra federale che lui stesso aveva favorito e l’Italia restò schiava “perché mancava nel popolo la rivoluzione delle idee che sempre deve precedere la rivoluzione materiale”.
La disillusione e il rancore per i Savoia fu tale che “la parola repubblica divenne popolare. Ma ciò non bastò nel trionfo”.
Mancavano, infatti, le condizioni storico – sociali: la borghesia era ancora troppo forte e con essa il partito moderato.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il pensiero politico di Carlo Pisacane

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Salvatore Magliarisi
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Camerino
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Paolo Ramaccioni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 104

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi