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Il riparto di giurisdizione nel pubblico impiego

Giurisdizione amministrativa e concorsi, giurisdizione ordinaria e diritto all’assunzione

In ordine al criterio di riparto di giurisdizione tra le procedure concorsuali per l'assunzione riservate al giudice amministrativo dell'articolo 63, comma 4, e le controversie concernenti l'assunzione al lavoro di cui all'articolo 63, comma 1, spettanti al giudice ordinario, la giurisprudenza di merito nonché amministrativa sembra unanimamente concorde nel definire l'approvazione della graduatoria quale ideale “spartiacque” prima del quale deve riconoscersi la giurisdizione del giudice amministrativo e dopo il quale la relativa controversia ed attribuirsi al giudice ordinario.

Gli orientamenti della giurisprudenza in realtà, nonostante apparentemente concordi nelle premesse, hanno da sempre manifestano numerose incertezze sugli specifici criteri di attribuzione delle controversie in argomento.

Alcune decisioni danno una lettura estensiva della disposizione di cui al comma 4 dell'articolo 63 (Restano devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo le controversie in materia di procedure concorsuali per l'assunzione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, nonché, in sede di giurisdizione esclusiva, le controversie relative ai rapporti di lavoro di cui all'articolo 3, ivi comprese quelle attinenti ai diritti patrimoniali connessi), affermando il permanere della giurisdizione del giudice amministrativo quando la graduatoria, sebbene approvata, non possa dirsi aver esaurito la propria giuridica rilevanza, attesa la pendenza di un ricorso volto all'annullamento della medesima, che, se accolto, non solo ne stravolgerebbe l'efficacia e la validità, ma inciderebbe in modo rilevante sull'assetto organizzativo dell'amministrazione che ha assunto i vincitori.

Dopo esser intervenuta la privatizzazione del rapporto di lavoro pubblico e la trasformazione dell’atto di nomina in contratto di assunzione, parte della giurisprudenza ha sostenuto che nel periodo che intercorre tra l'approvazione della graduatoria e la stipulazione del contratto individuale di lavoro il vincitore del concorso vanta una posizione di interesse legittimo e non di diritto soggettivo all'assunzione, la cui tutela compete al giudice amministrativo.

Si era con ciò inteso accogliere l'orientamento analogo a quello della giurisprudenza amministrativa precedente alla riforma, per cui la posizione soggettiva dei vincitori di concorso pubblico non era ritenuta un diritto soggettivo perfetto, in quanto soggetto alla permanenza delle condizioni soggettive e oggettive sussistenti al momento dell'emanazione del bando, tra cui la disponibilità del posto. Di conseguenza si sosteneva l'esistenza della discrezionalità della pubblica amministrazione di procedere alla copertura dei posti disponibili in pianta organica.

La Corte di Cassazione intervenendo sulla materia de qua, ha stabilito che le procedure concorsuali per il reclutamento dei lavoratori pubblici partecipano di una natura giuridica radicalmente diversa rispetto alle procedure concorsuali di diritto privato. Il diritto all'assunzione che ne può scaturire infatti trova origine in norme giuridiche e in atti amministrativi.

La sentenza riconosce, quindi, la natura di diritto soggettivo all’interesse a stipulare il contratto manifestato dal soggetto individuato all'esito del procedimento amministrativo di selezione ad evidenza pubblica, al pari della condizione propria dell'aggiudicatario di qualsiasi altro contratto. In conclusione, a seguito dell’approvazione della graduatoria da parte della pubblica amministrazione, non potendosi più riconoscere all’atto di nomina natura discrezionale, nasce in capo al vincitore del concorso un vero e proprio diritto all'assunzione, la cui fonte giuridica è costituita dall’emanazione del bando, mediante il quale la pubblica amministrazione si obbliga a concludere il contratto con i soggetti che superano le prove concorsuali. [...]

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Il riparto di giurisdizione nel pubblico impiego

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Informazioni tesi

  Autore: Lorena Di Guida
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master in Diritto del Lavoro e Relazioni Industriali nelle Pubbliche Amministrazioni
Anno: 2014
Docente/Relatore: Alessandro Riccobono
Istituito da: Università degli Studi di Palermo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 38

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