L'agente sotto copertura dall'istituzione alle prospettive di contrasto alla corruzione
L'agente undercover americano nel contrasto al Narcotraffico
Negli Stati Uniti d'America il problema del traffico di stupefacenti ha origini piuttosto lontane, che vanno fatte risalire ai primi anni del Ventesimo secolo. All'inizio del 1900, infatti, il mercato della droga non era ancora regolamentato in modo esauriente. I rimedi medici di solito contenevano derivati dalla cocaina o dall'eroina ed erano distribuiti liberamente senza alcun tipo di prescrizione, e senza che i consumatori fossero consapevoli della potenza e pericolosità di queste droghe.
Gli Stati Uniti furono il primo paese ad avviare il proibizionismo degli stupefacenti.
Nel 1914 fu emanato l'Harrison Narcotics Act, il quale circoscrisse la vendita di oppiacei e cocaina e fu la prima legge federale di questo tipo; nel 1923 la Divisione Narcotici del Dipartimento del Tesoro Statunitense inibì tutta la vendita di narcotici legali; nel 1924 l'Heroin Act proibì la fabbricazione, l'importazione e la detenzione di eroina; nel 1937 il Marihuana Tax Act rese illegale il commercio, l'uso e la coltivazione della canapa indiana dopo aver diffuso l'idea che la marijuana causasse "omicidio, pazzia e morte, specialmente tra le razze meno civilizzate". Questo susseguirsi di disposizioni normative mirate a contrastare la vendita e l'uso di sostanze stupefacenti, favorì inevitabilmente lo sviluppo del contrabbando degli stessi da parte di organizzazioni criminose, a causa della vasta presenza di eroina e di altre droghe nella società statunitense.
Si sviluppò un mercato nero che portò i narcotrafficanti a collaudare nuovi canali di distribuzione ed installare grandi coltivazioni, specialmente di oppio, nel nord-ovest del Messico. Gli Stati Uniti iniziarono dunque a dar vita a quel modello politico di contrasto al traffico di stupefacenti che sarà tipico di tutto il secolo, caratterizzato da una crescente interferenza e pressione negli affari dei Paesi produttori o di transito di sostanze stupefacenti. Nel 1930 fu fondato il Federal Bureau of Narcotics (FBN), il quale contribuì notevolmente allo sviluppo di questo modello di politica ed è considerato l'antenato dell'attuale Drug Enforcement Administration (DEA).
La Drug Enforcement Administration (DEA) è un'agenzia federale antidroga statunitense che fa capo allo US Department of Justice, il cui obiettivo consiste nel combattere il Narcotraffico e far rispettare la legge sul controllo delle sostanze stupefacenti . La DEA non è l'unica Agenzia Federale che si occupa di leggi antidroga: anche l'FBI ha la responsabilità per condurre e perseguire le indagini riguardanti il contrasto al Narcotraffico, le due agenzie si dividono la giurisdizione in esame.
La Drug Enforcement Administration fu fondata dal Presidente Richard Nixon con un Ordine Esecutivo del 1973, al fine di stabilire un unico comando unificato che potesse contrastare "an all-out global war on the drug menace" (una guerra globale a tutto campo contro la minaccia della droga). Attualmente, fanno parte della DEA cinquemila Special Agents, con un budget poco più di due miliardi di dollari.
Prima della nascita della DEA, erano l'Ufficio dei narcotici e droghe pericolose (Bureau of Narcotics and Dangerous Drugs) (BNDD) e l'Ufficio per il rispetto delle leggi sugli abusi di droga (Office of Drug Abuse Law Enforcement) (ODALE) ad occuparsi del controllo della circolazione delle sostanze stupefacenti. Il Presidente Richard Nixon suggerì la creazione di una sola agenzia federale che potesse far rispettare le leggi sulla droga e il Congresso accettò, anche a causa della disponibilità di droga sempre più ampia nel territorio statunitense . Il 1º luglio 1973 i due Uffici si unirono e diedero vita alla DEA. Essa detiene il compito di vigilare e controllare il rispetto delle leggi e delle regolamentazioni degli Stati Uniti sulle sostanze stupefacenti sia nei mercati interni che in quelli esteri, preoccupandosi di fermarne lo sviluppo, la fabbricazione o la distribuzione di tali sostanze destinate a traffici illeciti.
Attualmente, il Messico è il primo Paese fornitore di sostanze stupefacenti per il prosperoso mercato statunitense e i due paesi gestiscono le questioni relative al Narcotraffico da almeno cento anni. Nel 1916, la questione del Narcotraffico tra Messico e Stati Uniti iniziò a prendere forma, anche se il commercio di sostanze stupefacenti nel territorio messicano era già stato oggetto di attenzione da parte dell'America, ma la questione acquistò una certa rilevanza proprio dal 1916, ed in maniera più sistematica dagli anni Venti. Il Messico, produttore di stupefacenti e paese di transito degli stessi, è il principale fornitore di cannabis e uno dei principali di metanfetamine per gli Stati Uniti. Rispetto agli altri produttori sudamericani e anche mondiali, il Messico produce in minima parte l'eroina, ma ne è diventato uno dei principali distributori per il mercato nordamericano. Secondo l'FBI, i cartelli messicani controllano circa il 70% delle sostanze stupefacenti in entrata nel territorio statunitense e si concentrano principalmente sulla distribuzione all'ingrosso, lasciando le vendite al dettaglio alle bande di strada, le cosiddette gang.
Ed è proprio qui che l'Agenzia Federale contro la droga ha effettuato il maggior numero di operazioni sotto copertura, nel tentativo di bloccare la crescita e lo sviluppo del mercato degli stupefacenti all'interno del proprio territorio e di arrestare materialmente i fautori e capi dei Cartelli. Questo portò ad un periodo di grande tensione tra Stati Uniti e Messico: nel 1985 fu infatti ucciso l'agente della DEA Enrique Camarena che stava indagando sui traffici illegali di uno dei narcotrafficanti più potenti della storia messicana. Oltre a comportare un incidente diplomatico, questo caso fece emergere il vincolo che legava narcotrafficanti, politici e forze dell'ordine. [...]
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L'agente sotto copertura dall'istituzione alle prospettive di contrasto alla corruzione
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Informazioni tesi
Autore: | Greta Valeri |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Gemma Marotta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 153 |
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