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Analisi econometrica dell'asimmetria tra i prezzi di petrolio, benzina e gasolio in Italia

Struttura del prezzo dei carburanti in Italia

Dal maggio 1994, in Italia i prezzi dei carburanti vengono stabiliti direttamente dagli operatori finali, che hanno la completa libertà di fissarli a propria discrezione e di indicarli ai gestori dei singoli punti vendita, che solitamente applicano ai prodotti tale prezzo; nel dettaglio, il prezzo al consumo consigliato si determina sommando al prezzo industriale del prodotto base, la componente fiscale (accise più IVA del 20%). Il prezzo industriale comprende tutti i costi della materia prima, di raffinazione, di stoccaggio, di distribuzione primaria e secondaria, i costi di struttura: logistici, commerciali, amministrativi, i margini del gestore, nonché i margini industriali. La quotazione internazionale del prodotto raffinato rappresenta circa il 33% del prezzo della benzina e fa parte anch'essa del prezzo industriale; per l'Italia è il Platt's Cif Med che indica il costo dell'importazione nella zona mediterranea di prodotti come benzina e gasolio e viene utilizzato dalle società petrolifere come proxy dei costi industriali di raffinazione. Invece, per quanto riguarda la componente fiscale, a maggio 2008 l'incidenza delle tasse sui carburanti è stata del 55,7% per la benzina e del 45,2% per il gasolio.
Negli ultimi anni, le metodologie per la determinazione dei prezzi consigliati dei prodotti petroliferi più diffusamente applicate sono due: il metodo adottato nel 2004 dall'Eni (ex Ente Nazionale Idrocarburi), che prevede l'allineamento all'indice Platt's non più su base giornaliera ma riferendosi ad un periodo temporale più lungo così da ridurre la frequenza delle variazioni, e il metodo del “prezzo trasparente”, introdotto da Erg nel 2005, che calcola la tariffa considerando la media delle quotazioni di super senza piombo e gasolio dell'ultima settimana rispetto alla precedente, convertite in euro con il tasso di cambio medio settimanale USD/EUR, unita ad un ammortizzatore di 0,01 euro/litro inserito come tolleranza, per tener conto della posizione della compagnia sul mercato ed evitare strumentalizzazioni e contribuire alla trasparenza nel settore.
Data la loro composizione, si deduce che i prezzi dei carburanti dipendono anche dalla dinamica delle quotazioni internazionali del greggio e dalla struttura dell'industria di raffinazione. La crescita del prezzo del greggio, a sua volta, dipende essenzialmente da 4 fattori:
- l'aumento della domanda;
- la riduzione dell'offerta;
- il superamento del picco del petrolio;
- le fluttuazioni nel valore del dollaro in conseguenza dello stato economico;
a questi si sono aggiunte recentemente 2 ulteriori motivazioni: la speculazione sul valore futuro del petrolio unita all'instabilità economico-politica dei paesi produttori di petrolio, che possono essere entrambe cause della crescita vertiginosa che si sta verificando proprio in questo periodo. […]
Inoltre, come evidenziato dall'articolo di Rapacciuolo pubblicato nel 2006 dal Centro Studi di Confindustria, i prezzi dei raffinati (o frazioni petrolifere) possono subire degli aumenti legati alla crescita dei costi di raffinazione e trasporto qualora non si verifichi una compensazione tra tali costi e i prezzi dei greggi, che sommati danno i prezzi dei raffinati; la crescita può essere conseguenza del peggioramento della qualità del greggio reperibile e della difficoltà nel localizzare geograficamente i greggi migliori.
Infine, è chiaro che il prezzo dei carburanti è influenzato direttamente dall'andamento della relativa domanda e offerta, ovvero aumenta se la domanda è alta e l'offerta bassa, e dal fatto che nel mercato corrispondente il comportamento tenuto dalle società non è concorrenziale, come dovrebbe, ma oligopolistico. In particolare, in Italia è forte l'oligopolio nel settore della distribuzione da parte delle tre imprese petrolifere più grandi: Eni-Agip, Esso, Tamoil, […]; di conseguenza i prezzi vengono fissati in modo superiore a quello che ci sarebbe in un mercato di libera concorrenza, con guadagno delle imprese ma perdita da parte del consumatore.

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Analisi econometrica dell'asimmetria tra i prezzi di petrolio, benzina e gasolio in Italia

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Informazioni tesi

  Autore: Cinzia Giovanna Bicego
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Scienze Statistiche
  Corso: Scienze Statistiche ed Economiche
  Relatore: Matteo Manera
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 159

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