Lo sviluppo dell'empatia in età infantile valutato mediante l'IAT - Implicit Association Test
Il mancato sviluppo dell’empatia: L'ALESSITIMIA
In linea generale, se l'empatia è intesa come la capacità di immedesimarsi negli stati degli altri, il contrario di questa capacità è considerata l'alessitimia.
Questo termine è stato introdotto nel 1976 da John Nemian e Peter Sifneos e indica caratteristiche riscontrabili in soggetti psicosomatici; il termine ha un'origine greca, Alexis Thymos e significa “non avere parole per le emozioni”. Sifneos con questo termine indicava delle disfunzioni affettive e simboliche che rendono sterile e incolore la comunicazione dei pazienti psicosomatici e si manifesta tramite delle difficoltà, quali: identificare, descrivere ed interpretare sentimenti propri e degli altri, distinguere gli stati emotivi dalle percezioni fisiologiche, individuare le cause determinanti le proprie emozioni, utilizzare il linguaggio per esprimere i sentimenti sostituendo la parola con l'azione fisica.
Taylor, Bagby e Parker considerano l'alessitimia come una difficoltà ad elaborare gli affetti con conseguente problematica verso i processi di autoregolazione e riorganizzazione delle emozioni, ciò spiegherebbe alcuni comportamenti compulsivi messi in atto dai soggetti alessitimici, come l'abbuffarsi di cibo, l'abuso di sostanze e la pratica di atti sessuali perversi; comportamenti attuati per liberarsi dalle tensioni che provocano le emozioni non elaborate.
Anche se i soggetti alessitimici mostrano normali livelli di attivazione fisiologica quando provano emozioni, hanno poche capacità nel riorganizzare gli elementi che caratterizzano la loro esperienza corporea. Inoltre tali soggetti presentano processi immaginativi coartati e spesso tendono ad avere scatti di rabbia o pianto senza però saper dare delle spiegazioni per tali manifestazioni. Numerose ricerche hanno stabilito che i tratti alessitimici sono predittori di disturbi fisici e psicologici, quali bulimia, disturbi d'ansia, anoressia, ipertensione, depressione e disturbi gastrointestinali; anche soggetti con dipendenza da sostanze e disturbi post traumatici da stress presentano tratti alessitimici.
Varie teorie neurofisiologiche hanno cercato di spiegare l'eziologia di questo disturbo, dimostrando che l'emisfero destro è coinvolto nell'elaborazione dei comportamenti emotivi, mentre quello sinistro è implicato nell'articolazione del linguaggio, ciò fa pensare che l'interruzione delle comunicazioni interemisferiche tramite corpo calloso e un cattivo funzionamento dell'emisfero destro possano essere due cause dello sviluppo dell'alessitimia.
Altri studi in ambito neurologico hanno individuato due tipi di alessitmia: tipo I e tipo II. L'alessitimia di tipo I è caratterizzata dall'assenza di esperienza emotiva; l'alessitimia di tipo II, pur conservando l'integrità dell'esperienza emotiva, segnala dei deficit riguardo all'espressione e alla valutazione cognitiva delle emozioni. Tali deficit possono essere conseguenze di traumi o di un inadeguato sviluppo delle funzioni di mentalizzazione.
Secondo Paul McLean, le emozioni vissute attraverso le vie somatiche vengono incanalate negli organi tramite le vie autonome e neuroendocrine, ciò spiega perché i soggetti alessitimici presentano deficit nel verbalizzare ed interpretare gli stati emotivi, confusi con le sensazioni corporee.
Kohut considera l'alessitimia come un deficit della funzione riflessiva del Sé per la mancanza di consapevolezza emotiva che la caratterizza. Chi ne soffre tende al conformismo sociale e stabilisce o relazioni di forte dipendenzaa o si isola, ciò può essere ricondotto allo stile di attaccamento insicuro evitante di Winnicot, in cui si evidenzia una figura materna non interiorizzata.
Winnicot si sofferma sulla madre empaticamente sintonizzata, perché è da questa che il bambino costruisce il proprio sviluppo emotivo; viceversa quando il genitore non è in grado di sintonizzarsi con determinate emozioni del bambino, quest'ultimo eviterà di esprimerle.
Anche negli studi condotti da Titchener si possono notare delle importanti riflessioni sull'alessitimia. Egli infatti osserva due condizioni particolari, la prima riguarda il fatto che i neonati già dai primi giorni di vita sono turbati dal pianto di un altro bambino; in secondo luogo individua nei bambini di un anno la capacità del mimetismo motorio, grazie al quale i bambini imitano e comprendono la sofferenza degli altri. Ragion per cui, Titchener vede nel mimetismo motorio il precursore dell'empatia, ritenendo che questa capacità si sviluppi già nella prima infanzia.
Goleman individua nell'empatia e nell'autocontrollo le principali competenze sociali che permettono la costruzione di una vita relazionale ricca ed emotivamente soddisfacente. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Lo sviluppo dell'empatia in età infantile valutato mediante l'IAT - Implicit Association Test
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Maria Rita Panepinto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università Telematica Internazionale Uninettuno |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Discipline Psicosociali |
Relatore: | Ileana Di Pomponio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 90 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi