Antonio Vivaldi: L' Opera VIII e il concerto n. 5 La tempesta di mare
La musica strumentale in Vivaldi
L’attività nell’ambito della musica strumentale vide per lo più Vivaldi impegnato nella città di Venezia, invece, l’attività del teatro lo vide in qualità di compositore e di impresario attraversare la penisola italiana. Il maggior numero di prime rappresentazioni si registrò presso il teatro Sant’Angelo di Venezia, nonostante le sue opere raggiunsero anche i palcoscenici della Boemia e della Germania.
L’orchestra dell’Ospedale della Pietà deve il suo successo a Vivaldi e ai suoi concerti, il cui notevole numero era decisamente legato alle esigenze dell’Istituto. I suoi lavori venivano ascoltati subito dopo essere stati composti: tale privilegio costituiva un ulteriore stimolo all’invenzione, sollecitava in Vivaldi la tendenza a sperimentare ogni tipo di accostamento strumentale in appoggio agli archi.
Il suo genio non si ritrova nelle strutture del concerto, che per consuetudine si mantiene nei classici tre andamenti di un adagio posto fra due allegri; non si ritrova nel virtuosismo di una tecnica strumentale, evoluta rispetto a quella del Corelli; bensì nei contrasti di una dialettica attraverso la quale «si dà fattezza personificata ad ogni famiglia dell’orchestra».
La produzione strumentale di questi anni se, da un lato, rispecchia il rinnovato clima dell’Arcadia, dall’altro si distingue per un sostanziale rifiuto del principio d’imitazione. Inoltre i musicisti dell’epoca non si sono cimentati nella redazione di dichiarazioni di poetica, o perché non interessati a tale pratica, oppure per una chiara volontà a non confrontarsi in campo letterario.
I circa trenta concerti a programma, risalenti alla piena maturità creativa di Vivaldi, si pongono, quindi, come un unicum nell’Italia del primo Settecento. Ciò che rende questa produzione unica è intanto il carattere sistematico e organico, in secondo luogo l’adozione del principio imitativo.
I titoli dei trenta concerti suggeriscono, con buone probabilità, che l’intento di Vivaldi fosse quello di «coprire l’intero arco delle modalità mimetiche»: dall’onomatopea del Gardellino e del Corneto da posta alla pittura sonora delle Tempeste di mare, dalla ritrattistica di affetti del Piacere, del Sospetto, dell’Inquietudine alla natura programmatica per antonomasia delle Stagioni e della Notte.
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Antonio Vivaldi: L' Opera VIII e il concerto n. 5 La tempesta di mare
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Informazioni tesi
Autore: | Silvio Occhiuto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi della Calabria |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Dams - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo |
Relatore: | Egidio Pozzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 66 |
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