Sintesi di complessi salofen-zinco solubili in acqua

Alcuni tipi di complessi salofen-metallo vengono studiati come potenziali agenti intercalanti e stabilizzanti di particolari strutture chiamate G-Quadruplex, presenti nel DNA (Fig. 1.7). Queste strutture planari “a strati” sono formate da quattro basi di guanina, tenute insieme da legami idrogeno intermolecolari e da interazioni ione-dipolo tra un catione potassio centrale e i gruppi carbonilici delle basi azotate.

La formazione dei G-Quadruplex avviene nelle sequenze di DNA ricche di guanina e svolge un ruolo fondamentale nell’inibizione della Telomerasi, un enzima che ha la funzione di mantenere l’integrità del telomero prevenendo il suo progressivo accorciamento durante l’invecchiamento cellulare. Nelle cellule tumorali, l’enzima è espresso all’80-85%, risultando troppo attivo e, perciò, si ritiene che sia una delle principali cause dell’immortalizzazione cellulare.

Studi cristallografici hanno permesso di individuare molecole con determinate proprietà, che garantiscono un’interazione più efficiente con queste strutture. In particolare, è stato mostrato che solo i complessi con una geometria planare e costituiti da unità aromatiche, possono inserirsi tra le strutture di G-Quadruplex ed interagire efficacemente, aumentandone la stabilità.

Le interazioni che si stabiliscono sono di tipo non covalente e comprendono: interazioni π-π tra gli anelli aromatici del ligando e le molecole di guanina, forze elettrostatiche tra il catione del complesso (che si sostituisce al catione potassio) e i gruppi carbonilici, forze elettrostatiche tra opportuni sostituenti con carica positiva legati al complesso e cariche negative presenti nei filamenti del DNA, ad esempio gruppi fosfato.