La tutela degli animali nella Costituzione

I settori dell'allevamento, del trasporto e della macellazione sono stati per molto tempo considerati solo dal punto di vista dell'utilità umana e del massimo rendimento economico, senza soffermarsi sulle esigenze degli animali e sulle eventuali sofferenze loro inflitte.
Ancora oggi, infatti, la maggior parte delle strutture zootecniche è improntata verso criteri di massima produzione e redditività piuttosto che indirizzata alla conciliazione dei bisogni umani con la tutela degli interessi animali.
La pratica dell'allevamento degli animali prevalentemente a scopo alimentare è assai diffusa, questo però non giustifica trattamenti pregiudizievoli nei loro confronti.
Infatti, anche se il destino di tali animali è segnato sin dalla nascita, ciò non significa che essi non possano godere di un relativo diritto alla vita, ad una morte dignitosa e alla non sofferenza.
Andrebbero bilanciate le esigenze alimentari umane con i diritti spettanti agli animali e questo può realizzarsi agendo sui metodi di allevamento e sui sistemi di macellazione, cercando di ridurre complessivamente il numero di allevamenti intensivi e privilegiando quelli maggiormente consoni alla natura e ai bisogni delle diverse specie animali.
Gli allevamenti intensivi provocano danni decisamente ingiustificati agli animali: la prima forma di sofferenza riguarda l'inibizione degli istinti naturali, poi ci sono le pericolose mutazioni genetiche per aumentare l'appetibilità e la quantità del prodotto commerciale.
L'uomo dunque rende l'animale un oggetto, una macchina che riproduce se stessa, lo considera alla stregua di una cosa confacente alla soddisfazione dei propri bisogni, per questo è necessario che tali sofferenze siano affrontate e risolte con precisi interventi legislativi.
Andrebbe abbandonata la concezione antropocentrica, consentendo anche agli animali destinati all'alimentazione la possibilità di vivere in uno spazio consono ai loro bisogni etologici ed affettivi, eliminando qualsiasi inutile sofferenza.
Una questione strettamente collegata all'allevamento degli animali a scopo alimentare è quella concernente le pratiche relative alla macellazione, cioè l'abbattimento dell'animale per soddisfare esigenze alimentari umane. Posto che tali necessità umane prevalgono rispetto al diritto relativo riconoscibile agli animali è doveroso fare in modo che la morte avvenga senza provocare inutile dolore e sofferenza agli animali.
Malgrado l'affinamento delle tecniche di uccisione è innegabile che ancora oggi il momento della morte dell'animale sia caratterizzato dalla sofferenza dello stesso, per cui in virtù dell'esistenza del diritto alla vita è necessario che i legislatori si muovano per minimizzare la portata del dolore inflitto all'animale. […]