Progettazione di un modello di turnistica delle 12 ore per l'Unità Operativa Grandi Ustionati, presidio Ospedaliero CTO/Maria Adelaide dell'A. O. U. Città della Salute e della Scienza di Torino''

Attualmente il turno in uso presso l'Unità Operativa Grandi Ustionati definito turno ciclico in sesta ha sicuramente nella regolarità della sequenza uno degli aspetti positivi, il blocco dei due turni notturni sul terzo e quarto giorno lavorativo, garantisce il rispetto di quelle indicazioni evidenziate in letteratura volte a ridurre i disturbi derivanti da irregolarità nei ritmi riposo-veglia tipici dei lavoratori turnisti. Come declinato in precedenza non è prevista una sequenza fissa dei turni all'interno dello schema, ciò vuol dire che un operatore può svolgere anche dieci turni con orario 7-15 (turno del mattino) al mese e viceversa; sei/sette turni dalle 15:00 alle 23:00 (turno del pomeriggio) al mese. Per rendere meglio l'idea è possibile dover svolgere anche un massimo di quattro/cinque mattini o quattro/cinque pomeriggi consecutivamente, ed un week-end libero all'incirca ogni 50 giorni. Questa situazione, sommata alla copertura della pronta disponibilità da parte degli operatori nei propri giorni di riposo, viene percepita come una forte limitazione della propria vita privata. Questa condizione talvolta trova la manifestazione in un clima di forte disagio e di stress percepibile in reparto. Studi e ricerche sulle organizzazioni hanno dimostrato che le strutture più efficienti sono quelle con dipendenti soddisfatti e un “clima interno” sereno e partecipativo.
L'adozione di un modello di turno che preveda una maggiore durata, in termini di ore giornaliere, della presenza in servizio ed una contestuale riduzione delle giornate lavorative, garantendo una maggiore disponibilità di tempo fuori dal luogo di lavoro, permetterebbe agli operatori di avere un miglior recupero psicofisico, ma soprattutto una maggiore disponibilità di tempo senza interruzioni da dedicare alla propria vita privata. Essendo che il nuovo modello di turno impatta positivamente anche sul fabbisogno di operatori necessari a coprire le 24 ore; si potrebbe porre in essere la possibilità di liberare il lavoratore anche dai vincoli di reperibilità.
Per alcuni operatori potrebbe risultare più difficile gestire un'assenza giornaliera più lunga dal proprio contesto famigliare, tuttavia tale difficoltà verrebbe compensata dal minor numero di giornate lavorative mensili in cui risulterebbe impegnato dall'attività lavorativa; se mediamente con turni di otto ore, le giornate lavorative sono circa ventuno al mese, di contro con un turno di dodici ore le giornate lavorative scenderebbero a circa 13 mensili. A tutto ciò si aggiunge che il numero di mattini di pomeriggi e di notti consecutivi si ridurrebbe del 95%, a fronte di un potenziale beneficio extra lavorativo.