L'essere madre in carcere: relazioni educative e progettualità
La realtà degli ICAM
Come già affermato precedentemente, con la legge del 21 aprile 2011 si consente alle detenute incinte o con figli fino a sei anni (non più tre anni, da gennaio 2014) di non rimanere chiuse in cella con i loro bambini, a meno di particolari ''esigenze cautelari di eccezionale rilevanza'', ma di poter usufruire degli arresti domiciliari presso la propria abitazione o in strutture apposite, come gli Icam (istituti a custodia attenuata per detenute madri).
Ciò che ha portato alla decisione di istituire una struttura del genere è stata la consapevolezza degli effetti negativi che l’ambiente carcerario provoca sullo sviluppo psicofisico di un minore e quindi il conseguente desiderio di creare un ambiente più adatto dove garantire l’espressione della genitorialità da un lato, e la crescita sana dei bambini dall’altro. Gli Icam sono strutture realizzate al di fuori delle carceri che si rifanno al modello organizzativo dall’Icatt (Istituto a custodia attenuata per tossicodipendenti) anche se non ne possiedono l’aspetto terapeutico in quanto adottano uno strumento operativo di tipo comunitario.
Qui gli agenti sono in borghese e la struttura è dotata di sistemi di sicurezza non riconoscibili dai bambini, che portano quindi la struttura ad assomigliare ad un vero e proprio ambiente familiare.
L'Icam rappresenta un esperimento di carcere diverso, dove la vita stessa non segue le regole burocraticamente rigide, predeterminate, ed immutabili, caratteristiche di una struttura detentiva classica; al contrario viene dato ampio spazio all’area emozionale delle ospiti, ed al confronto quotidiano e diretto con gli operatori. I principali obiettivi che la struttura si pone sono in linea generale i seguenti:
- favorire uno sviluppo equilibrato dei bambini da 0 a 6 anni utilizzando la fruizione dei servizi educativi per la prima infanzia;
- facilitare la relazione tra madre e bambino e con altri eventuali figli all’esterno;
- utilizzare i servizi sociosanitari del territorio;
- preparare e accompagnare il processo di separazione del bambino dalla madre;
- sperimentare sinergie e collaborazione con gli enti e i servizi presenti sul territorio;
- mettere a punto, monitorare e verificare un modello organizzativo e di trattamento;
- documentare il processo, le criticità, le soluzioni e i risultati raggiunti.
Sono solo due gli Icam presenti in Italia, e ciò rappresenta uno dei nodi problematici riguardo questa complicata realtà. Il primo è stato inaugurato a Milano nel 2006, quindi prima ancora della stessa legge. Il secondo è stato inaugurato a Venezia nel 2012. Dovrebbe poi attivarsi, in tempi non troppo lontani, un terzo Icam a Senorbì (CA), ma ancora non vi sono notizie certe a riguardo. Un altro problema è dato invece dal fatto che la popolazione delle detenute madri è costituita in larga parte da straniere, senza fissa dimora o incarcerate per tossicodipendenza, prostituzione e piccoli furti, reati generalmente soggetti a reiterazione.
In relazione a questa tipologia di detenute esisterà quindi sempre “l’esigenza cautelare di eccezionale rilevanza”, che non consentirà loro di scontare la custodia cautelare o la reclusione presso un istituto a custodia attenuata, dovendo continuare così a vivere con i loro bambini all’interno degli istituti di pena.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'essere madre in carcere: relazioni educative e progettualità
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Sara Cambieri |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze Pedagogiche e dell'Educazione |
Relatore: | Andrea Traverso |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 88 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi