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Il gioco dimenticato. Giocare fra tradizione e innovazione

Il problema è che i bambini non hanno degli hobby

A Milano sono stati costruiti moltissimi parchi anche molto belli però manca la figura del custode, una persona che in alcune ore della giornata segua il parco e possa giocare con i bambini. Ogni parco dovrebbe avere una casettina dei giochi contenente ad esempio biglie, pista dei tappi, cosicché ogni bambino abbia la possibilità di giocare, di appassionarsi, di organizzarsi con altri bambini per dare inizio ad esempio a qualche gara.
Inoltre a Milano ci sono tantissime piastre per pattinare non utilizzate, queste potrebbero essere dei cortili di gioco e l'Accademia per rivalutare questi spazi non sfruttati con bombolette spray ha ultimamente disegnato il gioco della campana, del filetto, la pista dei tappi, i quadrotti della dama.
I bambini non hanno degli hobby, con molta fatica si creano situazioni in cui un bambino possa divertirsi con quello che fa l'Accademia. Essa vive della bravura di qualcuno che riesce a convincere qualche Assessore o Presidente di zona a finanziare qualche progetto, ma sono tutti estemporanei, invece tutto ciò dovrebbe essere quasi istituzionalizzato, dovrebbe avere un riconoscimento più ufficiale, dovrebbe esserci un programma preciso e dettagliato che dia continuità nel tempo e che permetta ai bambini, quando ne hanno voglia, di poter giocare con i giochi tradizionali e di crearsi un loro hobby, un tempo da dedicare solo a ciò che loro vogliono fare.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il gioco dimenticato. Giocare fra tradizione e innovazione

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Informazioni tesi

  Autore: Roberta Rossi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Francesca Antonacci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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Parole chiave

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gioco
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