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Inquinamento acustico: profili problematici di diritto dell'ambiente

La valutazione previsionale del clima acustico

È fatto obbligo agli interessati di produrre una valutazione previsionale del "clima acustico" delle aree interessate alla realizzazione delle seguenti tipologie di insediamenti: scuole e asili, ospedali, case di cura e di riposo, parchi pubblici urbani ed extraurbani, nuovi insediamenti residenziali prossimi alle opere di cui al comma, art. 8.

Come affermato in dottrina, rispetto alla valutazione di impatto acustico, la norma configura una sorta di "verifica a contrario", attinente ad alcuni insediamenti con riferimento al clima acustico che li circonda; infatti, il comma si caratterizza per il riferimento non già all'intervento in sé, quanto all'ambito spaziale in cui esso è destinato a collocarsi, onde assicurare che l'opera non venga ad essere esposta ad una rumorosità eccessiva.

Questa impostazione ha trovato riscontro e attuazione in alcune normative regionali che, dopo aver chiarito che per clima acustico deve intendersi "la rumorosità propria e abituale, prevedibilmente ripetitiva nelle sue variazioni nel tempo, di una data area", specificano che la valutazione ha il fine di verificare se il nuovo insediamento risulti esposto ad "una rumorosità non compatibile con la destinazione dello stesso".

Un problema interpretativo che pone questa disposizione è proprio la sua ratio: un efficace coordinamento della classificazione in zone del territorio comunale con la pianificazione urbanistica già dovrebbe assicurare che in una certa zona siano solo possibili interventi compatibili con il relativo "clima acustico".

In forza di questa osservazione, risulta quindi poco comprensibile la necessità di procedere ad ulteriori verifiche dell'adeguatezza del clima stesso rispetto all'insediamento programmato.
Secondo una parte di dottrina, un'efficace valutazione della compatibilità tra insediamento e area dovrebbe invece collocarsi a monte, al momento cioè non già della progettazione o autorizzazione dell'insediamento, ma dalla previsione della sua localizzazione ad opera dello strumento urbanistico.

La possibilità di configurare l'istituto disciplinato dall'art. 8, comma, l. 447/1995, come una forma di valutazione "strategica" di impatto acustico si scontra però con il contenuto di alcune disposizioni regionali che si riferiscono al singolo progetto o stabiliscono il dovere di presentare la valutazione previsionale unitamente alla domanda di rilascio della concessione edilizia o della denuncia di inizio attività. La ratio della norma va allora probabilmente cercata in altra direzione, la quale disvela la preoccupazione del legislatore circa il rischio che l'"essere" non coincida con il "dover essere" e, cioè, che la valenza prescrittiva della classificazione acustica non riesca a garantire alla collettività la "migliore" situazione acustica.

In ordine ad alcuni insediamenti sensibili già ammessi dalla pianificazione urbanistica, si impone, in altri termini, di valutare al momento della presentazione del progetto se i livelli stabiliti dalla normativa generale possano in concreto essere rispettati avendo riguardo non solo al progetto medesimo, ma anche alle altre sorgenti sul territorio, non potendosi tollerare che l'insediamento sia realizzato in assenza della garanzia che, in concreto ed a prescindere da futuri interventi amministrativi, sussistano le migliori condizioni acustiche.

In questa direzione vanno alcune disposizioni regionali circa la valutazione della necessità di apportare modifiche al progetto dell'opera o al territorio circostante per garantire agli occupanti il rispetto dei limiti di immissione e dei valori di qualità; secondo una di queste disposizioni se i livelli sonori previsti siano superiori ai limiti, occorre fornire una "analisi dei possibili interventi che consentirebbero di ricondurre i livelli sonori entro i limiti previsti o di ridurre l'entità del superamento", mentre un'altra prescrive che, se l'insediamento risulti esposto ad un rumorosità non compatibile con la destinazione dello stesso, "dovranno essere indicati gli interventi tesi a conseguire la compatibilità".
In ogni caso, ove la valutazione previsionale fosse negativa, sembra opportuno ritenere il dovere in capo all'amministrazione di attivare tutti i poteri di cui dispone al fine di assicurare il rispetto dei valori.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Inquinamento acustico: profili problematici di diritto dell'ambiente

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Informazioni tesi

  Autore: Gabriele Martinotti
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi del Piemonte Orientale A.Avogadro
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Piera Maria Vipiana
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 174

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