IL TURISMO NELLA COSTA DEL SOL: punti di forza e aspetti critici
I gitani e i rituali flamencos
Una caratteristica rilevante della cultura andalusa e della Spagna in generale che attrae moltissimi turisti è la danza del Flamenco. Quando ci si riferisce al flamenco, è inevitabile relazionarlo ai gitani. Ma cosa si intende con il termine gitano? La difficoltà sta proprio nella sua definizione, che dipende dalla società stessa che lo definisce anche zingaro. I gitani dell'Andalusia meridionale sono soprannominati flamencos poiché famosi come cantanti, danzatori e chitarristi. La danza e ancor di più il canto rappresentano il pilastro della comunità gitana, permettono la sua coesione e ne preservano la cultura. Circa la metà dei 600000 gitani residenti in Spagna vive in Andalusia. Questo popolo è certamente originario dell'India settentrionale, che avrebbe abbandonato nel X secolo per poi giungere in Spagna nel XV secolo. A lungo i gitani sono stati braccati dalle autorità. Le continue angherie li hanno indotti a poco a poco ad abbandonare la loro vita nomade, ma nonostante tutto la comunità gitana è riuscita a preservare in gran parte la sua cultura, le sue usanze e a donare all'Andalusia l'arte del flamenco. Oggi, benché alcuni membri della comunità siano riusciti ad accedere ad incarichi amministrativi o economici importanti, la grande maggioranza dei gitani vive nei miserabili sobborghi delle grandi città (D. Fauquemberg, 2004, p.32). In quanto al termine flamenco, esso proviene dalle parole arabe falah e mengu, che significano rispettivamente contadino e "transfuga", il che indica pertanto una popolazione nomade che lavorava la terra; ma in castigliano significa anche fiammingo, indicando secondo alcuni coloro che combatterono nella guerra delle Fiandre (in Belgio) e venne data loro come ricompensa la possibilità di commerciare in una località di loro gradimento. Secondo altre opinioni, gli antenati dei gitani sono gli indiani d'America, opinione rifiutata dai gitani stessi in quanto non interessati ad ascendenze così remote. Molti gitani confutano anche la tesi di una loro origine presso il popolo zingaro d'India, affermando che si tratta solo di una tattica utilizzata dai payos (i non-gitani) per offenderli e denigrare le loro origini andaluse; contraddicono anche coloro i quali sostengono che abbiano un'origine morisca ed egiziana, probabilmente per la loro evidente carnagione scura. Essi affermano pertanto di essere autoctoni sin dall'inizio, cioè gitani e basta senza fare appello a nessuna origine se non a quella andalusa. Il termine è spesso associato ad aggettivi quali intrepido, pretenzioso, farfarone, usato nell'argot payo a partire dal XVIII secolo probabilmente riferito ai gitani. Si potrebbe dire che dall'identità andalusa scaturisce quella gitana. Sostanzialmente, non esistono fonti certe sull'origine del termine, ma ciò che si sa con certezza è che il termine flamenco ha sostituito i due antichi appellativi zincalò e calorrò. Questa identità che li considera come un gruppo a parte ne garantisce l'esistenza e l'affermazione all'interno della cultura andalusa. I gitani vengono inoltre differenziati dai payos, termine che si riferisce alla gente, a quegli individui che non sono gitani. Le loro performance canore e danzanti esprimono emozioni, sofferenze, desideri a cui la collettività si riconosce. La performance è un avvenimento che si collega alla quotidianità, al passare dei giorni. Così l'artista resta, per quanto ammirato, un membro della comunità. Per i gitani, l'Andalusia è una terra promessa, infatti molti di essi vivono qui in case popolari nei quartieri periferici, altri ancora nelle bidonville. Ancora oggi, nonostante la loro sedentarietà, sono considerati stranieri, vengono esclusi dalla società e guardati con diffidenza. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
IL TURISMO NELLA COSTA DEL SOL: punti di forza e aspetti critici
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Rosaria Lucia Bondici |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Lingue straniere per la comunicazione internazionale |
Relatore: | Grazia Arena |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 103 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi