Dalla fiction al fantasy: scrittura e lettura del modello Harry Potter
La saga e la simbologia mitologica
Per costruire il mondo magico di Harry Potter, La Rowling attinge alle tradizioni folkloristiche e mitologiche di molti paesi. […]
Per quanto riguarda gli animali, nella saga sono presenti Troll, Giganti, Unicorni, Centauri, Draghi, una Fenice, il Basilisco, Ippogrifi, Elfi e Lupi Mannari. […]
Il troll è una creatura tipica dell'immaginario scandinavo: in alcune leggende i troll sono presentati come essere orrendi, che si muovono di notte nelle foreste perché la luce del sole li pietrifica, ma comunque buoni; infatti i bambini, gli unici in grado di vederli, non ne sono spaventati. Altre leggende invece li dipingono come come creature estremamente malvagie: rapiscono i bambini dai loro letti per sostituirli con altri bambini o con i loro piccolo.
La Rowling nel sua saga prende spunto dal secondo gruppo di leggende: infatti i troll del mondo potteriano sono molto violenti, sebbene non molto intelligenti.
I giganti si rifanno invece alla figura del ciclope, il cui esponente più famoso è Polifemo, presentato nel poema epico l'Odissea. Come Polifemo, i Giganti del mondo potteriano sono alti più di sei mesi e hanno un carattere violento. Tuttavia, nella saga, esistono un paio di eccezioni: Hagrid, Guardiacaccia di Hogwarts, e Madame Maxime, preside dell'accademia magica Beuxbatons, sono dei Mezzogiganti: hanno un carattere docile e leale, anche se hanno una spiccata predilezioni per gli animali magici più pericolosi.
Gli Unicorni fanno la loro comparsa in uno scritto dello storico greco Ctesia (V-IV sec. a.C), che individua la presenza di tale creatura in India, attribuendo al suo corno proprietà terapeutiche. Probabilmente lo storico si riferiva al rinoceronte indiano, ma la sua descrizioni si rifaceva di più ad un cavallo e questa è l'immagine che si è tramandata finora.
Per la religione Cristiana l'unicorno è simbolo di purezza e innocenza: secondo la tradizione l'Unicorno è avvicinabile solo da ragazze vergini, alle quali si addormenta sul grembo.
L'Unicorno presentato nel primo romanzo della Rowling si rifà ad entrambe le tradizioni: secondo la Rowling, il sangue di Unicorno è in grado di mantenere in vita una persona anche se ad un passo dalla morte, ma ad un caro prezzo: bere il sangue di Unicorno, un essere puro ed innocente, costa la dannazione per colui che lo utilizza.
Anche i Centauri fanno parte della mitologia greca, secondo la quale questi sono figli di Issione, re della Tessaglia, e di una nuvola trasformata da Giove perché assumesse le sembianze di Giunone. Il loro capostipite si chiama, per l'appunto, Centauro. Secondo la tradizione i centauri incarnano la violenza tipica di comportamenti bestiali, ma anche, in alcuni casi, saggezza e abilità nelle arti.
I centauri potteriani racchiudono entrambe le caratteristiche: sono versati nelle arti e nella scienza, ma allo stesso tempo sono estremamente fieri. Il loro orgoglio fa sì che si scontrino con i maghi, che cercano di controllarli come creature non senzienti, senza riconoscerne il merito e la magia.
I Draghi sono presenti nell'immaginario di tutto il mondo: in Occidente con connotazioni negative, dal corpo di serpente e ali di pipistrello. In Cina invece il drago era venerato per le sue supposte doti di saggezza e la credenza popolare voleva che alla sua morte, l'Imperatore si librasse in cielo sotto forma di drago, il cui battito d'ali era in grado di provocare la pioggia. […]
I draghi presenti in HP4 sono sicuramente violenti, data anche la loro funzione narrativa: i draghi vengono usati nella prima prova del Torneo Tremaghi allo scopo di creare difficoltà ai Campioni, che devono recuperare una delle uova della nidiata.
La Fenice fu descritta per la prima volta dagli egizi, come un volatile simile ad un'aquila reale, col piumaggio rosso. Secondo i greci e i romani, tale creature proveniva dall'Arabia (da qui il nome “Araba Fenice”), si nutriva di incenso cannella e mirra; ogni 500 anni, sentendo l'approssimarsi della morte, sbatteva le ali tanto forte da appiccarsi fuoco, rinascendo poi dalle proprie ceneri che offriva in dono al Tempio del Sole di Heliopolis. […]
Il Basilisco fu descritto per la prima volta da Plinio il vecchio nel suo Naturalis Historia, dandogli questo nome, che dal greco significa “piccolo re”, in considerazione della macchia bianca sul capo, simile ad una piccola corona, e al fatto che attaccasse la preda stando eretto, invece che strisciando. Secondo Plinio, il Basilisco era in grado di uccidere con un solo sguardo (così come descritto in Harry Potter), di appiccare fuoco ai cespugli o spaccare le pietre col solito alito venefico. […]
Anche l'ippogrifo è una creatura molto diffusa nell'immaginario comune: il suo nome proviene da hippos (dal greco, “cavallo”) e da gryphus (“grifone”), l'unione di un animale reale ed uno immaginario
I grifoni furono descritti nell'antica Grecia dallo storico Ctesia come animali nobili e forti, perché derivanti dall'unione di un leone e di un'aquila: testa di rapace con zampe e artigli da leone. Secondo la mitologia i grifoni erano animali sacri di Apollo, di cui custodivano i tesori. […]
L’ippogrifo così come descritto nella saga in oggetto di studio, quindi incrocio tra cavallo e grifone, fa la sua prima apparizione nell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (1532, canto IV, strofa 18), dove viene usato come cavalcatura dal mago Atlante.
Nel mondo creato dalla Rowling l'ippogrifo è un animale temibile, ma dotato di un certo orgoglio e decisamente molta fierezza. Può essere cavalcato solo dopo averlo osservato fissamente nei suoi occhi e ricevuto un suo permesso: se la creatura s'inchina abbassando il capo è possibile avvicinarlo; in caso contrario, meglio allontanarsene il prima possibile. […]
Nella mitologia nordica gli elfi venivano considerati dei semidei, mentre spostandosi verso l'Inghilterra vengono rappresentati come esserini minuscoli, capaci di stare sotto un fungo e responsabili di fatti strani, persino dei nodi nei capelli.
Gli elfi della saga si collocano, come statura, a metà delle due versioni mitologiche, mentre per quanto riguarda il loro comportamento sono tutt'altro che dispettosi: chiamati Elfi Domestici, gli elfi potteriani, benché dotati di magia, vivono alle dipendenze della grandi famiglie di maghi purosangue, a cui devono totale lealtà, nonostante le vessazioni che potrebbero subire o le punizioni autoinflitte in caso di errore, fino al momento in cui il padrone dona loro un indumento: in questo caso l'elfo sarebbe libero, ma vivrebbe questa condizione come un grande disonore. […]
Durante l'epoca della caccia alle streghe, i malati di ipertricosi erano considerati licantropi, che per divenire tali avevano stretto un patto con il Diavolo in persona; pertanto anche loro erano perseguitati.
I lupi presenti nella saga si rifanno completamente alla tradizione: il Professor Lupin, amico intimo dei genitori di Harry, è un personaggio positivo e presentato come una brava persona, ma a causa della sua condizione viene emarginato dalla società e vive per questo motivo nella povertà. A causa di questa emarginazione, molti maghi/lupi decidono di abbandonare la società e di schierarsi dalla parte di Voldemort, nella speranza che il nuovo ordine costituito possa dar loro maggiore potere e riconoscimento.
Per quanto riguarda le attrezzature magiche, è necessario ricordare la pietra filosofale e il manico di scopa.
La leggenda della Pietra Filosofale nasce insieme all'alchimia, nata ad Alessandria d'Egitto nel I secolo. Lo scopo dell'alchimia era la trasformazione dei metalli non pregiati in oro. […]
E’ interessante notare che nel primo libro della saga, che prende il nome proprio dalla Pietra Filosofale, fulcro di tutti gli eventi narrati nel romanzo, l'autrice abbia inserito un personaggio, un alchimista, di nome Nicolas Flamel, possessore della Pietra custodita ad Hogwarts, dalla veneranda età di 665 anni; molto probabilmente l'autrice ha preso spunto da tale leggenda.
L'immagine del manico di scopa associato a pratiche magiche era già presente nell'epoca degli egizi. Nell'antica Grecia, l'atto di spazzare l'intera casa era inteso a scacciare le anime dei morti. Tuttora, in particolar modo nel sud Italia, questa pratica viene effettuata per “spazzare” fuori casa la cattiva sorte.
E' nel Medioevo che la scopa viene associata alla streghe, per permetter loro di volare ed è questa l'immagine utilizzata nella saga di Harry Potter.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Dalla fiction al fantasy: scrittura e lettura del modello Harry Potter
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Sara Salvi |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) |
Facoltà: | Lingue straniere per la comunicazione internazionale |
Corso: | Traduzione e Interpretazione |
Relatore: | Paolo Proietti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 144 |
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