Introduzione alla valutazione del rischio di credito: il ruolo dell'informazione

I modelli strutturali sono modelli in cui le variabili economiche sono espresse in funzione di variabili sia endogene che esogene e, soprattutto, le relazioni tra le diverse grandezze economiche derivano direttamente da una teoria economica che il modello si propone di rappresentare formalmente.

I modelli strutturali fanno affidamento, come vedremo, sullo stato patrimoniale del soggetto prestatore e sulle regole del codice fallimentare per derivare endogenamente le probabilità di default e il credit spread sulla base di argomentazioni di non arbitraggio, facendo qualche assunzione addizionale sul tasso di recupero e sulla term structure del tasso d’interesse risk-free.

Nel paragrafo 3.1 parleremo brevemente di cosa si intende per rischio di credito, di quali sono le sue componenti e dei modelli tradizionali che hanno riguardato gran parte della letteratura classica sul rischio di credito. Nel paragrafo 3.2 descriveremo le peculiarità dell’approccio strutturale per poi soffermarci sull’analisi del modello di Merton (paragrafo 3.3) che è considerato il modello “ispiratore” della categoria dei modelli strutturali.
Ci occuperemo, inoltre, di analizzare le critiche a cui è stato sottoposto il modello e, brevemente, di quelle che sono le possibili estensioni a partire dai modelli di primo passaggio fino ai modelli con default endogeno. Infine, nel paragrafo 3.4, tratteremo in maniera prevalentemente descrittiva il modello di Longstaff e Schwartz, che è una delle principali estensioni del modello di Merton per quanto riguarda i modelli di primo passaggio.