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L’importanza dell’esercizio fisico nella qualità di vita del paziente in trattamento emodialitico

Gli aspetti psicologici del paziente in dialisi

L'emodialisi è una forma sostitutiva di terapia, che ha importanti ripercussioni emotive sul paziente, i suoi familiari e sugli operatori, sebbene queste siano molto diverse tra le varie persone coinvolte. Il malato sottoposto ad emodialisi è, infatti, soggetto a stress fisici ed emotivi:

- Perdita di una parte del corpo e di una funzione essenziale alla sopravvivenza, vissuta come minaccia per la vita;
- Perdita del ruolo familiare, sociale e lavorativo nella maggioranza dei casi;
- Dipendenza assoluta dalla macchina e dagli operatori e derivante senso di impotenza;
- Paura della morte, in quanto l’intera vita del dializzato dipende dalla macchina;
- Difficoltà nel programmare il futuro.

Il rene artificiale, quindi, concede la vita al paziente ma, in un certo senso, se ne appropria perché lo costringe a recarsi al Servizio di Emodialisi almeno tre volte alla settimana: questi ritmi richiedono al paziente e alla famiglia molte risorse fisiche, psicologiche e organizzative. Poiché l’ostacolo rappresentato dalla malattia cronica è sempre presente, il malato vive in una continua ed ineliminabile condizione di stress, nella quale può essere difficile anche per la persona più matura riuscire a mantenere a lungo reazioni positive e costruttive. In questa realtà, il ruolo degli operatori è fondamentale poiché essi devono comprendere i significati che i pazienti attribuiscono ai loro sintomi, vissuti, comportamenti e devono trovare, di volta in volta, le strategie relazionali più efficaci per tutelare lo svolgimento della seduta dialitica e, nei casi più gravi, la stessa vita del paziente. Se queste problematiche relazionali non vengono affrontate e in qualche maniera risolte, esse alimentano un disagio psicologico continuativo che si esprime a livello del paziente, del rapporto operatore-paziente e nei rapporti tra gli operatori.

Il disagio psicologico irrisolto rappresenta il costo emotivo del trattamento dialitico e le sue conseguenze divengono, nel corso del tempo, un importante costo economico. Infatti il paziente esprime questo disagio attraverso:
- sintomi fisici: prurito, dolore, ipotensione, insonnia, disturbi della sessualità.
- Sintomi comportamentali, che vanno dalla passività al rifiuto, al negativismo, al bisogno di controllare, fino a forme di aggressività auto ed eterodiretta; quest'ultima nei casi estremi può portare a fenomeni di withdrawal, cioè l'abbandono volontario del trattamento dialitico.
- Problemi a livello di compliance: infatti senza una motivazione i pazienti non rispettano più la dieta, non controllano l'incremento di peso interdialitico, l'assunzione di liquidi, e farmaci.
- Problemi a livello di adattamento, con comparsa di ansietà, depressione, angoscia, sentimenti di abbandono.
Una tappa preponderante per attenuare queste problematiche ai pazienti e garantire un ciclo di continuità assistenziale sempre migliore è certamente l’educazione: essa ê un processo interattivo focalizzato su colui che apprende, l’utente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L’importanza dell’esercizio fisico nella qualità di vita del paziente in trattamento emodialitico

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Informazioni tesi

  Autore: Laura Marcellan
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Adriano Scantamburlo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 56

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