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L'Italia verso l'Europa negli anni della ricostruzione (1947-1953)

I primi progetti europeisti

Agli inizi del 1948 i leader americani temevano che l'Europa occidentale fosse sul punto di crollare: il 25 febbraio i comunisti conquistavano il potere in Cecoslovacchia, il 20 marzo la delegazione sovietica abbandonava il tavolo delle discussioni quadripartite su Berlino, e nello stesso tempo quest'ultimi esercitavano pressioni sulla Finlandia affinché questa firmasse un trattato difensivo con Mosca, si faceva quindi sempre più probabile un attacco dell'Unione Sovietica in Germania. Gli Stati Uniti intuirono che le elezioni politiche italiane del 18 aprile rivestivano un'estimabile importanza: una vittoria comunista alle predette votazioni, infatti, poteva significare il crollo della democrazia in tutta Europa, mentre una sconfitta comunista avrebbe potuto causare un'azione militare sovietica. In caso di vittoria comunista in Italia, però, gli Stati Uniti avrebbero senz'altro subìto una demarcata perdita di prestigio, visto che i vertici italiani avrebbero sicuramente acceso una stretta collaborazione con l'URSS, e gli USA sarebbero stati costretti a rinunciare ad una Nazione strategicamente importante nella propria sfera d'influenza.

Per cercare di arginare il pericolo rosso, l'amministrazione Truman stanziò milioni di dollari a favore della DC e dei socialdemocratici, al fine di organizzare una massiccia campagna di propaganda contro la coalizione socialcomunista, che nell'Italia di quei tempi riscuoteva forti consensi e simpatie in tutta la penisola. Prefigurando una vittoria comunista, i leader americani elaborarono piani di emergenza per un intervento militare su ampia scala in caso di guerra civile in Italia e inviarono consiglieri militari ed equipaggiamenti alle forze di polizia. Gli Stati Uniti promisero aiuti economici e l'attuazione del Piano Marshall e riuscirono a ridurre le questioni che si ponevano al popolo italiano ad una serie di alternative: democrazia o totalitarismo, cristianità o ateismo, America o Unione Sovietica, abbondanza o carestia. La propaganda americana era ideata per far rimembrare al popolo le nefaste disgrazie a cui portò il ventennio fascista l'Italia e paragonarle, in un certo senso, a ciò che potesse accadere se nella penisola prendesse potere un altro partito totalitarista o comunque appoggiato economicamente e politicamente da una potenza come l'Unione Sovietica.

I rappresentanti del Governo americano decisero di impegnare crescenti risorse economiche e prestigio politico a sostegno della persona e dei programmi di Alcide De Gasperi, allora leader della DC. Tra il mese di maggio ed il mese di dicembre del 1947 De Gasperi rese i favori ricevuti dagli Stati Uniti estromettendo la sinistra dal Governo e procedendo ad una efficace politica di riforme economiche. I partiti di sinistra reagirono con estrema violenza, tanto da far presagire una guerra civile. Tra gennaio e aprile del 1948 i sondaggi circa il risultato elettorale predicevano una vittoria comunista, e gli USA cercarono di riparare organizzando un intenso ed efficace programma di attività di natura pubblica e segreta per cercare di sconfiggere le sinistre. De Gasperi era Primo ministro di un Governo decisamente instabile, i quali componenti non riuscirono a trovare accordi sul tema della ricostruzione. Con il peggioramento delle condizioni economiche, il malcontento popolare trovò espressione in rovinosi scioperi, in violenza di carattere politico, in episodi di ribellione da parte di ex partigiani. Vista la particolare situazione politica e le imminenti votazioni, De Gasperi fu invitato negli Stati Uniti per intrattenere colloqui con il Presidente Truman ed il segretario di Stato Byrnes: durante la breve permanenza (dieci giorni, dal 5 al 15 gennaio 1947) il Capo del Governo italiano portò a conoscenza i vertici americani di una lunga serie di interventi urgenti di natura economica cui lo Stato italiano aveva forte bisogno.

La stampa americana accolse De Gasperi con favore e sostenne un accresciuto aiuto economico all'Italia; egli ricevette un numero di piccoli ma utili prestiti e il Dipartimento di Stato sfruttò la visita come strumento al fine di conseguire da un riluttante Comitato Nazionale Consultivo sulla Politica Monetaria Internazionale e Finanziaria un prestito di 100 milioni di dollari della Export-Import Bank per l'Italia. I contatti avuti da De Gasperi con Truman ed i suoi principali collaboratori furono importantissimi, in quanto quest'ultimi assicuravano che un Governo stabile il quale avesse garantito che l'aiuto americano non venisse sprecato e che fosse in grado di proteggere gli interessi statunitensi, avrebbe contato sul sostegno degli Stati Uniti. Poiché l'Italia era considerata un elemento essenziale in qualsiasi progetto di stabilizzazione politica ed economica dell'Europa, gli USA cominciarono a pianificare la partecipazione dell'Italia a un ampio programma di ricostruzione economica europea. Nonostante gli aiuti americani, la traballante coalizione di Governo non riuscì ad avviare un serio programma di riforme, vanificando gli effetti dell'ausilio degli USA. De Gasperi, quindi, scrisse al Presidente Truman ribadendo la propria determinazione al fine di salvare il regime democratico in Italia e si offrì di rivedere e allargare il suo Governo di coalizione quale garanzia che l'aiuto americano sarebbe stato utilizzato nel modo più efficace. […]

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L'Italia verso l'Europa negli anni della ricostruzione (1947-1953)

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Di Benedetto
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2012-13
  Università: UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Giuliano Caroli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 94

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Parole chiave

dopoguerra
ricostruzione
de gasperi
bevin-sforza
progetti europeisti

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