L'analisi del bilancio d'esercizio dell'impresa O.M.P. Porro S.p.A.

Prima di dare una interpretazione degli indici di bilancio elaborati, è corretto porre uno sguardo attento alle riclassificazioni effettuate.
Il bilancio d'esercizio dei tre periodi amministrativi si conclude con una perdita sostanziale (specialmente nel 2010) che è principalmente dovuta alla situazione economica generale che ha interessato anche il mercato di interesse dell'impresa.
Dalle note integrative si evince una politica aziendale di ristrutturazione dei prodotti, della produzione e dei costi, intervenendo e concordando condizioni contrattuali più favorevoli.
Da citare ad esempio è la visibile riduzione del costo del lavoro avvenuta tramite la firma di un contratto di solidarietà con i dipendenti che ha permesso un importante risparmio di costi d'esercizio, senza diminuire la capacità produttiva dell'azienda e senza ricorrere a licenziamenti di massa o cassa integrazione.
Dalla lettura delle voci dello stato patrimoniale e dal rapporto di indebitamento possiamo dedurre una forte sottocapitalizzazione dell'impresa (dato in miglioramento nell'ultimo anno preso in analisi), che la rende assai dipendente da terzi finanziatori; infatti, il grado di copertura dell'attivo fisso è prossimo allo zero, fortunatamente, esiste un discreto bilanciamento tra scadenze legate agli investimenti durevoli e le fonti finanziarie proprie e di medio-lungo termine (grado di copertura dell'attivo fisso di secondo livello in crescita e che tende all'unità).
L'equilibrio finanziario di breve periodo illustrato dagli indici di liquidità mostra una condizione accettabile per quanto riguarda la copertura del passivo a breve attraverso le forme di liquidità per eccellenza (liquidità immediate e differite) mentre è buono l'indice di liquidità secondaria considerando le disponibilità di magazzino presenti in quantità nell'impresa.
L'analisi della performance reddituale necessita un approfondimento maggiore rispetto alle analisi precedenti.
La redditività operativa presenta un trend molto negativo, da imputare, come detto precedentemente, alla situazione economica in cui versano i mercati; attraverso la scomposizione del ROI possiamo affermare che il valore è influenzato dalla redditività delle vendite che presenta anch'esso dei valori decisamente negativi.
La valutazione dell'indicatore, da parte dell'analista esterno, si deve limitare al valore sintetico in quanto non è possibile effettuale ulteriori disaggregazioni che sarebbero possibili solo attraverso la lettura della contabilità analitica.
Il ROI è l'indice che permette il confronto tra il rendimento e il costo delle risorse finanziarie; questo avviene attraverso la differenza tra la redditività operativa e il costo medio dell'indebitamento.
Risulta evidente che il trend negativo del ROI determini una distorsione che non permette di sostenere l'economicità nel lungo periodo, infatti, l'impresa non solo consegue dei rendimenti inferiori al costo di acquisizione ma negli ultimi anni il rendimento risulta negativo.
Lo stesso avviene per il calcolo della redditività dei mezzi propri; la scomposizione del quoziente mette in mostra come un ROI negativo porti a "rivoluzionare" i normali contributi che leverage (contributo positivo - moltiplicativo) e l'incidenza della gestione non caratteristica (contributo negativo) apportano al ROE.