La moneta elettronica come strumento di contrasto all'evasione fiscale
Altri strumenti di contrasto all'evasione
Verranno descritti ora gli strumenti di contrasto all'evasione fiscale previsti dal nostro ordinamento.
Verranno elencati e descritti strumenti quali il redditometro (aggiornato), gli studi di settore, lo spesometro, le indagini finanziarie e le verifiche fiscali.
Sinora si è dato risalto alla moneta elettronica, e conseguentemente alla tracciabilità, come strumento di contrasto del fenomeno evasivo.
È doveroso, in questa sede, parlare di tutti gli strumenti attualmente a disposizione dell'amministrazione per comprendere meglio la situazione attuale.
Si parlerà inoltre anche del contrasto di interesse quale ulteriore strumento, attualmente non previsto dal nostro ordinamento, per combattere l'evasione.
Esso è spesso al centro del dibattito pubblico quando si parla di evasione fiscale.
Contrasto di interessi
Lo si può definire come un metodo che induce alcuni soggetti a comportarsi (economicamente) in una certa maniera piuttosto che in un'altra.
Questo metodo presuppone un ampio sistema di detrazioni fiscali. Esso fa diventare conveniente, per chi riceve una prestazione o un servizio, la richiesta della fattura.
Nella nostra realtà accade spesso che molte prestazioni vengono effettuate senza l'emissione di fattura.
Ciò risulta conveniente sia per il prestatore d'opera, perché il denaro ricevuto in nero non costituisce imponibile sul quale poi applicare le imposte, sia per chi riceve la prestazione perché si troverà a pagare un importo minore (in genere lo sconto riguarda l'iva).
Introducendo quindi delle detrazioni di imposta maggiori dello sconto iva che si ottiene dal 'nero' il cliente avrà tutto l'interesse a richiedere la fattura ovvero lo scontrino fiscale.
Ciò porta il contribuente ad un accumulo di spese che poi potrà, come si suol dire, 'scaricare' dalla propria dichiarazione dei redditi.
Riassumendo si può dire che si ha contrasto di interessi fra un venditore e un compratore quando la convenienza a evadere dell’uno trova un ostacolo nella convenienza a rendere nota la transazione al fisco da parte dell’altro.
Tale sistema secondo alcuni porterebbe ad un incremento del gettito fiscale visto che emergerebbero imponibili che senza questo sistema rimarrebbero sconosciuti al fisco.
C'è invece chi afferma che questo sistema non sarebbe la soluzione adatta per combattere l'evasione fiscale perché creerebbe delle forti ingiustizie.
Le critiche che portano alla conclusione che l’idea di portare tutte le spese in detrazione, sarebbe una soluzione inefficace ed anche ingiusta sono le seguenti:
1) Esiste una facile contromossa. Il soggetto a cui l'acquirente deve chiedere il documento fiscale può sempre proporre uno sconto superiore al vantaggio che l'acquirente otterrebbe portando la spesa sostenuta e documentata in detrazione.
Questo in quanto lo Stato, in una transazione economica tra due soggetti, fa da terzo incomodo. I due soggetti quindi, escludendolo, possono sempre accordarsi per una transazione più conveniente per entrambi.
Questo vanifica quindi l’incentivo dato dalla possibilità di detrarre la spesa dall’imponibile.
Pertanto, solo se l'incentivo dato dalla detrazione fosse tale da annullare l'imposta dovuta, o da portare addirittura a credito di imposta, sarebbe conveniente la fatturazione.
2) Portando al limite il ragionamento e supponendo di potere veramente detrarre tutte le spese che si fanno (cosa che aumenterebbe enormemente gli oneri di conservazione e contabilizzazione di tutti i documenti di spesa), la tassazione finale non potrebbe che essere su quello che non si è speso, ovvero sui risparmi.
Riducendosi drasticamente la base imponibile, allo Stato non rimarrebbe che aumentare le aliquote sulla parte tassabile del reddito.
Si arriverebbe così all’assurdo che non sarebbe maggiormente tassato chi più guadagna, ma chi più risparmia e meno consuma, ovvero coloro che hanno stili di vita più sobri, e questo avrebbe anche conseguenze etiche ed ambientali inaccettabili.
Inoltre, in un sistema di tassazione progressivo (come quello adottato in quasi tutti i sistemi fiscali) il meccanismo delle detrazioni avrebbe effetti regressivi.
Infatti il vantaggio sarebbe maggiore per le fasce di reddito più alte (soggette ad aliquote più alte), mentre sarebbe nullo per la fascia più povera della popolazione, quella sotto la soglia di esenzione, che non potendo detrarre nulla resterebbe fuori dal gioco e non godrebbe di alcun vantaggio.
L’effetto pratico di questa soluzione introdurrebbe pertanto grandi distorsioni nell’imposizione e sarebbe ben lontano dall’equità fiscale, oltre ad essere un’arma spuntata, e quindi inefficace, per l’obiettivo che intende raggiungere (combattere l’evasione).
Questo brano è tratto dalla tesi:
La moneta elettronica come strumento di contrasto all'evasione fiscale
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Informazioni tesi
Autore: | Claudio Campanari |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Unitelma Sapienza |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Fabio Saponaro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 157 |
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