Genitori adottivi: il tempo dell'attesa e il tempo dell'incontro

La diversità culturale può essere un ostacolo per l'inserimento del minore nella nuova famiglia poiché egli ha già introiettato i valori, gli stili di vita, i modi di reagire agli eventi e di giudicarli propri dell'ambiente socio-culturale in cui è cresciuto. Tutto ciò vale anche per i bambini più piccoli che, comunque, hanno assimilato abitudini e comportamenti che sono risultati loro utili per ottenere approvazione e appoggio.
L'inserimento nel nuovo contesto sociale e familiare può essere maggiormente problematico quando le differenze somatiche e, soprattutto, il diverso colore della pelle fanno sentire il bambino diverso dagli altri nonostante lui cerchi di adeguarsi alla cultura e agli stili di vita del nuovo ambiente.
Questa percezione di diversità, da parte del bambino, può aumentare se in primis i genitori e poi le persone che lo circondano non accettano queste differenze e non considerano la diversità fonte di ricchezza.
Affinché i figli accettino la loro diversità, i genitori devono dimostrare loro di accettarla, di non averne paura e devono rispondere con serenità a tutte le domande circa questo argomento.
Non tutti i genitori ci riescono anzi tendono o a negare le differenze, chiedendo al bambino di rinunciare alla sua identità passata quindi non lo amano per quello che è ma per quello che può diventare o ad accentuarle.
Un segno della non reale accettazione, da parte dei genitori, della diversa origine etnica del bambino è la decisione di cambiare il suo nome. Per i genitori è un modo per distanziarlo dalle sue origine e facilitare l'integrazione nel nuovo mondo. Invece, il bambino, lo vive come perdita di quello con cui ha appreso ad essere designato e chiamato, assume il significato di una perdita di identità e di riferimenti alle sue precedenti esperienze.
"Essi dimenticano che un bambino adottato all'estero deve imparare ad articolare le sue due identità e deve quindi ricevere dai genitori il permesso di usarle in momenti diversi a seconda delle circostanze."
La non valorizzazione della cultura di appartenenza del bambino è un gravissimo errore, da parte dei genitori adottivi, che può compromettere la costruzione della sua identità.
Per un bambino straniero adottato è più semplice inserirsi nel nuovo ambiente familiare, sociale e culturale se i propri genitori accettano e valorizzano la sua cultura d'origine e se la aiutano ad integrarla con la nuova. Se ciò non accade i bambini adottati possono sviluppare stereotipi positivi verso gli appartenenti alla razza dominante e negativi verso gli appartenenti alle minoranze etniche e di conseguenza non riuscire ad accettare la propria origine.
I genitori hanno il compito di guidare i loro figli verso l'acquisizione di un'identità multietnica e per riuscirci non devono avere pregiudizi verso l'etnia di appartenenza del loro bambino e verso ogni tipo di diversità.