La Risorsa Invisibile - La cultura della conservazione dell'acqua nell'area mediterranea
Una gestione corretta per conservare l'acqua
La conservazione dell'acqua, è un obiettivo che può essere raggiunto, ma deve serre accompagnato da una corretta gestione.
Ogni paese, appartenente al bacino del Mediterraneo dovrebbe avere un sistema di Gestione dell'acqua uguale. Le politiche di Gestione idriche devono appartenere ad un unico sistema nazionale e comunitario finalizzato all'uso sostenibile delle risorse attraverso un continuo monitoraggio quantitativo e qualitativo sia delle disponibilità che dei fabbisogni e consumi idrici.
Non deve esserci una dispersione delle competenze tra le varie istituzioni preposte al controllo della risorsa idrica, perché se non vi è una vera consapevolezza dall'alto allora sarà impossibile risolvere il problema.
Non si può rischiare che succeda quello che è avvenuto in Italia, una gestione privata dell'acqua che ha portato a un commercio dell'acqua trascurando il fine principale delle legislazioni è cioè la tutela delle risorse idriche e la salvaguardia dell'ambiente.
La privatizzazione prevede che la gestione di un bene demaniale (cioè della Stato, cioè nostro) dovrà passare da società pubbliche a società private o comunque possedute da privati al 40%. La spiegazione di questa scelta, riguarda il fatto che il privato dovrebbe "gestire meglio" in quanto sottoposto alle dure leggi della concorrenza e del mercato. In realtà, non bisogna dimenticare che si tratta di aziende private, quotate in borsa, il cui interesse non è la qualità del servizio, cosa che dovrebbe invece essere di primaria importanza per un bene da cui dipende la sopravvivenza e la stessa qualità di vita. L'interesse primario nelle aziende private è il profitto, la remunerazione del capitale investito dai soci, definito "full cost recovery", ciò significa che sulle tariffe (sulle bollette) gravano tutti i costi, anche quelli per gli investimenti infrastrutturali, oltre al pareggio del bilancio, per le aziende che si occupano di acqua, In pratica il prezzo dell'acqua che paghiamo deve coprire i costi (acqua e manutenzione impianti), gli investimenti (ampliamento acquedotti ecc.) e la redditività cioè il profitto di altri su una cosa che è pubblica, cioè di tutti.
Per cercare di conservare e salvaguardare l'acqua è necessaria una gestione comune delle risorse, come ha affermato Elinor Ostrom, una gestione comune basata su regole condivise dai cittadini e sedimentate nel tempo, può risultare più efficiente di gestioni fondate sulla rigida assegnazione di specifici diritti di proprietà e di controllo a favore dei privati o dello stato".
Elinor Ostrom auspica una gestione dei beni comuni, come l'acqua, né pubblica, né privata, ma comunitaria, basta sul comune senso civico dei cittadini e su scelte responsabili e razionali nella gestione di un bene vitale come l'acqua. Come disse James M. Buchanan, creatore della teoria della scelta pubblica, "Public choice is nothing more than common sense, as opposed to romance".
In realtà il pensiero della Ostrom non è così rivoluzionario, infatti l'art. 45 della Costituzione Italiana dispone: "La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità senza fini di speculazione privata". La nostra Costituzione aveva già pensato a questa soluzione.
Un gestione corretta di un bene pubblico, come l'acqua, è un a gestione comune che sia fuori da ogni logica di profitto e che abbia come obiettivo principale la conservazione dell'acqua per le generazioni di oggi e di domani.
Tutti gli interventi, sia quelli di diversificazione dell'offerta e di politica economica per portare a dei risultati positivi, devono essere intrapresi da una gestione pubblica e non privata. Senza dimenticare che questi interventi potranno essere realizzati, rivolgendo uno sguardo alle tecniche e ai metodi di conservazione e tutela dell'acqua del passato, che presentano aspetti gestionali e strutturali molto semplici, ma efficaci. [...]
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La Risorsa Invisibile - La cultura della conservazione dell'acqua nell'area mediterranea
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Informazioni tesi
Autore: | Stefania Murgia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Scienze Sociali |
Corso: | Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace |
Relatore: | Giovanni Sistu |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 52 |
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