Analisi preliminare per una ricostruzione simulativa del Prometeo di Luigi Nono
''Echi di echi di echi'': l'ideale panacustico di Nono
La possibilità fornita dai dispositivi elettronici moderni di «interagire direttamente nella fase di generazione e di trasformazione del suono e di poter ascoltare il risultato nell’istante stesso in cui viene compiuta l’azione, modifica sostanzialmente anche il pensiero compositivo, che può rinnovarsi attraverso un più diretto contatto con la realtà acustica cogliendo da essa importanti indicazioni che si riflettono sull’intero lavoro musicale».
La concezione del Prometeo, infatti, ha la sua ragion d’essere nelle potenzialità del live electronics. Nono ne è entusiasta, immagina che una nota possa «moltiplicarsi fino a colmare, con echi di echi di echi, tutta San Pietro». Nell’intervista di Enzo Restagno del 1987 afferma: «Mi resi conto che con un unico strumento, che fosse la tuba di Schiaffini, il flauto di Fabbriciani, la voce di Susanne Otto, il clarinetto di Ciro Scarponi, o il contrabbasso di Scodanibbio, con le varie trasformazioni in tempo reale, con l’uso dell’halaphon, cioè con la possibilità di dinamizzare simultaneamente quattro o cinque percorsi spaziali diversi, era udibile, fattibile e inevitabile quella che chiamo la drammaturgia acustica. E vennero abbandonati i progetti visivi suggeriti dalla collaborazione con Vedova. Massimo formulò la Tragedia dell’ascolto che figura come sottotitolo al Prometeo».
Lo scopo che Nono si prefigge con il Prometeo: tragedia dell’ascolto, è di «restituire all’atto uditivo un valore tragico, cioè sacro» ; per ottenere ciò sperimenta nello studio di Friburgo un «analizzatore consistente di tre apparecchi: sonoscopanalizzatoremicroprocessore.
Il primo analizza il segnale sonoro ricevuto in tre dimensioni (altezza-tempo-intensità); l’intensità è analizzabile fino a 16 graduazioni tra: ƒƒƒ = nero, p p p = grigio chiaro. Questo strumento, oltre ad aprire nuove possibilità conoscitive alla fantasia esecutiva e creatrice contemporanea, contribuisce a liberare dalle rigide rotaie modali-tonali (e temperate), svelando spesso quanto di non studiato, di non percepito, vi è nella voce o nello strumento fino ai microintervalli e ai microtoni.
Conseguenza dell’uso di questi strumenti è il suono mobile, cioè non fisso, statico sull’intonazione dettata e imposta secondo scale scelte con esclusione di altre: pensieri, organizzazioni, mentalità che escludono altri pensieri, altre organizzazioni, altre mentalità. Varie sono le possibilità per ottenere il suono mobile: nella voce, negli strumenti.
Differenti tecniche di emissione e di immissione del fiato e relativo controllo della sua percezione e modulazione dei microintervalli, larga gamma di intensità e di qualità della voce. Suono mobile nella voce e negli strumenti, e suono mobile per mutazione, trasformazione del primo con gli strumenti tecnologici. E suoni mobili sintetici, programmati, e controllati sul computer, non necessariamente da fissare su nastro, ma da produrre in tempo reale, con grande flessibilità di controllo e di mutazione.
Musicisti, tecnici, fisici del suono, sono consapevoli delle potenzialità del suono elettronico; Luciano Berio alla metà degli anni Ottanta afferma: «L’elettronica rende possibile trasformare in sala da concerto anche un deserto». Così la tecnologia diventa nelle mani dei creatori opportunità espressiva, scelta poetica, grazie alla quale Luigi Nono può «attuare il suo ideale panacustico verso cui tende Prometeo.
Abolire, cioè, il primato della vista sull’udito. Sconfiggere il consueto modo d’ascolto unidirezionale, che mette di fronte in un percorso rettilineo chi suona (o dirige o canta) e chi ascolta. Il sogno di cui i musicisti di oggi sono invaghiti […]: immergere l’ascoltatore nella realtà fisica e compenetrarli vicendevolmente. L’opera di Nono, tragedia dell’ascolto, come la chiamano gli autori, è nella sua staticità oratoriale un dramma del suono o piuttosto nel suono; un’azione sacra di nessuna religione, né prometeica né ebraica né cristiana, bensì un’azione che si svolge nelle interne fibre del suono, e qui entrano in gioco i contributi dello Studio Sperimentale di Friburgo in Brisgovia (regia del suono di Hans Peter Haller), dal Laboratorio per l’informatica musicale della Biennale, dal Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova (Alvise Vidolin). […] Il Prometeo si è buttato alle spalle ogni regola di sintassi del discorso musicale e ha prodotto una fascia di polifonia vocale, strumentale, elettronica, lunga un paio d’ore, dove il frequente stilema del salto ascendente di ottava sembra quasi sancire un’irriducibile aspirazione all’empireo».
Un suono, uno spazio, che nasce dal silenzio e ad esso ritorna, che si dilata e si comprime con ritmi lenti o d’improvviso, in cui brusii, fruscii, pulsazioni e canti si trasmettono e si intersecano secondo percorsi acustici determinati e controllati dalle macchine elettroniche dirette dallo stesso Nono. Alvise Vidolin, ingegnere del suono e collaboratore di Nono al Prometeo, ha più volte riflettuto su questa esperienza e sul ruolo dello spazio nella musica di Nono: «Lo spazio si rappresenta per lui con tre dimensioni: quella architettonica, quella musicale e quella virtuale…
Nono privilegia i luoghi ricchi di umanità, intesa come presenza del pensiero umano, del lavoro, dell’attività creativa da cui si levano suoni di una violenza inaudita e inaudibile». Oltre a Prometeo è anche il caso di …sofferte onde serene…, dedicato a Maurizio Pollini, e ancor prima di La fabbrica illuminata: violenza e dolcezza, interiorità visionaria, sospesa, frammentaria ed espressività gridata, aspra, nella convivenza di due universi opposti del fare musica, sofferenza e serenità, urlo e carezza. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Analisi preliminare per una ricostruzione simulativa del Prometeo di Luigi Nono
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Maurizio Bulgarini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Dams - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo |
Relatore: | Vincenzo Lombardo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 160 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi