Impatto dell’ambulatorio infermieristico sul territorio (Nuova modalità di presa in carico?)
Ambulatorio Territoriale
La presenza di ambulatori infermieristici sul territorio rappresenterebbe un punto di riferimento per tutti quegli interventi che si possono risolvere senza l’accesso ad una struttura ospedaliera.
La loro scarsa diffusione sul territorio ha come conseguenza un eccessivo ricorso al DEA con inevitabile intasamento del servizio, prolungamento dell’attesa per gli utenti e dilatazione dei costi sanitari.
Tenendo anche conto della programmata e progressiva chiusura dei punti ospedalieri minori e della mancanza di turn over del personale sanitario - dovuto alla spending review - aumenteranno difficoltà e disagi dell’utenza per raggiungere il presidio più vicino con un prevedibile scadimento della qualità del servizio reso.
Per contro, in un ambulatorio territoriale, l’infermiere potrà affrontare interventi strettamente pratici legati a precedenti valutazioni mediche come la rimozione di punti di sutura, controllo periodico e cambio di medicazioni, sostituzione/disostruzione di catetere vescicale, terapie infusionali ed iniettive, prelievi ematici e microbiologici, rilevazione dei parametri vitali (saturazione dell’ossigeno, frequenza cardiaca, pressione sanguigna, glicemia) fino all’esecuzione di esami strumentali minori (elettrocardiogramma, ecografie mirate).
L’attività dell’infermiere può e deve essere dedicata anche ad interventi educativi e di prevenzione, costituendo uno dei luoghi privilegiati per lo sviluppo di un approccio di iniziativa (proattiva), tendente a superare l’attuale modello basato sull’attesa.
In un ambulatorio l’infermiere potrà educare le persone diabetiche all’auto somministrazione dell’insulina, spiegar loro le restrizioni alimentari e l’importanza dell’esercizio fisico; informerà i pazienti in terapia con anticoagulanti della necessità di una maggior accortezza nelle varie attività di vita quotidiana, al fine di evitare ferite –anche solo superficiali- che impiegherebbero lungo tempo per la guarigione e sarà di supporto ai care giver nelle varie fasi dello sviluppo della malattia nella persona non autosufficiente.
Luogo d’elezione sarà la scuola, nei suoi vari gradi, per trasmettere indicazioni e di carattere generale e più specifiche in materia di igiene, educazione alimentare e sessuale.
Nelle scuole primarie l’intervento sarà accentrato su campagne informative rivolte a fornire indicazioni sulla corretta igiene della persona e degli ambienti comuni rispetto, ad esempio, alle infestazioni da pediculosi, coinvolgendo attivamente le famiglie, primi soggetti demandati all’educazione dei figli e tenendo presente che è scientificamente provato che anche un’eccessiva igienizzazione può provocare effetti negativi (allergie).
Altrettanto importante il capitolo relativo all’alimentazione, evidenziando l’utilità di una corretta suddivisione dei pasti e di un equilibrato apporto calorico giornaliero, per evitare l’insorgere, in età adulta, di problematiche metaboliche (obesità, diabete) o di disturbi alimentari quali anoressia o bulimia.
Una particolare attenzione, soprattutto dalle scuole primarie di secondo grado in poi, sarà rivolta all’educazione sessuale, argomento delicato ed importante per tutte le implicazioni che comporta e che andranno a condizionare la qualità della vita futura (dalle gravidanze indesiderate alle malattie sessualmente trasmissibili). [...]
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Impatto dell’ambulatorio infermieristico sul territorio (Nuova modalità di presa in carico?)
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Informazioni tesi
Autore: | Paola Zuliani |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Mariangela Civalleri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 72 |
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