Questioni e metodi della valutazione di policy. Il caso dell'istruzione
Perché valutare l'efficacia delle politiche pubbliche?
Spesso il lavoro di valutazione è tutt'altro che banale e scontato ed è per questo che è utile capire il perché è indicato farlo. Innanzitutto è necessario spiegare cosa si intende per politica pubblica poiché questo termine è comunemente utilizzato per riferirsi a interventi di aggregazione molto ampi anche se ciò comporta una grande difficoltà nel definire l'effetto della politica in quanto essa interviene su popolazioni diverse, i trattamenti sono eterogenei e le tempistiche differenti. Lo stesso problema si può riscontrare con pacchetti di interventi in quanto, anche se la popolazione è la stessa, i trattamenti sono eterogenei e le tempistiche sono differenti. Si preferisce, allora, definire la politica pubblica come un intervento mirato a una popolazione ben definita con l'intento di risolvere un problema, causando un cambiamento in determinate condizioni o cambiamenti.
I motivi per cui si dà l'avvio ad un'attività valutativa sono molteplici. Una prima ragione è ottenere consenso e legittimazione; infatti questa è una delle finalità delle politiche pubbliche. I policy maker appoggiano la verifica di un intervento poiché essa risulta uno strumento di giudizio da parte della collettività. Ciò si riscontra soprattutto nei paesi in cui non ci sono chiare contrapposizioni politiche, un esempio si riscontrò in Francia: la valutazione rappresenta un'idea seducente e rassicurante in un periodo di insicurezza ideologica e quando gli attori politici appaiono sprovvisti di spiegazioni credibili.
Se la politica pubblica viene attuata in periodi di tempo brevi, una ragione della valutazione si può evincere dalla necessità di contenere la spesa e ciò è dovuto non solo alla mancanza di risorse disponibili, ma anche alle sollecitazioni esterne per la messa in atto di interventi per le nuove generazioni. Di conseguenza, se da un lato la domanda di politiche pubbliche cresce, dall'altro devono essere valutate quali sono realmente efficaci per non aggravare la spesa.
Un' ulteriore motivazione che spiega il perché sia utile apportare delle verifiche alle politiche pubbliche è capire perché alcuni interventi si discostano dal disegno originario in quanto, passando dalla sede legislativa a quella pratica amministrativa, spesso c'è una deviazione dalla prima. Può succedere che il disegno progettato dall'apparato decisionale non si concretizzi in modo fedele dal momento che si scontra con volontà, interessi, risorse degli attori che hanno il compito di implementare l'intervento. In alcuni casi si verifica il fenomeno del'"implementation deficit" se la politica pubblica adottata è completamente diversa da quella ideata; bisogna dunque capire il perché si incontrano le difficoltà nella fedele implementazione e ciò è oggetto di molti studi nella letteratura inglese e prende il nome di Implemention research. Infatti come si riscontra nell'opera di Pressman e Wildavsky il processo di attuazione deve essere analizzato e compreso a partire dall'interazione che si viene a formare tra un piano formale e un piano informale. Il primo e il secondo si influenzano reciprocamente secondo diverse variabili che sono il sistema delle norme, l'insieme delle conoscenze a disposizione dei partecipanti e le strategie che vengono adottate per cercare di risolvere i problemi.
Altre ragioni possono essere identificate con la richiesta, da parte di enti esterni, di rendere conto dei risultati. Uno tra tutti è la Commissione europea nell'ambito dei fondi strutturali, ma possono anche essere i sindacati e le associazioni dei consumatori.
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Informazioni tesi
Autore: | Angelica Russi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze dell'amministrazione |
Relatore: | Paolo Feltrin |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 72 |
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