Demanio Marittimo

Sotto il profilo naturalistico il porto può essere definito come uno specchio acqueo artificialmente o naturalmente riparato e, pertanto idoneo ad agevolare l'approdo o la partenza delle navi.

Dal punto di vista giuridico, il principio della natura demaniale e del'appartenenza statale del porto è sancito prima nel codice civile vigente che, all'art. 822, lo annovera tra i beni del demanio necessario e poi nel codice della navigazione che, all'art. 28, lo inserisce più specificatamente fra i beni del demanio marittimo.
Detta scelta legislativa determina l'assoggettamento del porto alla disciplina giuridica vigente per i beni demaniali in materia di inalienabilità, non
usucapibilità ed inespropriabilità degli stessi.

Da quanto detto si desume che il legislatore del 1942 , optando per la qualificazione del porto come bene demaniale, ha implicitamente rifiutato l'alternativa di qualificare il porto come "impresa" o " azienda unitariamente strutturata" per la prestazione di un servizio e di caratterizzarlo con una regolamentazione autonoma rispetto a quella dettata per gli altri beni demaniali (come forse sarebbe stato opportuno in considerazione delle caratteristiche peculiari del fenomeno portuale).