Protocollo di individuazione precoce delle difficoltà di apprendimento in letto-scrittura, quali markers predittivi del disturbo specifico in classe prima
Il potenziamento e il recupero degli apprendimenti
In contesto scolastico e relativamente ai DSA, si parla di ABILITAZIONE in quanto riguarda lo sviluppo di una funzione in evoluzione, e non il recupero di una funzione persa o danneggiata; indica l’insieme degli interventi volti a favorire l’acquisizione e il normale sviluppo e potenziamento di una funzione, includendo interventi di tipo clinico e pedagogico-scolastico in senso lato.
Implica, inoltre, la presa di coscienza da parte del bambino delle proprie caratteristiche di funzionamento. Con il termine potenziamento, nella problematica dei DSA, si intende il piano di attività mirate finalizzate a rinforzare abilità che ritardano a emergere e a recuperare quelle carenti in letto-scrittura. Nel corso del mio progetto ho imparato a distinguere due tipi di “presa in carico”:
1. una relativa al contesto scuola, in cui si rilevano i fattori predittivi e si organizzano laboratori linguistici con strategie didattiche per il potenziamento degli apprendimenti strumentali, concettuali, cognitivi e per il recupero delle abilità, delle conoscenze e delle competenze come obiettivo didattico fondamentale. Stella enuclea in questa passaggio la valutazione preventiva, l’identificazione precoce dei casi sospetti, il coinvolgimento della famiglia, l’attuazione del piano di potenziamento e/o la presa in carico rieducativa. Sono coinvolti: le famiglie, i docenti di classe, docenti specializzati, il Dirigente Scolastico e il Referente D’Istituto DSA.
2. L’altra relativa al trattamento specialistico che prevedendo un percorso più articolato di azioni specializzate in contesti diversi interviene sulla funzione deficitaria in modo da “portare la persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle scelte operative”. Stella inserisce in questo passaggio la valutazione diagnostica e la presa in carico riabilitativa da parte di operator
i sanitari (logopedisti, psicologi, neuropsichiatri infantili, pedagogisti, psicomotricisti). Nella figura 3.5, Stella individua la presa incarico riabilitativa e quella rieducativa come due processi che si integrano benché condotti da soggetti diversi. “Il progetto educativo ha come scopo di favorire la crescita della persona, in questo caso di difenderla in senso proattivo dai rischi connessi alla crescita di un bambino con DSA, e ha come obiettivo l’equilibrio psico-sociale e fisico della persona. Quindi integra, oltre agli aspetti riabilitativi e rieducativi, quelli scolastici e di vita sociale e relazionale e della gestione del tempo libero.”
Esso può durare anche per tutto l’arco della scolarizzazione, percorso universitario compreso. Inoltre, “ogni passo del progetto di presa in carico rieducativa si compie secondo modalità di relazione tra professionisti della salute, della scuola e famiglia, guidate da principi di chiarezza, trasparenza e coinvolgimento. È ispirato da modelli di psicologia cognitiva e di pedagogia dei bisogni speciali e interagisce con i processi educativi scolastici ed extrascolastici. L’impiego di strumenti compensativi è un elemento portante dell’intervento per l’adattamento alle richieste della scuola e della società nella prospettiva life span”.
Un intervento di potenziamento scolastico si può collocare nell’ottica della teoria vygotskijana della “zona dello sviluppo prossimale”. Essa è definita come la distanza tra “il livello attuale di sviluppo, così come è determinato dal problemsolving autonomo”, e il livello più alto di “sviluppo potenziale, così come è determinato attraverso il problem-solving sotto la guida di un adulto o in collaborazione con i propri pari più capaci”. Ha come obiettivo quello di favorire il processo di maturazione di una specifica abilità strumentale, concettuale, cognitiva. Si rivolge a soggetti con difficoltà di apprendimento e con sviluppo normo-tipico in contesto di gruppo e solo in casi gravi specifici in rapporto 1:1. Per mettere in atto un intervento di questo tipo occorre capire a che livello di sviluppo si colloca il soggetto e individuare degli interventi dominio-specifici che facilitino il passaggio allo stadio di sviluppo successivo.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Protocollo di individuazione precoce delle difficoltà di apprendimento in letto-scrittura, quali markers predittivi del disturbo specifico in classe prima
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Grazia Paglialunga |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master di I livello ''DIDATTICA E PSICOPEDAGOGIA PER I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO |
Anno: | 2012 |
Docente/Relatore: | Federica Bellinato |
Istituito da: | Università degli Studi di Verona |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 154 |
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