Il ruolo della casa editrice Slavia nella diffusione della letteratura russa in Italia negli anni Venti
La ricezione della letteratura russa
Tra gli anni Venti e gli anni Trenta, in Italia si diffonde un crescente interesse nei riguardi della letteratura russa, che va al di là dei classici ottocenteschi pubblicati in versione integrale e si estende anche all’opera contemporanea dei rappresentanti della cosiddetta letteratura d’emigrazione, come ad esempio Ivan Alekseevič Bunin (futuro premio Nobel nel 1933) o Dmitrij Sergeevič Merežkovskij.
Per comprendere pienamente l’espressione “letteratura d’emigrazione” bisogna ricordare che nella Russia di quell’epoca, a partire dalla disfatta di Anton Ivanovič Denikin, il generale delle Armate Bianche (formazioni militari contrapposte all’Armata Rossa bolscevica di Lev Davidovič Trockij durante la guerra civile russa degli anni 1918-21), gran parte dell’intelligencija letteraria è emigrata all’estero. Città come Berlino, Parigi, Praga e Belgrado diventano ben presto i nuovi centri della cultura russa d’emigrazione.
Avviene così una scissione della letteratura russa in due tronconi: la letteratura d’emigrazione e la letteratura sovietica. Dopo la Rivoluzione, siamo di fronte a quello che è un caso unico nella storia della letteratura mondiale.
E’ in questo periodo che si comincia a tradurre le opere a partire dal testo originale, per merito di traduttori esperti e di conoscitori della lingua russa. Il contesto sociale e politico russo non è lo stesso di quello italiano. Tuttavia, nel primo dopoguerra, il clima culturale in Italia è caratterizzato da una certa apertura, sebbene questa venga moderata dalla cautela. Difatti, il regime politico fascista, esercitando la sua influenza mediante la propaganda sui lettori e sul panorama editoriale e interferendo su vari aspetti della vita culturale, sta diventando sempre più restio a far pubblicare traduzioni di libri di origine straniera, per di più provenienti da un paese comunista come la Russia.
Gli editori e traduttori italiani, nel primo dopoguerra, attribuiscono un grande valore ai temi e ai contenuti degli scritti in lingua russa, ma spesso lo fanno senza tener conto di dover approfondire le proprie conoscenze nei confronti degli autori e del panorama letterario russo, e questa trascuratezza è determinata in gran parte dalle richieste del pubblico di massa.
Appaiono ben presto le traduzioni di biografie, autobiografie, memorie e diari scritti da autori russi sovietici, soprattutto a partire dalla fine degli anni Venti. Tali scritti, seppur molto limitati nel numero, vengono più apprezzati per l’attualità dei contenuti che per il loro valore intrinseco e sono condannati all’oblio con la stessa velocità.
Analizzando questo complesso di opere, bisogna notare che, tra titoli pubblicati e riedizioni, hanno più avuto successo le biografie che sono ambientate nella Russia sovietica o che trattano degli ultimi discendenti della dinastia dei Romanov, rispetto alle biografie o autobiografie riguardanti il quotidiano e l’intimità di personaggi famosi e di un certo spessore, appartenenti ormai al passato prerivoluzionario.
Generalmente, però, da un lato si possono annoverare opere che riguardano la vita intima e familiare di personalità note e dall’altro, opere scritte da emigrati, a volte sconosciuti; molte biografie trattano i grandi scrittori dell’Ottocento, già noti in Italia.
Ljubov’ Fëdorovna Dostoevskaja, figlia di Dostoevskij, nel 1922 fa pubblicare le sue memorie presso la casa editrice Treves col titolo: Dostoevskij nei ricordi di sua figlia. A partire dal 1924 la stessa casa editrice milanese dà alle stampe il diario di Tolstoj: Valentina Dolghin-Badoglio traduce il primo volume Diario (1895- 1899), mentre tocca a Nina Romanovski tradurre il volume seguente Diario (1853-1865), edito nel 1927. [...]
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Il ruolo della casa editrice Slavia nella diffusione della letteratura russa in Italia negli anni Venti
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Informazioni tesi
Autore: | Chiara Benedetta Condorelli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Lingue e Culture Europee ed Extraeuropee |
Relatore: | Giovanna Lombardo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 200 |
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