Sport e turismo, binomio vincente di modelli positivi. I casi Volley Soverato e Tonno Callipo Vibo Valentia
Il turismo sportivo
Il turismo sportivo in questi anni è molto mutato come conseguenza di una serie di mutamenti intervenuti nella domanda di sport; è divenuto un fenomeno di vaste dimensioni ma ha mutato le sue connotazioni, diventando una vera e propria risorsa per il marketing e per gli operatori dei settori turistico e sportivo.
Rappresenta, di fatto, una nuova chance di sviluppo locale in grado di completare l’offerta turistica di un territorio e di conseguenza di attrarre investimenti, ricchezza, occupazione, ma anche tutela ambientale e di permettere, al contempo, la riqualificazione di vaste aree territoriali. Negli ultimi decenni entrambi i fenomeni, turismo e sport, sono stati oggetto di ricerche che hanno permesso di conoscerli meglio; da queste ricerche il turismo sportivo appare come un fenomeno di recente identificazione e promozione.
Pertanto, le prime riflessioni sul rapporto tra sport e turismo hanno avuto inizio nel 1971 nel quadro delle attività (seminari, congressi) dell’International Council for Sport Science and Phisical Education (ICSSPE); la prima pubblicazione scientifica avente per tema il turismo sportivo, il Journal of Sports Tourism, è apparsa nell’ottobre del 1983; mentre la prima conferenza mondiale su questa tematica è stata organizzata congiuntamente dall’Organizzazione Mondiale per il Turismo (OMT) e dal Comitato Internazionale Olimpico di Barcellona nel Febbraio 2003. Ancora oggi, tuttavia, nella classificazione dell’OMT il turismo sportivo non è considerato un mercato di nicchia autonomo e viene collocato nella categoria “tempo libero, relax, vacanza”.
Il turismo sportivo costituisce, quindi, un prodotto originale che non solo tiene conto dei rapporti che ci sono fra sport e turismo, ma anche, di una vera e propria osmosi delle attività sportive con quelle turistiche. Si può tranquillamente affermare che il turismo sportivo porta con sé l’esperienza motoria dello sport e i fattori culturali ad essa connessi combinandoli al concetto di viaggio e soggiorno. Gli sport del turismo attivo presentano, di fatto, un largo ventaglio in cui ogni persona o gruppo può trovare un’attività sportiva in base alle proprie capacità tecniche e psico-fisiche.
L’importante differenza con lo sport (tradizionalmente inteso) sta nel fatto che nel turismo sportivo il soggetto si confronta più con delle attrezzature o delle tecniche piuttosto che con altri sportivi. Un’indagine condotta dall’Osservatorio Econstat sul turismo sportivo nel marzo del 2008 fornisce per la prima volta il quadro completo del valore, della struttura, e dei fattori competitivi relativi al mercato dei viaggi dedicati allo sport, siano essi viaggi per praticare (73% dei casi) o per assistere ad eventi (16%) o anche per accompagnare familiari impegnati attivamente (11%). Entrando nel dettaglio, il mercato genera annualmente 10,7 milioni di viaggi l’anno, comporta soggiorni per 60 milioni di notti (circa il 10% del volume totale del settore turistico), ed una spesa media di 590 euro per viaggiatore. Tuttavia, non esiste in letteratura un’univoca e condivisa definizione del fenomeno in questione essendo troppo recente l’interesse degli studiosi.
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Informazioni tesi
Autore: | Vincenzo Pulitanò |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi della Calabria |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze Turistiche |
Relatore: | Gilda Catalano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 33 |
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