Il Criminal Profiling del Serial Killer
L’esperienza italiana
Il criminal profiling, non è solo un fenomeno che si limita al campo statunitense, in Italia nasce l’Unità per l’Analisi del crimine Violento (UACV).
Creata a Roma nel 1995 dall'allora prefetto Giovanni De Gennaro (oggi capo della polizia di Stato), è una delle Divisioni del Servizio di Polizia Scientifica. Diventata operativa solo nel 1997, l’attuale direttore è Carlo Bui.
L’UACV si avvale della collaborazione e del lavoro di diversi esperti quali funzionari di polizia, ispettori, fisici, chimici, biologi, psicologi, periti balistici, grafici, disegnatori, informatici.
Essendo una struttura multidisciplinare utilizza tutte le tecniche della criminalistica, della medicina legale, della psichiatria forense e della psicologia comportamentale.
E’ divisa in quattro strutture.
1. Esame della Scena del Crimine (E.S.C.): questo settore si occupa di tutti gli atti relativi al sopralluogo tecnico e all’eventuale ricostruzione virtuale della scena del crimine e della dinamica dell'evento;
2. Analisi della Scena del Crimine (A.S.C.): questa sezione analizza il luogo dell'omicidio sia direttamente, che attraverso l'elaborazione e l’analisi di immagini e fotografie riprese durante la fase del sopralluogo;
3. Analisi delle Informazioni (A.I.) che predispone una relazione tecnico-investigativa che comprende il quadro riassuntivo di tutte le informazioni analizzate, le tavole sinottiche delle correlazioni individuate all'interno del caso o che consentono di collegare tra loro casi diversi, le ipotesi investigative proprie e di conferma di quelle precedenti;
4. Analisi del Comportamento (A.C.): ha la funzione principale di realizzare il profilo dell'autore del crimine, partendo dall'esame della relazione tecnica dell'A.I. Le variabili principali che gli esperti dell'A.C. cercano di individuare sono le caratteristiche generali fisiche, la razza, l'età, lo stato civile, il possibile impiego, il grado di inserimento nella società, le possibili devianze sessuali, il quoziente intellettivo, il livello di istruzione, lo status sociale, l'eventuale appartenenza a sette religiose, il più probabile modo di vestire.
I dati oggettivi che si ricavano dall’esame della scena del crimine durante il sopralluogo possono essere integrati con altri provenienti da fonti diverse e tutte le immagini utili per le varie attività di analisi dell’UACV vengono archiviate all’interno di un sistema chiamato SASC.
Il SASC (Sistema per l’Analisi della Scena del Crimine) consiste in un database specificatamente creato per raccogliere i dati riguardanti i casi e per gestire facilmente tutte le informazioni raccolte dall’UACV, individuando correlazioni all’interno di un caso specifico oppure tra casi distinti.
A distinguere il SASC dagli altri sistemi utilizzati dall’FBI e dalla polizia canadese (VICAP e VICLAS) è l’archiviazione delle immagini.
Dunque il SASC operando una ricerca incrociata e un’analisi automatica di tutte le informazioni relative ai diversi casi criminali memorizzate anche in altri sistemi presenti presso il Servizio di Polizia Scientifica, permette all’investigatore di individuare i parametri necessari anche per tracciare un primo profilo comportamentale del reo.
Da ogni Gabinetto vengono quindi inseriti dati ed immagini dei casi criminali riguardanti la propria Regione e possono essere richiamati in visione casi precedentemente immessi da tutti gli altri Gabinetti Regionali.
Grande importanza durante il processo investigativo è da attribuire al momento del sopralluogo. È attraverso l’analisi della scena del crimine che si può arrivare a stendere un profilo psicologico e comportamentale del reo.
L’esame della scena è una fase oggettiva, a cui solo un numero minimo di soggetti dovrebbero avervi accesso al fine di evitare contaminazioni.
La ricostruzione della dinamica dei fatti e di chi potrebbe essere il possibile aggressore, viene fatta dai funzionari di polizia seguendo un profilo logico. Un profilo che si arriva a stendere partendo dall’analisi dei dati oggettivi raccolti sulla scena del crimine ed attraverso un ragionamento logico, che utilizza sia le conoscenze della psicologia in merito al comportamento umano sia le informazioni provenienti dall’ambiente.
Alla base dell’analisi della scena del crimine si pone il principio dell’interscambio di Locard, responsabile del laboratorio della polizia scientifica di Lione, nel periodo a cavallo tra il XIX e XX secolo. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il Criminal Profiling del Serial Killer
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Informazioni tesi
Autore: | Marina Muffallanno |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi Europea di Roma |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Giovanni Cuomo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 63 |
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